Capitolo XXX

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Non c'era modo che il cibo rimanesse nel suo stomaco, anche se riusciva a mangiare finiva sempre per vomitare tutto non appena gli altri non guardavano.

In compenso però il suo corpo era talmente stremato che spesso i suoi occhi finivano per chiudersi da soli, ormai non aveva più nemmeno l'energia per alzarsi.

Dopo l'incidente con Bryce le cose erano soltanto peggiorate, il suo sguardo crudele e la sua presa di ferro sulle sue braccia erano soltanto l'ennesimo incubo che si aggiungeva a tutti gli altri.

Persino Will sembrava averlo lasciato perdere: non lo chiamava più e nemmeno gli scriveva, ma stranamente tutto ciò non gli era per niente di conforto, al contrario.

Nonostante tutto peró non aveva mai provato a scappare o a farsi del male, per quanto stesse male e volesse farlo sapeva che in quel modo avrebbe soltanto ferito le persone che tenevano a lui.

Ade era preoccupato e Nico sapeva di star camminando su un filo sottile, temeva davvero che questa volta suo padre lo avrebbe spedito in un centro.

Persefone era tornata ad ignorarlo, come se non fosse stata lei uno dei fattori scatenanti di tutto ciò.

Ed Hazel… lei e gli altri non lo lasciavano mai solo, Nico non si sarebbe stupito di trovare un calendario con i turni ufficiali di chi dovesse badare a lui.

Tutto ciò era mortificante, ma apprezzava il gesto.

Odiava il peso che ancora una volta stava mettendo sulle spalle di sua sorella, non se lo meritava.

Non le aveva detto nulla di quello che era successo con Bryce Lawrence, anche perché nemmeno lui era sicuro di sapere cosa fosse successo esattamente e sicuramente non ne voleva parlare.

Aveva giustificato la sua mano fasciata con un pugno al muro in un momento di rabbia, nascondendo i lividi sulle braccia e sulle spalle.

"Non puoi continuare cosí" disse sua sorella quella mattina mentre lo aiutava a calmarsi dopo l'ennesimo incubo, cosa che ormai accadeva tutte le volte che chiudeva gli occhi.

"Lo so" Nico poteva dire che Hazel era disperata, nemmeno lei riusciva più a reggere quella situazione.

Si sentiva cosí in colpa, stava rovinando anche la sua di vita.

"Dovresti parlare con Will, lui saprebbe cosa fare" disse ad un tratto Hazel, quasi stesse pensando ad alta voce.

Immediatamente la mascella di Nico si tese.
"Will non vuole parlare con me" faceva male ammetterlo, ma quella era la verità.

"Ma se ti chiama tutti i giorni!" sua sorella scosse la testa incredula, gli rivolse uno sguardo di disapprovazione.

"Non lo fa più, Hazel…" Nico rabbrividí, erano giorni che Will non lo chiamava e non gli scriveva.

"Magari perché non gli hai mai risposto?" Hazel sembrava scioccata dal suo comportamento, inizió a camminare da un lato all'altro della stanza come faceva sempre quando era nervosa. "Prova a chiamarlo tu, parlare con lui ti ha sempre fatto bene"

"Hazel…" evitó il suo sguardo, concentrandosi sull'anello con il teschio attorno al suo dito.
Persino le sue orbite vuote sembravano guardarlo con disprezzo quel giorno.

Hazel si fermó, il suo viso si fece improvvisamente serio.
"Papà è ad un soffio dal mandarti in un centro, quindi metti da parte il tuo orgoglio e cerca di risolvere questa situazione" disse mentre i suoi occhi si facevano lucidi, li sfregó immediatamente per impedire alle lacrime di cadere.

Wedding Cake ~ SolangeloWhere stories live. Discover now