Capitolo XXVII

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Nico non riusciva a respirare, gli girava la testa e si sentiva sul punto di vomitare.

Gli ultimi due giorni non sembravano reali, non potevano essere reali.
Doveva essere soltanto un incubo.

Si, un brutto sogno da cui si sarebbe svegliato presto.
Magari sudato e con le lacrime agli occhi, ma ci sarebbe stato il suo ragazzo a stringerlo e a confortarlo.

Will… doveva parlare con Will.

Spiegargli che non intendeva niente di tutto quello che aveva detto, nemmeno una di quelle parole crudeli.

Tutto sarebbe tornato come prima, Will l'avrebbe perdonato e Nico gli avrebbe detto che lo amava.
Questa volta avrebbe trovato il coraggio di farlo.

Era stato così stupido: aveva fatto esattamente quello che Persefone voleva che facesse, era bastato provocarlo perché lui crollasse e rovinasse tutto.

Ora peró non aveva tempo di autocommiserarsi, doveva andare da Will e sistemare le cose.
Subito.







*******






Suonare quel campanello fu una delle cose più difficili che avesse mai fatto, ma non poteva tirarsi indietro proprio adesso.

Le sue mani tremavano, il suo intero corpo lo faceva in realtà.

"Nico?"

Sobbalzó alzando lo sguardo in quello confuso di Austin, non riusciva a parlare.

"Tutto bene?"

Cercó di annuire, sapeva di non avere un bell'aspetto.

"Posso parlare con Will?" riuscí a chiedere infine, non gli importava di nient'altro.

Austin non fece in tempo a rispondere che venne interrotto dallo stesso Will.

"Sono qui" disse scendendo le scale, li raggiunse all'ingresso apparentemente senza alcuna emozione sul suo viso.

Nemmeno lui aveva un bell'aspetto: sembrava aver perso tutta la sua luminosità, persino il suo sguardo era spento e cupo.

"Puoi lasciarci soli?" Chiese al fratello, la voce roca come se avesse urlato o appena finito di piangere.

Austin non capiva cosa stesse succedendo, tutto ciò non aveva nessun senso per lui.
"Va bene, ma qualsiasi cosa sia fareste meglio a risolverla. Siete entrambi in uno stato pietoso" disse prima di allontanarsi.

Will fece un cenno a Nico per dirgli di seguirlo di sopra, il suo viso non lasciava trasparire nessuna emozione.

Il moro lo seguí sentendo il suo cuore affondare ad ogni passo, il battito gli rimbombava nelle orecchie ad un volume tale da essere assordante.

Will era lí, cosí vicino, ma allo stesso tempo cosí lontano.

Sembrava irraggiungibile, persino il semplice parlargli sembrava impossibile.

Rabbrividí mentre varcavano la soglia della camera del piú grande, la sensazione peggioró soltanto quando la porta venne chiusa.

"Quindi cosa volevi dirmi?" Chiese Will guardandolo senza alcun calore.

C'erano cosí tante cose che Nico voleva dire, ma non ci riusciva.

Si sentiva come se stesse per svenire.

C'era un peso che gli opprimeva il torace, non riusciva a respirare.

Non era cosí che voleva che andassero le cose.
Questo era semplicemente ingiusto.

Wedding Cake ~ SolangeloOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz