10

187 27 49
                                    

Riesco a tirare un sospiro di sollievo solo quando il portello della Starfall si chiude dietro la LWSS. Scivolo a terra, la schiena appoggiata alla parete e la testa appena reclinata all'indietro: non riesco a mettere a fuoco niente, mi sento la mente annebbiata come se mi fossi appena risvegliata da un sogno. Una fitta alla spalla mi riporta alla realtà: gli antidolorifici hanno smesso di fare effetto; mi lascio sfuggire un gemito di dolore, mentre mi rimetto in piedi con la mano appoggiata sulla ferita.

Eppure, siamo salvi.

Siamo al sicuro.

«Nave nemica rilevata nel raggio del radar» annuncia l'IA di bordo e la voce metallica arriva soffusa all'interno della LWSS, ormai circondata da membri del mio equipaggio.

«Axel, fila ai comandi: voglio i sistemi impostati per il salto a velocità luce tra meno di tre ked; io vado a sistemare Minerva, Aesta, portali sul ponte e assicurati che non tentino di fuggire. Verranno con noi come prigionieri».

«Avevamo un patto» sibila Brunnos.

«Ne riparliamo dopo che avrò evitato che la Galassia LK-216 venga spazzata via da un pianeta copia dell'Atlantis sovraccaricato di energia elettromagnetica» gli dico voltandogli le spalle e precipitandomi giù dalle scalette.

È un sollievo vedere il codice interrompere la compilazione all'improvviso e vedere i valori ritornare a valori non pericolosi, mentre le linee dei grafici si abbassano gradualmente. Appoggio entrambe le mani ai lati della tastiera, facendo un respiro profondo. Siamo salvi. Per adesso.

«Sistemi pronti per il salto a velocità luce. Portarsi in posizione di sicurezza. Attivazione propulsori tra dieci... nove... otto...» Mentre l'IA scandisce il conto alla rovescia, stringo la fibbia della cintura, chiudendo gli occhi e aspettandomi il peggio: non voglio vedere le stelle che si allungano davanti a noi, sentire il tempo rallentare e poi dilatarsi all'improvviso. Mi basta percepire tutto attraverso la nausea che mi attanaglia, sentire gli organi comprimersi contro lo schienale per poi tornare alla loro posizione naturale un attimo dopo.

«Ora mi spiegate perché le avete lasciato prendere il controllo» urla Axel non appena la situazione torna quella di sempre. «Abbiamo l'intera Andromeda che ci da la caccia con–»

«E ci prenderanno se ti dirigi su Lemuria all'istante. Muoviti, Darinell. Non abbiamo tutta la giornata» sbotta Zavis.

«E torniamo ad accanirci sul pilota, tanto non sono io quello che vi toglie dai guai ogni volta. Voglio un caffè!»

«Puoi pensare a fare il tuo lavoro, per una volta?» gli chiede Aesta tirandogli uno schiaffo in testa. «Questo è da parte di Vivi, me l'aveva chiesto prima».

«Adesso posso sapere le tue intenzioni o...»

«O, se preferisci, puoi ammirare la serietà inesistente del mio equipaggio. Non voglio rischiare di cadere nelle mani dell'Orlan senza avere Minerva sistemato: ci lavoreremo da Lemuria, è il luogo più sicuro che conosco. In ogni caso, pensa bene a quel che fare: prima che mi sparasse, ha detto che ti avrebbe portato a processo con l'accusa di tradimento visto che hai collaborato con la Federazione. E, aggiungendoci quello che è successo su Minerva...»

«Che è successo su Minerva tra voi due?» chiede Aesta voltandosi.

«Niente, ho sparato all'Orlan» risponde Brunnos e lei si volta, delusa dalla risposta.

«D'accordo. Credo che la soluzione migliore sia che venga con voi come prigioniero». Scuote la testa, poi riprende a parlare: «È... È esilarante come appena pochi ol fa fosse tutto il contrario e chi aveva le manette ai polsi fossi tu. Ma adesso abbiamo una scusa per spiegare la nostra presenza qui».

Ai confini del vuoto 1 - Progetto MinervaWhere stories live. Discover now