Capitolo 8

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-non so se è amore o manipolazione,
desiderio od ossessione-

BLAKE

e se solo qualche settimana prima pensavo che niente sarebbe mai potuto andare peggio di così,
beh mi sbagliavo.
da quella famosa notte io e Sherly non ci rivolgemmo parola,messaggio, o sguardo.

niente di niente.

e se all'inizio, qualche occhiata tesa me la lanciava in modo lascivo, almeno era in qualche modo ancora legata a me.
ora siamo due sconosciuti.

due sconosciuti in un pub.
proprio come in quel momento.
Non mi ero mai reso conto come ora che
i ragazzi che la osservano incuriositi erano più di quelli che avevo sempre pensato.

e non li biasimavo.
Sherly era la scintilla nell'oscurità,
era impossibile non notarla.

non sapevo cosa fare.
Poteva lei essere incazzata con me per essere andato a letto con un altra, nonostante non avessimo nessun legame?
o almeno, questo era quello che ci raccontavamo.
avevo ormai perso il conto di quante persone si avvicinano a lei.
Forse anche troppo.

e lei se lo lasciava fare.

la collera salì a livelli elevati quando un biondino dagli occhi chiari, dopo aver ballato con lei per qualche minuto, l'afferra per la vita, e le loro labbra si uniscono proprio sotto al mio sguardo.

SHERLY

le luci stroboscopiche mi stavano alterando i sensi.
Erano poche le cose che riuscivo a captare in modo chiaro.
non ero mai stata una fanatica di discoteche, e forse proprio in quel momento stavo capendo il perché.

Non solo per tutte le mani sconosciute che stavano avanzando sul mio corpo da mezz'ora e non riuscivo a fermarle per l'affanno.
Ma, ogni volta che entravo o avevo l'intenzione di entrare in un club succedevano casini.

Non sapevo il perché.
forse era la mia maledizione.
tutti ne hanno una, no?

Era sempre da mezz'ora che stavo tentando di ignorare il metro e novanta di bellezza statuaria, che non ne voleva sapere di staccare le iridi celesti da me.

Sentivo i suoi occhi affilati bruciare sulle mie forme, sulla schiena, sul viso.
Percepivo come un magnete che collegava le nostre vite.

Blake, ma che cosa mi hai fatto?

iniziai a parlare con un ragazzo dalla chioma bionda come il miele, sperando che riuscisse a distrarmi da quella calamita che stazionava a pochi metri da noi.

-Ti trovo molto carina-

non riuscii a capire bene cosa mi disse la sua voce tenue. Colpa della musica che avanzava potente in tutta la sala da ballo.
Stufa una volta per tutte di quella serata diventata in poco tempo una tortura, cominciai a camminare tra la folla per raggiungere l'uscita.

avevo raggiunto il locale con Ivy, la mia migliore amica e di lei non c'era più traccia.
presi il telefono dalla piccola tasca della mia gonna e, come avevo immaginato, mi aveva inviato un messaggio.

-Ho bevuto troppo e ho chiamato un taxi. Spero tu sia sana e salva.
Serata sprecata, dobbiamo rifarla.-

sbuffai e alzai gli occhi al cielo, consapevole del fatto che io, con le discoteche, avevo appena tagliato qualsiasi tipo di rapporto.

con qualche falcata raggiunsi il bagno femminile. Era in pessime condizioni.
Non seppi cosa fare quando notai che, appoggiato allo stipite dell'entrata, mi stava aspettando Blake.

𝐭𝐮𝐭𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐥𝐩𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐬𝐞𝐬𝐬𝐨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora