♠️Ginny♠️

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Tuo fratello non dirà mai che ti ama.
Ma lui ti ama più chiunque altro in questo mondo.

Anonimo

{1 Febbraio 2006}

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{1 Febbraio 2006}

Thomas era andato a trovare la sorella.
Ogni tanto faceva un salto da lei.
Stava un po' con la sua piccola Angy.

«Zietto?È vero che i miei occhi hanno lo stesso colore dei tuoi?»
Lui la prese in braccio e la guardò.
Il suo piccolo angioletto non aveva nulla del padre. Per fortuna.
Assomigliava a lui e alla madre.
Quegli occhi grigi erano così uguali ai suoi. I capelli erano biondi e ricci. I dentini biancissimi.
«Sì angioletto, hanno lo stesso colore dei miei».
Le sorrise e iniziarono a ballare un breve valzer senza musica.
Lei tra le sue braccia e lui che la teneva forte a sé.
«Che fate?»
Ginevra entrò nella stanza con un sorriso stampato sul volto.
Aveva preparato la merenda a sua figlia.
«Stavamo giocando».
«Che bello»rispose lei poggiando il vassoio sul tavolo.
Mise sua nipote a terra e le diede un bacio in fronte.
«Ginny vorrei parlarti».
Lei annuì.
«Noi torniamo subito, tu mangia, ok?»
«Ok».
Uscirono dalla stanza e chiusero la porte dietro di loro.
La sorella aveva lo sguardo preoccupato.
Lui era un po' in ansia, si stava mordendo il labbro inferiore.
«Cosa devi dirmi Tom?»
Lui non sapeva come spiegarglielo ma voleva confidarsi con lei.
Si guardarono negli occhi, erano così simili.
«Io... Ecco mi...» stava balbettando.
Lei lo sapeva.
Ogni volta era così.
«Mica ti mangio, parla, io ti ascolto».
Lui sospirò tremante.
«Mi sono innamorato».
Lei gli accarezzò i capelli, il viso...
Lo strinse a sé.
«Era così difficile?»
Lui scosse la testa.
«Siediamoci, parlamene un po'».
Lei lo guardava con gli stessi occhi di sempre.
Non era combiato nulla.
«Lei è diversa, non è come le altre...»
«Per "altre" intendi le ragazze come quella reginetta di bellezza che ti ha sverginato e stava con te solo per soldi?»
Thomas rimase un attimo immobile, ridusse le labbra ad una linea dritta.
«Sì...»
«Almeno lei lavora?»
«No».
Ginny si diede una manata sulla fronte e si prese la testa fra le mani.
«Come l'hai conosciuta?»
«È la mia domestica».
Lei lo guardò sbigottita.
«Una che non si deve far mantenere da te non la trovi vero?»
Lui le prese le mani.
La guardò con occhi imploranti.
Chiedevano di ascoltarlo.
«Quanti anni ha? Ha la tua età?»
Lui abbassò lo sguardo.
Tentennò per un attimo poi lo disse.
«Lei ne ha venti».
Ginevra si alzò di scatto.
Strabuzzò gli occhi.
«Sei per caso impazzito? Con una ventenne? Vent'anni di differenza? Lo sai Tom che io ti supporto sempre ma questa è una follia».
Si alzò a sua volta, non si aspettava quella reazione.
«Ginny-»
«No, niente Ginny, è una ragazzina, non riesco a capire come ti è venuto in mente».
Thomas non parlò, rimase muto.
La guardava con gli occhi lucidi.
«Tu non la conosci, è così dolce, farebbe innamorare anche te...»
«Ti rendi conto che ti scambierebbero per suo padre?»
Lui strinse i pugni.
Si stava morendo le labbra per non parlare.
«Ci vediamo Ginny».
Prese il suo zaino e andò a salutare la piccola nipotina.
«Te ne vai così presto zietto?»
Lui annuì.
Lasciò uno sguardo a tutte e due prima di uscire.

{...}

Se n'era andato così.
Lei non voleva ferirlo, lei era la prima a proteggerlo.
Ginevra era stufa di vederlo soffrire, non ce la faceva più a vederlo piangere.
Ogni tanto si ricordava di quel ragazzo steso su un fianco, con le lacrime che quasi lo soffocavano,che si stringeva a lei come se fosse l'unica ancora di salvezza.
Però non poteva negare che con lui era stata un po' brusca.
Ti cambierebbero per suo padre.
Da una parte non riusciva ancora a capire come le fosse venuto in mente.
Non gli aveva chiesto neanche come si chiamasse.
Dall'altra ammetteva che quelle cose le pensava veramente.
Voleva chiamarlo ma il suo orgoglio fu più forte.

20-L'età non è tuttoWhere stories live. Discover now