40- Il ballo [1^ parte]

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Damian

"L'amor che muove il sole e l'altre stelle."
-Dante Alighieri-

Kyle aprì la portiera buttandosi sul sedile del passeggero.
Ci guardammo l'un l'altro per un lungo momento.

Gli avrei volentieri riso in faccia, Kyle Jackson sembrava un cazzo di pinguino.
Lo smoking nero gli calzava alla grande e doveva valere centinaia di dollari, ma la sua faccia scura diceva che la pensasse esattamente come me.

-Fanculo, mi sento mio padre- disse quando misi in moto.
-Sei molto grazioso amico- abbassò il finestrino tirando fuori una sigaretta.
-Vai a farti fottere Hale, fai schifo quanto me- non aveva tutti i torti.

Gli un'occhiata omicida e lui con uno sbuffò rimise a posto l'accendino.
Nella mia bimba non si fumava.

Erano passate due settimane da quando io e Mel eravamo tornati da Seattle.
E, nonostante avessi ammesso quello che provavo per lei, non ero sceso a compromessi per quanto riguardava il ballo.

Più o meno.

-Ricordami perché stiamo andando a questa stronzata?- il parcheggio della scuola era straripante di auto, e c'erano studenti vestiti di tutto punto ovunque.

-Per sicurezza, Melanie ama questa roba. E anche la Clark- gli lanciai un'occhiata e lo vidi irrigidirsi. Ormai lo punzecchiavo spesso, Sophie Clark aveva catturato la sua attenzione ed era innegabile che avesse il coltello dalla parte del manico.

Parcheggiai il più lontano possibile imprecando a bassa voce.
-Abbiamo fatto un buon lavoro, il video è sparito dalla circolazione e nessuno osa rompere le palle- Kyle sorrise sinistro.

Sì, ci eravamo impegnati perché nessuno osasse neanche lontanamente dire qualcosa alla mia ragazza.
Storsi il naso a quel pensiero.
Melanie e io eravamo davvero una coppia. Era assurdo.
Ma a rendermi nervoso era proprio il fatto che la cosa... cazzo la cosa mi piaceva.

L'idea che lei fosse mia e di nessun altro mi rendeva euforico.
Ero completamente andato.

Io, Kyle e gli amici di Mel ci eravamo fatti in quattro, negli gli ultimi quattordici giorni, per proteggerla.

Nessuno doveva romperle le palle, nessun doveva neanche pronunciare una parola su quel fottuto video.

Melanie era stata malissimo, le ci erano voluti giorni perché si decidesse a tornare e quando era entrata a scuola ...sorpresa?! Nessuno sembrava ricordarsi di nulla.
Era stata una magra consolazione, come sempre lei non si era lamentata di nulla ma io avevo notato tutto.

Il modo in cui si irrigidiva quando entrava in classe, le occhiate che lanciava ogni qual volta qualcuno prendeva in mano un telefono...
Ci sarebbe voluto del tempo prima che superasse la cosa ma intanto avevo tolto di torno il male collaterale.

Mel avuto molti sospetti su di me ma nulla che io avessi ammesso.
Sapevo, però, che non aveva ignorato le mie nocche continuamente sbucciate.

Sua madre si era stabilizzata e lei si era convinta a tornare alla sua vita, un passo per volta. Melanie era davvero una forza della natura.

-Sono sicuro che sia opera di Vanessa, ma l'abbiamo già spaventata abbastanza. Sono giorni che non mette il culo a scuola- Kyle mi distrasse dai miei pensieri.

Oltre che a minacciare ogni studente della scuola avevamo cercato maniacalmente il figlio di puttana responsabile.
Ma era stato piuttosto bravo e neanche la polizia era riuscita a identificare chi avesse diffuso quel video.

Il maggior sospettato rimaneva Vanessa Williams, perché aveva un movente e l'aggravante di recidiva dato che da bambine aveva già diffuso delle foto imbarazzanti di Mel.

Look up - Let's play with destinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora