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Mi passo le mani sul volto non appena zittisco la sveglia: la guerra è finita da un quarto di waken ormai, però la situazione ancora è difficile da considerare tranquilla. Il passaggio da monarchia a repubblica sta prendendo più tempo di quel che pensavo, ma le elezioni si sono svolte senza problemi – non credevo che Erix potesse avere la maggioranza assoluta, ma a quanto pare mi sono sbagliata di grosso.

Quanto alla flotta, la parte burocratica si sta avviando alla conclusione: abbiamo riunito tutte le astronavi superstiti sotto il nome Astrea; gli equipaggi reclutati per l'ultima battaglia stanno completando l'addestramento e ben presto saranno tutti operativi. Sia l'Alleanza che la Federazione sono state sciolte e la creazione di una nuova coalizione è sul tavolo di governo in questi ol: l'idea di Erix è di riunire tutti i pianeti coinvolti nella guerra in una lega che davvero ci permetta di far ritornare la galassia in una situazione di tranquillità, di pace.

Ripartire da zero è stato... bello. Ancora non riesco a sentire l'Atlantis come un luogo a cui tengo, ma essere di nuovo all'interno della casa in cui ho sempre vissuto, è già un passo avanti. Abbiamo passato ol a ripulire, ma apprezzo che Reesha l'abbia comprata per noi – un regalo anticipato di nozze, a suo dire.

«Non hai idea di quanto abbia voglia di avere un letto decente» sussurra Erix all'improvviso stringendomi a sé da sotto le coperte. «Non vedo l'ora di sposarti, Vivi».

«Non lo faremo mai se non mi lasci alzarmi».

«Che devi fare oggi? Credevo potessimo stare un po' insieme a non fare niente... perché devi lavorare anche negli ol in cui di solito la gente si riposa?» mi dice mettendosi a sedere e accarezzandomi una guancia.

«Aesta vuole accompagnarmi a comprare l'abito, spero solo che la nausea non mi dia fastidio come gli ol scorsi non appena mi alzo».

«Sicura di stare bene? Axel è venuto a lamentarsi l'altro giorno e a dirmi di fare qualcosa perché eri sul punto di bandire il caffè dalla Starfall l'altro giorno».

«Gli ho solo detto di allontanare la caraffa dal tavolo su cui stavo lavorando, mi dava noia l'odore, quanto esagera!» borbotto alzandomi. «In ogni caso, devo passare anche a ritirare i risultati delle analisi che Axel mi ha costretto a fare».

«Allora ci vediamo dopo» mi dice baciandomi la fronte.

Finisco di abbottonarmi la giacca in strada: Aesta mi ha praticamente trascinato via non appena ho messo piede fuori dalla porta e ha subito iniziato a parlare di come stia venendo bene l'idea, ma non si lascia sfuggire nemmeno per sbaglio una sola parola di troppo, qualcosa che possa farmi capire perché lo sai che io preferisco avere tutto sistemato e sotto mano e non sapere quasi niente mi manda quasi in paranoia. E la cosa è frustante: sapere che tutti i preparativi sono in mano al mio equipaggio mi fa stare peggio della nausea.

«Stai tranquilla, abbiamo tutto sotto mano!»

«Mi preoccupa quando si dice che l'equipaggio della Starfall abbia tutto sotto mano» le sibilo camminandole al fianco, mentre siamo dirette verso il centro città.

«Questa volta lo abbiamo sul serio. Non stiamo tralasciando nulla, qualsiasi minimo dettaglio è preso in considerazione... ma tanto non saprai niente fino al grande giorno».

«Nemmeno una parola?» le chiedo implorante.

«Neanche una. E tanto non riuscirai a corrompermi, quindi puoi anche evitare».

«Tu non soffri il solletico, l'alcol lo reggi fin troppo bene e io non te lo pago che sono quasi in bancarotta – a proposito, con quali soldi pagate?»

«Erix non ha messo un limite a quello».

«Ci ritroveremo seriamente in bancarotta».

«Ma come? Tu hai il comando della nuova flotta e lui, be', fa parte della famiglia reale, non venirmi a dire che avete problemi di soldi!»

Ai confini del vuoto 1 - Progetto MinervaWhere stories live. Discover now