Capitolo 24

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"...right in front of me"

mi svegliai avvolta in un calore più che piacevole. con gli occhi chiusi restai per il qualche minuto sotto quella morbida coperta che mi abbracciava fino al collo. ascoltai il suono del fuoco che scoppiettava in continuazione, gocce di pioggia colpivano il terreno esterno impazienti.

un tuono mi fece sussultare, e sollevai le palpebre ancora un pò assonnata. sfregai gli occhi con il palmo della mano e mi guardai intorno. ero ancora nella baita, fuori era buio.

-Blake?- pronunciai il suo nome e lo vidi arrivare da dietro. Sollevai la testa e incrociai i suoi occhi leggermente stanchi. in mano teneva una tazza fumante.

-Sei sveglia?- mi chiese, sedendosi sulla sedia a dondolo di fronte alla mia.
gli sorrisi mentre mi passava quella tazza, e un profumo di cioccolata mi investì le narici.

-A quanto pare- risposi scrollando le spalle.
presi un sorso.
-è buona, grazie- aggiunsi.

si limitò a fare un sorriso di circostanza, lasciando cadere un silenzio disturbato solo dalla pioggia all'esterno.

alzai lo sguardo e trovai il suo. Blake indossava i pantaloni di una tuta nera e una felpa dello stesso colore, la zip era aperta. sotto non portava nient'altro, mi ritrovai così a saggiare con gli occhi quella porzione di addominali scoperti. la vita bassa dei pantaloni mostrava le vene violacee che finivano sul pube.

presa da un'ondata di caldo mi tolsi la coperta buttandola per terra. Addosso non avevo più i miei vestiti. Avevo soltanto un maglione bianco tre taglie in più della mia.

-I tuoi vestiti erano bagnati. Almeno così stai al caldo.- chiarì Blake.
i suoi occhi che fissavano mie gambe scoperte non mi sfuggì.

-Quando hai finito di farti fantasie sulle mie gambe, potresti dirmi perché siamo ancora qui?- lo provocai sorridendo, finendo di bere la mia cioccolata calda.

si lasciò andare un sorriso e trattenne una risatina. dalle tasche dei pantaloni sfilò un pacchetto di Lucky Strike Eclipse.

-Fuori c'è una tempesta. quassù possono durare anche giorni-
accese una sigaretta e il profumo di tabacco e menta mi arrivò subito.
-per fortuna c'è campo, sono riuscito a chiamare i nostri genitori e gli ho detto che stiamo bene-

annuii e lo guardai, per niente dispiaciuta dal dover passare del tempo con lui chiusi in una casetta che sembrava quella dei nani.

-e comunque le fantasie sulle tue gambe non ho bisogno di farle-
aggiunse poi, quasi sussurrando. l'espressione maliziosa sul suo viso, quasi del tutto illuminato dalla luce calda del fuoco di fianco a noi. sulle labbra aveva qualche taglietto scavato dal freddo. le pupille erano dilatate e il suo corpo da dio greco era sotto al mio naso.

-Che cosa?- mi finsi confusa, e in quel momento il mio amico coniglietto saltellò ai miei piedi. lo presi in braccio e me lo poggiai sulle ginocchia. tentò di mordicchiarmi un dito quando gli toccai il nasino rosa.

-Ho detto, che io non mi faccio fantasie su di te, perché posso averti ancora prima di cominciare.-
il suo tono si fece roco e deciso, i suoi occhi scivolavano in continuazione sul mio corpo.

sgranai gli occhi sorpresa e divertita dalle sue parole e colsi l'occasione per provocarlo.
lasciai sul pavimento il batuffolino bianco e mi lasciai scivolare più in avanti. accavallai le gambe e sorrisi.

-e questo che cosa te lo fa credere?-
feci appena in tempo a finire quella frase che uno squillo cominciò a risuonare nell'aria.
il mio telefono, di fianco a me si illuminava ma io continuavo a guardare Blake.

𝐭𝐮𝐭𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐥𝐩𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐬𝐞𝐬𝐬𝐨Where stories live. Discover now