♠️Certi non cambiano♠️

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«Tienila stretta...»
«Perché?»
«Perché troppi di loro aspettano un tuo errore per averla».

-Anonimo

{16 Dicembre 2005}

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{16 Dicembre 2005}

Quella febbre non ne voleva sapere di andar via.
Non riusciva ad alzarsi dal letto.
Aveva caldo e freddo allo stesso momento.
Il giorno prima era riuscita a chiamare Thomas per digli che si sarebbe assentata un po' per motivi di salute, lui con la sua solita gentilezza le aveva augurato di guarire il prima possibile.
Le mancava.
Sentiva la sua mancanza.
Le mancava quell'abbraccio.
Quello che le aveva dato giorni prima, quando avevano fatto insieme l'albero.
Lui le aveva donato un po' di calore.
L'aveva fatta sorridere.
Un sorriso spensierato. Uno di quelli che non faceva più da anni.
Qualcuno bussò alla porta.
«Avanti» era debole, stanca.
«Tiana?» quella voce lei la conosceva fin troppo bene.
«Si mamma?» quella parola le faceva male. 'Mamma' proprio quella che non era mai stata per lei.
«Stai bene?»
«Da quando ti preoccupi per me?» cominciò a tossire talmente forte che le fece male la gola, ma la tosse non finiva.
Addison le si avvicinò.
«Cosa vuoi mamma
«Volevo sapere come stavi».
Tiana era di spalle non voleva neanche vederla in faccia, quella donna le aveva fatto troppo male, non si fidava più di lei.
«Bene» la sua voce era di ghiaccio, fredda, inespressiva.
Sentì il materasso abbassarsi sotto un peso.
Stinse la coperta, aveva paura di lei.
La donna si sdraiò vicino a lei e l'abbracciò da dietro.
Tiana trasalì e trattenne il respiro, non se lo aspettava.
Era diversa dalla persona che l'aveva cresciuta. Questa era più amorevole.
«Perché?»
«Perché sono stata crudele con te, ora voglio provare a cambiare».
Lei lo sapeva che certe persone non cambiano mai.
«Questo lo hai detto anche altre volte».
«Fidati questa volta è diverso».
Lei si girò verso Addison e l'abbracciò, lo fece come nell'unico ricordo bello che aveva di lei.
Intanto piangeva.
«Non bevo più te lo prometto».
Queste parole non le aveva mai pronunciate.
«Ok, chi sei e cosa ne hai fatto di mia madre?»
«Sono sempre io Tiana, sempre io».
Jackson aprì la porta e si ritrovò davanti agli occhi questa stupenda immagine.
Quella, prima, era come un'utopia per lui. Non pensava che una cosa del genere potesse accadere.
Allora chiuse la porta e le lasciò condividere quel momento che per Tiana sembrava un sogno.

{...}

Si risvegliò , non sapeva quando si era addormentata, vedeva il volto della madre vicino al suo, le accarezzava i capelli e le sorrideva.
«Ben svegliata».
«Quanto ho dormito?»
«Due ore».
La vedeva, lì, proprio vicino a lei, le sembrava un sogno, una cosa impossibile, eppure c'era.

20-L'età non è tuttoTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang