♠️Chiamami Sasha♠️

5 0 0
                                    

Non esiste separazione definitiva finché esiste il ricordo.

-Isabel Allende

-Isabel Allende

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Tre mesi dopo...

{27 Giugno 2006}

Thomas e Tiana stavano facendo il cambio di stagione, ormai l'estate era arrivata e i maglioni pesanti non andavano più bene, lui le teneva la scala e lei sistemava le scatole sopra l'armadio.
«Mia madre vuole conoscerti» se ne uscì dal nulla, ricordandosi la telefonata con Alexandra fatta poche ore prima.
«Ci ha invitati a cena stasera».
La ragazza per poco non cadde della scala, si aggrappò bene per non finire con il sedere a terra.
«Non puoi dirmi queste cose quando sto in posti pericolosi!» disse scendendo lentamente.
«Non pensavo che avresti avuto questa reazione» dovette mordersi il labbro inferiore per non ridere.
«È stato solo un attimo, scusa».
«Se non vuoi posso dirl-».
«No, va benissimo, a che ora?»
«Andiamo da lei alle sette» le sorrise teneramente.
«Potremmo farle un dolce, non si va mai a casa di qualcuno a mani vuote».

{...}

Dopo aver finito con l'armadio presero tutto l'occorrente per la cheesecake.
Sotto i comandi di Robinson, l'uomo prese una busta trasparente e ci mise dentro dei biscotti al cioccolato fondente, iniziò a sbriciolarli grazie all'aiuto del mattarello.
Lei invece fece la crema mescolando mascarpone, ricotta, zucchero e la gelatina che aveva fatto sciogliere.
Dopo che ebbero schiacciato la base con un bicchiere dentro ad una teglia, ci misero sopra la parte liquida. La fecero freddare mettendola in frigorifero per un paio di ore.
Chbosky si voltò verso di lei e le prese il volto tra le mani.
«Che ne dici se io e te ci facessimo una doccia?»
«Insieme?»
«Ci sono sempre le prime volte».
Lei alzò gli occhi al cielo ridendo, lo prese per il braccio e lo stascinò in bagno.
Lui la privò della canottiera attillata rosa cipria.
«Lo sapevo...»
«Che cosa?»
«Che non avevi il reggiseno» con l'indice e il pollice intrappolò il bocciolo rosa, lo stuzzicò facendolo diventare turgido, lei si morse le labbra e mugolò.
La cameriera gli sfilò la maglietta e gli baciò il petto, si avvicinò di più a lui alzandosi in punta di piedi per stuzzicargli il lobo dell'orecchio.
Lo psicologo le tolse i pantaloncini di jeans insieme alle mutande, le palpò il sedere in modo lento.
«Non ti è bastata la notte scorsa?» chiese la ragazza alle prese con i bottoni dei suoi pantaloni.
«No...» tolti anche i boxer entrarono nella doccia, la schiena di Tiana collise con il marmo freddo, rabbrividì e puntò il suo sguardo sull'uomo.
L'acqua iniziò a scorrere sui loro corpi nudi, Thomas le accarezzò i fianchi prestando attenzione alle bruciature. «Perché mi guardi?»
«Non posso?»
Lui ridacchiò e la tirò su prendendola per i fianchi, le diede un dolce e casto bacio sulle labbra.
Iniziarono a lavarsi reciprocamente, i capelli, il corpo...
«Posso asciugarti i capelli?» le chiese quando uscirono dalla doccia.
«Buona fortuna».
Chbosky si sedette sulla sedia, presa in salotto, e la fece mettere a cavalcioni su di lui, non si fece mettere la spuma, lui aggrottò le sopracciglia confuso.
«Se non te la metto i ricci non escono».
«Infatti oggi mi faccio la piastra».
«Non ti ho mai vista con i capelli lisci».
Tiana sbuffò giocosamente e gli baciò la punta del naso.
Thomas le puntò il getto del phon sui capelli ramati, sotto le dita sentì la loro morbidezza anche da bagnati, li aveva sempre amati quei riccioli ribelli che si rifiutavano di stare al loro posto.
Glieli aveva accarezzati, tirati, legati...
Glieli spostava da una parte e dall'altra cercando i punti ancora bagnati, spense il phon e le sorrise.

20-L'età non è tuttoWhere stories live. Discover now