Capitolo XXXII

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Ormai era estate e sembrava impossibile vivere senza condizionatore, non era più abituato al clima del Texas.

Come non era più abituato a molte cose del profondo sud, o a sua madre.

Per esempio si era dimenticato come ci si sentisse ad essere solo in un appartamento senza nulla da fare, nonostante tutto a New York non era mai solo.

I suoi fratelli gli mancavano come l'ossigeno, così come i suoi amici e forse a quel punto persino suo padre.

A quasi un mese di distanza la rabbia era semplicemente svanita, forse quello era il giorno buono in cui avrebbe riacceso il cellulare e l'avrebbe richiamato anche solo per sapere come stesse.

Ormai non viveva in Texas da anni e non era come se avesse degli amici lì, i ragazzi che aveva conosciuto durante la sua infanzia e con cui sua madre l'aveva spinto ad uscire non avevano niente a che fare con lui e non era come se fosse davvero in vena di fare nuove amicizie.

E Naomi… lei passava la maggior parte del suo tempo fuori a lavoro, persino le poche ore che trascorreva a casa le spendeva componendo e rivedendo le sue canzoni.

Will era contento per lei, ma… si sentiva solo, questo ormai era innegabile.

Ogni giorno era sempre più palese che quella vita non facesse più per lui, un appartamento vuoto non era di certo quello che voleva.

Erano soltanto le quattro di pomeriggio, ma aveva già fatto tutte le faccende di casa per tenersi occupato.

Peró il frigorifero era mezzo vuoto e forse avrebbe potuto fare la spesa, non gli avrebbe fatto male uscire e prendere un pó d'aria.

Magari poteva cucinare qualcosa di buono per sua madre, anche se avrebbe dovuto riscaldarlo visto che era certo che non sarebbe tornata fino a tardi.

Non prese l'auto, preferendo camminare fino al negozio più vicino, almeno si sarebbe sgranchito le gambe.

Forse alla fine si sarebbe abituato di nuovo a tutto questo e avrebbe smesso di trovare le differenze con la sua vecchia vita, forse presto avrebbe incontrato qualcuno di speciale e si sarebbe lasciato tutto alle spalle.

Uscí dal supermercato con due pesanti borse della spesa, cosa che lo fece pentire di non aver preso l'auto di sua madre.

Fortunatamente il tragitto fino a casa fu breve, ma ovviamente l'ascensore del palazzo doveva essere in manutenzione proprio quel giorno.

Era leggermente sudato quando raggiunse il suo piano, i capelli lunghi gli si erano appiccicati sulla fronte impedendogli di vedere dove andasse.

In ogni caso conosceva il percorso a memoria, quindi quasi finí per terra con spesa e tutto quando inciampó in qualcosa.

O meglio in qualcuno.

"Ma cosa-" imprecó guardando in basso.

C'era un ragazzo rannicchiato con le ginocchia al petto accanto alla sua porta, il suo sguardo gli fece gelare il sangue.

Lui non avrebbe dovuto essere lì.

Immediatamente lasció cadere le borse rovesciandone il contenuto, non riusciva nemmeno a parlare.

"Will" il viso di Nico s'illuminó come se l'avesse aspettato a lungo.

Il biondo scosse la testa indietreggiando inconsciamente finché non andó a sbattere contro il muro, il pianerottolo non gli era mai sembrato cosí piccolo.

Wedding Cake ~ SolangeloWhere stories live. Discover now