Capitolo 30

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BLAKE

mi svegliai, una luce potente mi abbagliò le palpebre pesanti, come se avessi una torcia puntata dritta negli occhi.

con fatica li aprii, e i raggi di sole di primo giorno che filtravano dalla finestra mi accecarono.
il collo era dolorante e tutto il corpo lo sentivo indolenzito.
ci vollero minuti prima di riuscire a muovere anche solo la mano.

in un momento il mio braccio si scontrò contro qualcosa.
percorsi quella figura con le dita rendendomi troppo tardi che era un corpo femminile.

continuai a vagare lentamente su quelle curve che avrei potuto riconoscere tra mille, in una sorta di carezza.
quando voltai il collo verso di lei, i miei occhi  si addolcirono quando incontrai i capelli rosso fuoco di Sherly Adams.

aveva dormito con me?

mi accigliai però, a constatare che il suo viso limpido era sporco di trucco sciolto.
il mascara era colato macchiando la pelle bianca.

-Ti prego...dimmi che non hai pianto per colpa mia.-
sussurrai parlando quasi a me stesso, assicurandomi di non svegliarla.

sussultai quando le sue palpebre si sollevarono arrivando subito ai miei occhi.
il mio cuore perse un battito perché le sue iridi verdi mi donarono una scarica di adrenalina come nient'altro poteva fare.

-Blake...- mi fece un sorriso stanco, poi si sollevò sui gomiti e prese a ispezionare il mio viso.

lo prese tra le mani e con una smorfia preoccupata controllò anche il collo.
-Sherly... che cosa... è successo?-

non mi guardò, continuando anche alzando le coperte che scoprivano il mio petto nudo.
mi spaventai quando vidi lividi e piccoli tagli cuciti coprire quasi tutto il mio corpo.

-Ti sei ubriacato troppo e hai avuto una rissa con un gruppo di ragazzi.-
mi confessò lei poggiando la testa sulle mie spalle. fece un sospiro rotto come per scoppiare a piangere di nuovo.

-Non piangere. Io sono qua. Va tutto bene ok?-
le dissi poggiando una mano sui suoi capelli.

-Poteva andarti molto peggio, lo vedi come sei ridotto?-

mi strinse a sé facendomi male, ma non lo dissi perché avrei sopportato questo ed altro pur di farmi abbracciare da lei in questo modo così puro e sincero.
in questo modo che mi diede la sensazione di avere il cuore leggero e lo stomaco in subbuglio.

ridacchiai quando si staccò da me con gli occhi lucidi e un sorriso debole sul viso
-Oggi siamo sentimentali, carotina?-

-Riesci a muoverti?-

le rivolsi una smorfia maliziosa e le presi il mento tra le dita.
-Mh...non lo so... ma forse tu puoi farlo al posto mio-

-Sempre il solito...-

si alzò dal letto e raggiunse il mio lato, aiutandomi a mettermi a sedere.
l'addome era dolente ma feci meno peso possibile su Sherly.

scendemmo al piano di sotto e lei mi fece mettere seduto al tavolo della cucina.
restammo in silenzio per alcuni minuti mentre mi preparava qualcosa dandomi la schiena.

-Dove sono tutti?- le chiesi lasciando occhiate al suo culo su cui avevo la piena visuale.

-Te lo dico appena smetti di guardarmi come un maniaco.-
sorrise e si girò incrociando le braccia al petto.

mi alzai e a grandi falcate la raggiunsi, bloccandola tra me e la penisola.
-Facciamo una cosa.- dissi.
-Io continuo a guardarti come un maniaco pazzo e tu me lo dici.-

𝐭𝐮𝐭𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐥𝐩𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐬𝐞𝐬𝐬𝐨Where stories live. Discover now