23- Inizio dei giochi

2.9K 100 37
                                    

Mel

"Eravamo insieme,
tutto il resto l'ho scordato"
-Walt Withman-

Puoi accettarmi come sono o no?

-Non voglio soffrire Damian- ammisi e sentii il petto svuotarsi a quella confessione.

Vidi un ombra passare nei suoi occhi mentre mi guardava immobile. Deglutii e posai il palmo della mano sul suo petto duro, il suo cuore batteva veloce quasi quanto il mio.

Era bravo a celare i propri sentimenti, ma la sua corazza non era abbastanza spessa da impedirgli di provarne.

-Ma non credo che a questo punto io possa tirarmi indietro- continuai rispondendo alla sua domanda.

Potevo accettare le sue condizioni?
Non ne ero sicura ma di certo ci avrei provato. Perché ormai pensare di scacciare Damian dalla mia vita mi sembrava innaturale e... orribile.

Tornai a guardarlo e gli sorrisi timida.
Il suo sguardo catturò la mia espressione, riuscii a leggervi dentro la confusione e il turbamento.
Ma anche qualcos'altro.
Il suo cuore continuava a battere forte contro al mio palmo e sembrò passare un'eternità prima che parlasse.

-Non scordarti chi sono- aggiunse cupo.
Le sue parole mi riportarono alla realtà.

E chi sei Damian?
Volevo chiederglielo ma le sue labbra mi sfiorarono l'orecchio.

-Non c'è nessun principe in questa stanza.- rabbrividii alle sue parole. Sospirò piano.

-Ora vai a fare quella doccia- la mia pelle si riempì di brividi elettrici quando il suo respiro la solleticò.
-Ultimo avvertimento- non mi sfuggì il tono roco che usò, né come lo spinse fuori dai denti come se pronunciare quelle parole gli costasse fatica.
Mi lanciò una lunga occhiata e poi mi lasciò andare.

La mancanza del suo corpo mi fece rabbrividire, il suo profumo però mi rimase sulla pelle.

Raggiunsi il bagno frastornata, troppe emozioni, troppi pensieri.
Lanciai un'occhiata dietro alle mie spalle tenendo la mano sulla maniglia.

Ma i suoi occhi mi stavano già guardando.

Osservai il suo viso bellissimo, dai lineamenti affilati e lo sguardo intelligente.
La sua personalità era complessa, il suo carattere difficile ma c'era di più, potevi vederlo se ti fermavi a osservarlo.
Io riuscivo a farlo.

Damian Hale aveva un potere e una maledizione.
Poteva attrarre chiunque ma non voleva lasciarsi amare.

Io volevo amare ma avevo paura di soffrire, temevo il dolore del cuore più di qualunque altra cosa.

Non centravamo niente io e lui.

Deglutii.
Lui sollevò il petto in un sospiro.

Camminavamo su una corda sottile, ma un'altra sembrava essersi arpionata a me collegandomi a lui.

Staccai stancamente la mano dalla maniglia.
Nello stesso momento lui abbassò le spalle.
I nostri occhi lampeggiarono e un attimo dopo lo vidi raggiungermi, attraversando la stanza in poche falcate sicure.

Look up - Let's play with destinyWhere stories live. Discover now