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È passato quasi un mese da quando siamo tornati: è stato un periodo impegnativo, ma siamo riusciti a scrivere un codice per Minerva che sembra funzionare. Non è quel che avevo in testa: abbiamo cercato di correggere errori che impedivano al precedente di compilare correttamente, ma sono decisa a riscriverlo da capo – solo, non posso privarmi dell'arma.

È stato un periodo di pace, di insolita tranquillità per noi: so che l'Alleanza non ha mai preso troppo di mira Lemuria, forse per la presenza di civili che con il conflitto hanno poco a che fare. Tuttavia, ripartiremo a breve: la guerra è tutt'altro che finita e, in questo frangente di tempo, l'Alleanza ha distrutto qualcuna delle nostre basi e ingaggiato battaglia con una parte della flotta – abbiamo perso qualche nave, ma le statistiche sono rimaste pressoché inviate dai ol precedenti al nostro schianto sull'At5.

Non possiamo rimanere con la Starfall su Lemuria per molto altro tempo, dobbiamo tornare in prima linea... e vincere. Concludere la guerra è sempre stato il nostro obbiettivo principale e ora che Aesta è nelle loro mani, non possiamo permetterci ritardi; inoltre, gli equilibri sono cambiati e la cosa mi spaventa: erano wakin che la situazione, per quanto difficile, era la stessa. Spero solo che non sia stata una stata una cattiva idea mettere al corrente Erix dei piani della Federazione: gli altri non sembrano fidarsi troppo di lui, ma come biasimarli, l'hanno conosciuto solo attraverso le voci e come comandante nemico e ora se lo ritrovano sulla Starfall.

Axel sembra fin troppo eccitato dall'idea di ripartire: spero che abbia capito cosa stiamo per fare, ma in fondo ai suoi ventotto wakin è rimasto un bambino di otto. Da quando l'ho nominato primo ufficiale, non fa altro che pavoneggiarsi in giro, ma per ora si è comportato egregiamente.

Non sarà facile, tuttavia, avere la meglio sull'Alleanza: la sparizione di Aesta ci ha messo nella condizione di cambiare in fretta ogni codice di riconoscimento e frequenza delle comunicazioni. È stato un duro colpo, soprattutto sulla Starfall, sapere che non sarà con noi nella prossima battaglia e sapere che potrebbe essere un tradimento mi fa stringere il cuore, non avrei mai detto che sarebbe stata lei a pugnalarci alle spalle.

«Quando partiamo, allora?» chiede Axel appoggiandosi sul tavolo del mio ufficio, facendolo tentennare un po'. Alzo lo sguardo dai fogli, se mi fa perdere il filo per la decima volta in poche ore lo butto fuori bordo appena posso.

«Te l'ho già detto. Stasera».

Chiede qualcos'altro, ma non capisco: ho altro da fare che rispondere alle sue domande.

«Chetati» gli dico alzando gli occhi per un momento per poi tornare a controllare l'elenco dell'equipaggio.

«Caffè?» chiede Brunnos versandosi una tazza e subito l'odore inconfondibile si spande ovunque: questa è una tortura. Ha preferito restare a farmi compagnia, ma se avessi saputo che si era portato dietro quel thermos, l'avrei lasciato fuori dalla porta e poi l'avrei chiusa a chiave.

«Te lo tiro in faccia se mi disturbate un'altra volta» sibilo.

«Volentieri, grazie» cinguetta Axel.

Rumore di sedie che sono spostate, non è un buon segno.

«Volete anche un po' di biscotti?» chiedo loro sentendoli chiacchierare tranquillamente, come se io non stessi lavorando. Mettere insieme Axel ed Erix è stato il primo passo verso una tortura giornaliera: hanno caratteri quasi all'opposto, ma da quando hanno imparato a convivere civilmente vanno abbastanza d'accordo e chi ne fa le spese sono io. Parlare delle varietà dei rispettivi pianeti di origine li ha uniti più di quanto la guerra li ha divisi finora.

«Perché no? Vado a prenderli». Axel si alza, sento i suoi passi allontanarsi velocemente, poi ritorna con un vassoio pieno. Appena lo appoggia sul tavolo, lo tiro verso di me, scatenando le reazioni deluse dei due.

Ai confini del vuoto 1 - Progetto MinervaWhere stories live. Discover now