♠️Un'opportunità♠️

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Aveva il sorriso contagioso di chi aveva sofferto tanto.
Era dannatamente bella, vestita dei suoi sbagli.

-Charles Bukowski

Hai visto la mia infanzia?La gente dice che sono strano

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Hai visto la mia infanzia?
La gente dice che sono strano.
Perché amo le cose così elementari.
È stato il mio destino a compensare.
Per l'infanzia che non ho mai conosciuto.

-Childhood (Michael Jackson)

La guancia le faceva male, le bruciava, gli occhi erano colmi di lacrime, la gola era chiusa

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La guancia le faceva male, le bruciava, gli occhi erano colmi di lacrime, la gola era chiusa.
Era per terra che si disperava.
La implorava di smetterla di urlare e di agredirla in quel modo,ma lei non voleva sentir ragioni.
Allora arrivò quell'uomo, la persona più buona che la piccola bambina avesse mai potuto conoscere.
LUI.
L'uomo che reputava come un padre.
L'uomo che la consolava quando non c'è la faceva più.
L'uomo che riusciva sempre a placare l'ira della donna che era sua madre.
«Questa volta ti è andata bene Tiana, non azzardarti mai più a rispondermi in questo modo!»
La piccolina annuì con la guancia ancora dolorante.
La donna uscì dalla porta di quella cameretta piena di orribili ricordi.
Rimase solo l'uomo.
Lei con la voce che era ridotta ad un sussurro per colpa della gola ancora chiusa disse:
«Jackson?»
«Dimmi Tia» rispose lui con una voce talmente calma che anche lei riuscì a tranquillizzarsi.
«Secondo te perché mamma mi tratta così?»
«Non lo so... Certe persone a volte sono difficili da capire, ed io tua madre la conosco da quando eri piccola».
«E perché tu ci stai ancora insieme?»
«Perché voglio bene ad entrambe e poi non riuscirei mai ad allontanarmi dal tuo sorriso! Dai fammene uno dei tuoi.»
Lei debolmente sorrise anche se non ci riuscì bene per colpa dello schiaffo che le aveva dato la madre.
«Dai alzati, andiamo a metterci un po' di ghiaccio».
Lui le tese la mano e lei la afferrò.
L'unica persona al mondo di cui si sarebbe fidata era lui.
Non si capacitava del fatto che una persona dolce come Jackson riusciva a stare insieme ad una come sua madre.
Ogni giorno ringraziava il cielo per averlo fatto entrare nella sua vita.
Si diressero in cucina e lui tirò fuori il ghiaccio dal congelatore e glielo diede.
Lei se lo pogiò sulla guancia arrossata.
Era persa a pensare, era in uno dei suoi mondi, quelli fatti di carezze e praterie ricoperte di girasoli.
Lui nel mentre che era distratta buttò una bottiglia vuota di whisky.
Probabilmente lei se l'era bevuta prima di arrabbiarsi con Tiana.
Lei non aveva fatto nulla aveva solo risposto di no ad una domanda che le era stata fatta. Aveva solamente nove anni.
Ormai lei c'era abituata.
Le dava uno schiaffo quasi tutti i giorni, ma faceva sempre male.
Una lacrima scivolò sulla guancia di Tiana.

20-L'età non è tuttoWhere stories live. Discover now