♠️La Mela Stregata♠️

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Chiudo gli occhi e salto fidandomi di un battito.
Anche se non guardo so che mi prenderai in volo.

-Chiudo gli occhi e salto(Baby K)

-Chiudo gli occhi e salto(Baby K)

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{6 Gennaio 2006}

Tiana si stava preparando.
Era emozionata.
Dopo quella sera non l'aveva più visto.
Era impegnato con il lavoro.
Poi aveva passato alcuni giorni in famiglia.
Si erano sentiti per telefono.
Si erano augurati buon anno nuovo.
Robinson si stava chiedendo il perché.
Non capiva perché l'avesse invitata ad uscire.
Povera ragazza.
Così ingenua.
Non l'aveva ancora capito.
Si era vestita in modo semplicissimo.
Aveva indossato la collana che le regalò Jackson tanti anni prima.
Si guardò allo specchio,si toccò le piccole lentiggini che aveva in volto.

{...}

Thomas la stava aspettando, era in macchina, quella sera faceva particolarmente freddo.
Sentì il rumore del portone che si apriva e si chiudeva.
Girò la testa verso destra. Davanti al finestrino c'era una ragazza splendida.
Era lei.
Anche senza trucco, con i capelli indomabili, lei restava la ragazza più bella che lui avesse mai visto.
«Vuoi salire o preferisci morire di freddo Robinson
Aprì lo sportello e si sedette sul sedile del passeggero.
«Dove mi porti?» chiese lei come una bambina.
«Ti fidi di me?»
«Io non mi fido di nessuno signor Chbosky».
Lui le prese la mano per rassicurarla.
È con l'altra mano le accarezzò i capelli.
Lei voleva dirgli che lo stava facendo.
Che si stava fidando ciecamente di lui.
Si stava buttando all'indietro aspettando che lui la prendesse.
Un salto nel vuoto.
Ma rimase in silenzio.
Si limitò a stringere la mano di Thomas ancora più forte e a sorridere.

Dopo cinque minuti mise in moto la macchina e partirono.

Erano passati dieci minuti e Tiana si stava un po' annoiando.
Le venne in mente una cosa.
«Macchina gialla!» disse toccando il braccio di Chbosky, ma lui non capì. Infatti aggrottò le sopracciglia.
«Oh, questo è un gioco che facciamo io e Maddy, scusami».
Le sorrise dolcemente.
«Non devi scusarti, anche io e Ginny lo facevovamo quando eravamo piccoli, indicavamo le macchine dei colori più disparati, viola verde, rosa...»
Lei pensò di essere stata infantile.
Si fece piccola, piccola sul sedile di quell'auto.
«Mała dziewczynka».

(Piccola bambina).
A quelle parole Tiana rimase perplessa.
Thomas vedendo la sua faccia cominciò a ridere di cuore.
«Perché ridi? Che significa quella parola?»
«Nulla, tranquilla».

Era passato un bel po' da quando erano partiti.
Lui finalmente parcheggiò.
Uscì dall'auto e, con tanta gentilezza, la fece scendere.
Tiana spalancò gli occhi.
C'erano tanti piccoli chioschetti, ognuno vendeva qualcosa di diverso.
Luci colorate abbellivano il parco.
Non mancava nulla c'erano anche quei giochi dove vinci premi.
Girò la testa verso di lui e gli sorrise.
Lo abbracciò forte, lo strinse a se e lui le baciò la fronte,proprio come si fa con i bambini.
Poi la prese per mano guidandola in quella massa di persone.
Lei non aveva mai visto nulla del genere.
Si sentiva odore di caramello e di zucchero filato.
Andando più avanti c'era una ruota panoramica e varie attrazioni.
«Dove mi hai portata?È un posto bellissimo!»
«Una volta mi avevi detto che non eri mai stata al Lunapark».
Sul volto le spuntò un sorriso a trentadue denti.
Se ne era ricordato.
L'aveva ascoltata.
Guardò le giostre.
'Allora è fatto così' pensò.

Avevano già fatto tre attrazioni.
Quando lui le chiese:
«Vuoi qualcosa?»
Lei non sapeva cosa rispondere.
«Decidi tu, mi fido».
«Vieni».
Quel mi fido, gli aveva fatto pensare di esserci riuscito.
La condusse verso gli stend.
Le disse di chiudere gli occhi, perché che era una sorpresa.

I minuti passavano, Tiana aspettava.
Una mano le toccò la spalla.
Lei sobbalzò ma poi lo vide.
Era lui.
Quella sera portava un'aderente camicia nera,un paio di stivali del medesimo colore e dei jeans blu scuro.
«Ti ho portato una cosa»disse sedendosi di fronte a lei.
«Che cosa?»
«Chiudi gli occhi».
Lei sbuffò.
Incrociò le braccia e sorrise.

«Va bene

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«Va bene...»
Fece quello che le disse Thomas ed aprì le mani.
Sentì un piccolo peso su di esse.
Aprì gli occhi e davanti si ritrovò un dolce.
«Cos'è?»
«La chiamano la mela stregata».
«Come quella di Biancaneve?»
La risata di Chbosky arrivò alle orecchie di Tiana.
«Sì, è semplicemente una mela infilata in uno stecco e caramellata».
Lei la scartò e se la portò alle labbra.
Era tanto dolce.
Era la prima volta che la mangiava.
«Buona».

Finito di mangiare continuarono il loro giro.

.....

20-L'età non è tuttoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora