3 || 𝐌𝐀𝐂𝐂𝐇𝐈𝐍𝐄

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𝐌𝐀𝐂𝐂𝐇𝐈𝐍𝐄

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𝐌𝐀𝐂𝐂𝐇𝐈𝐍𝐄

Quando ci sedemmo, venimmo sicuramente acclamate da Niall e Louis, che intanto ci presentavano al resto delle persone.

«Sono Bianca» la ragazza che prima baciava quel ragazzo, che mi pare si chiamasse Liam, parlò dandomi la mano. Sorrideva. Poi, a quanto pare, il ragazzo dallo sguardo taciturno era Zayn, le altre ragazza Maya, Daisy e Debby, per arrivare al ragazzo riccio.

«Sono Harry» dichiarò semplicemente, facendo un cenno col capo. Abbozzai un sorriso, e cordialmente mi presentai anche io.

«Già mi sta sul cazzo» Judie mi sussurrò nell'orecchio, facendomi ridere. Harry dovette accorgersene, perché tolse lo sguardo da noi per guardare altrove. Quando mi voltai verso la mia migliore amica le diedi un piccolo schiaffo, avevamo appena fatto una delle nostre figure con uno dei più carini del gruppo.

«Siete tutti del secondo anno?» Domandai alzando un sopracciglio. I ragazzi erano tutti attenti, alcuni parlavano con Judie, altri cercavano di intrattenere me e saperne di più.

«Più o meno sì, a parte Zayn, lui è al quarto anno» Bianca parlò per tutti mentre Liam era intento a parlare con Zayn. Lo guardai stranita, con la fronte corrugata. Non mi sembrava un tipo amichevole, o probabilmente nascondeva qualcosa.

«Tranquilla, è uno apposto» mi rassicurò Bianca «non gli piace tanto fare amicizia, preferisce la sua comfort zone» ammise mettendomi una mano sul braccio. Annuii confusa, non che volessi avere questo gran bel rapporto con lui... Sembrava mi odiasse, a tratti. Improvvisamente Harry scattò dalla sedia, aggrappando poi il pacchetto di sigarette sul tavolino e dirigendosi verso l'uscita.

«Ma che c'ha?» Judie domandò, seguendo con gli occhi il ragazzo riccio. Nessuno parlò, a parte Louis.

«È fatto così, ci sono dei periodi in cui non se la vede benissimo» ammette scrollando le spalle «ma poi ritorna, lui è fatto così» ripetè ancora, quasi come se ci volesse rassicurare. Forse Louis aveva paura che dopo questo non saremmo state più sue amiche?
Comunque la serata passò tranquilla, tra qualche birra e un'altra. Harry entrò solo alla fine, quando tutti decisero di andare ad una festa. Classico.

«Allora... ho sentito di questa festa» Louis iniziò a sfregarsi le mani, facendo borbottare tutti. Le voci si dividevano tra chi voleva andare e chi no, ovviamente Judie era nel primo gruppo. Mi preoccupavo dell'indomani mattina, non volevo effettivamente stare nel casino di una festa sapendo che la mattina dopo non avrei capito nulla... Era la prima sera con loro, però, non avrei detto di no.

«Dai, dobbiamo iniziare quest'anno proprio come l'anno scorso!» Esclamò Debby «penso sia andato bene a tutti, no?» Dichiarò alzando la bottiglia di birra che aveva in mano. Tutti esultarono, o meglio tutti tranne Harry e Zayn... e forse anche un po' io, che mi limitai a battere le mani.

«Va bene, come ci arriviamo?» Sophie parlò, prima di mettere a disposizione la sua auto.

«Io voglio venire con te, assolutamente, non voglio morire in macchina di Liam» Bianca annunciò per prima, aggrappando la mano di Sophie.

«Io non ho la macchina, sono venuto con Louis» guardai Niall indicare il suo amico, che intanto annuiva.

«Io mi tiro fuori ragazzi, non mi va» Zayn parlò d'un tratto, guardando poi alcuni di noi, tra cui Liam, che si limitò ad annuire.

«Meno una macchina» parlò Debby «vengo anche io con te, Sophie, Liam è pericoloso dopo la discoteca» scherzò poi.

«Va bene, facciamo ammazzare Liam da solo. Daisy vieni con noi?» Louis si riferì alla ragazza dai capelli rosa, che annuì fermamente ripetendo un 'ci puoi giurare'.

«Va bene, la mia macchina è omologata per quattro persone però, Annabel vuoi andare con Louis?» Sophie si girò verso di me, sconcertata. Boccheggiai distratta, non avrei potuto che accettare. Ero con le spalle al muro. Mi chiedevo giusto come fosse Louis a guidare, ma immaginai l'avrei saputo in fretta.

«Può venire con me,» una voce roca si alzò tra noi «non mi va di fare il viaggio da solo» Harry si leccò le labbra dopo aver finito di parlare, nei suoi occhi la pure apatia. Lo guardai per qualche secondo, questa serata andava sempre peggio. Prima Louis, ora addirittura andare in macchina con qualcuno che nemmeno conoscevo e che, a quanto avevo capito, era abbastanza strano. Tirai un sospiro.

«Non preoccuparti, non ti mangio eh» una voce scocciata fuoriuscì dalla sua bocca, mentre mi guardava scettico. Scossi la testa agitata.

«Non stavo pensando questo» dichiarai alzando gli occhi al cielo, provocando una sua risata. Niall si schiarì la voce, dando un colpetto a Louis.

«Oh sì— e va bene, allora andiamo» e fece alzare tutti «ci vediamo fuori il Bandos, non perdetevi» annunciò prima di fare un cenno col capo a tutti e dileguarsi, insieme a Daisy e Niall, che intanto borbottava qualcosa di incomprensibile.

«Quindi, andiamo?» Harry parlò con tono freddo, sorpassandomi. Annuii semplicemente, sbuffando per il suo modo di fare. Onestamente, cos'aveva che non andava?

Arrivammo alla sua macchina e quasi mi sembrò uno scherzo. Aveva davvero una decappottabile vintage azzurra? Non potevo credere ai miei occhi.

«Questa è tua?» Domandai indicandola. Harry aprì la portiera del guidatore, prima di guardarmi.

«Sei sorpresa?» Quasi rise di me. Mi incamminai verso la parte del passeggero, facendo attenzione ad aprire nel modo giusto la portiera ed entrare.

«Decisamente, ci vieni anche in università con questa?» Ancora una volta guardai la macchina, stavolta dall'interno. Il fatto che non avesse la cappotta in quel momento mi faceva sentire libera.

«Quante domande» canzonò «sei sempre così peperina?» Incalzò quando mise in modo e partì a tutto gas. Mi sentivo già morire e non avevamo fatto nemmeno dieci metri.

«Solo quando sono nervosa» mi lasciai scappare per poi maledirmi mentalmente un attimo dopo. Ridacchiò.

«Sei nervosa perché sei con me o perché hai paura di morire da un momento all'altro?» Harry continuava a guardare la strada, ponendo queste domande senza dare troppo peso alle parole. Io, invece, davo molta importanza alle parole e sicuramente non gliel'avrei data vinta, dichiarando che anche la sua persona mi metteva una certa ansia.

«Ovviamente la seconda» dichiarai fermamente, cercando di aggrapparmi il più possibile alla portiera. Il vento mi scompigliava i capelli e sentivo il bisogno di stringermi nel mio giubbino per non farmi venire una polmonite fulminante.

«Farò finta di non averti letto nella mente» alzò le spalle semplicemente, continuando a sfrecciare per le strade della California.

SPAZIO AUTRICE
Vorrei dire che, dal momento che tutti i capitoli sono già pronti, le pubblicazioni di ognuno saranno molto veloci!
Un bacio xx.

𝐋𝐎𝐒𝐈𝐍𝐆 𝐆𝐀𝐌𝐄 || 𝐇.𝐒.Where stories live. Discover now