♠️Se n'è andata♠️

26 5 14
                                    

Mi manca e glielo sto dicendo con tutto il silenzio di cui sono capace.

-Charles Bukowski

{20 Gennaio 2006}

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

{20 Gennaio 2006}

Passarono due settimane dalla morte di Jackson Ford.
C'era stato il suo funerale.
Tiana non smetteva di piangere.
Erano presenti tutti i suoi colleghi, familiari.
Tranne lei.
Addison non era presente.
Robinson era ancora più arrabbiata.
Mille emozioni le scavavano il petto.

{...}

Addison era chiusa in casa. Sempre sbronza.
Usciva a mala pena.
Sua figlia se n'era andata via.
Il suo compagno anche.
Era rimasta sola.
Ma questo era il prezzo da pagare per quello che aveva fatto.
Nella sua vita aveva commesso solo sbagli.
Nella stanza c'era solamente la luce fioca della lampada.
Il suo sguardo era perso nel vuoto.
Una lacrima usciva dai suoi occhi senza vita.
Con un bicchiere di vino in mano, abbassò la visuale verso il basso ripensando a Tiana.

Crawford non c'era mai stata per Robinson

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Crawford non c'era mai stata per Robinson.
Non si ricordava i suoi compleanni.
La prima volta che le vennero le mestruazioni chiese aiuto a Ford, perché lei non si reggeva neanche in piedi.
Si stava uccidendo con le sue stesse mani.
Ma non se ne accorgeva.
L'alcol era come la droga, forse anche peggio.
Una dipendenza che quando cominci non riesci più a smettere.
Si lasciò cadere il bicchiere dalla mano e arrabbiata con il mondo getto la bottiglia di vino bianco contro il muro.
Si infranse in mille pezzi.
I vetri taglienti giacevano per terra.
Corse in camera di Tiana.
Era vuota.
La ragazza che prima ci abitava non c'era più.
Le parole che le disse quella sera ritornarono alla sua mente.
Ah sì? E perché? Così quando ti ubriacherai io dovrò tenerti i capelli e aiutarti quando vomiterai? Mi dispiace Addison per te Tiana Robinson non esiste più.
La donna aveva bisogno di lei.
Si sentiva una persona orribile.
Quella ragazza l'aveva sempre presa in braccio e portata avanti.
Ma Crawford si ricordava solo le volte in cui lei non c'era stata.
Ricordava solo i peccati di Tiana
Aveva sempre dato tante botte a sua figlia.
Ormai era traumatizzata.
Addison lo sapeva che non l'avrebbe più rivista.
Si stese su quel letto ad una piazza e mezza.
Le lenzuola lilla avevano ancora l'odore di Robinson.
Aprì l'armadio.
Vuoto.
Sulla scrivania non era rimasto più nulla.
Si era portata via tutto.
Tutto quello che le apparteneva.
Chiuse la porta e andò in bagno.
Non si sentiva bene.
La testa girava e la vista si annebbiò leggermente.
Si mise sotto la doccia fredda.
Come sette anni prima.
Solo che questa volta non ci sarebbe stata Tiana ad aiutarla.
Non avrebbe aperto la porta e l'avrebbe fatta uscire.
No.
Poteva anche gridare aiuto ma nessuno sarebbe arrivato.
Nessuno l'avrebbe salvata.
Allora prese il bagnoschiuma che usava Robinson.
Se l'era dimenticato.
Lo annusò.
Era quello che si usava per i bambini all'odore di mela verde.
Il rivestimento era rosa chiaro.
Tiana prendeva sempre il più economico, aveva paura di spendere troppo.
Addison strinse quella bottiglia al petto e pianse.
Pianse sotto il getto della doccia.
Quell'acqua era gelida.
Il freddo le penetrava nelle ossa, ma non le importava.
Dalla sua bocca uscivano singhiozzi, lamenti, gemiti.
Era così che si sentiva Tiana ogni volta.
Come chiusa in una camera da cui i rumori non potevano uscire.
Cosicché nessuno la potesse sentire.

20-L'età non è tuttoWhere stories live. Discover now