Capitolo 18

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non mi ero mai sentita così energica da anni.

quel giorno avevo avuto uno dei primi esami da quando ero entrata in università, ed era andato a meraviglia.

ancora non avevo ricevuto i risultati, ma me lo sentivo. lo sentivo che era andata bene.
i professori si erano complimentati con me dopo la prova orale, ero alle stelle.

raggiunsi il corridoio sorridendo, e i miei occhi rimbalzarono su Conan Hills.
era uno dei pochi studenti del liceo che mi avevano seguito nello stesso campus, ci conoscevamo da tanto.

mi avvicinai a lui, che era di schiena, buttandogli le mani sulle spalle.
era un morettino alto dagli occhi scuri, indossava sempre una giacca di pelle schiarita dagli anni e dei jeans neri e larghi. le Vans completavano sempre il suo stile da Skater.
egocentrico ma sensibile, era da una vita stato un buon conoscente. amico, anzi.

-Indovina!- esclamai posizionandomi davanti a lui, che abbassò lo sguardo su di me sorridendo.

-Esame andato alla perfezione?- rispose.
i suoi tratti decisamente inglesi erano delicati, quasi leggermente femminili.

-Hai indovinato, complimenti- gli sorrido cominciando a camminare verso la caffetteria,
lui mi seguì, salutando le ragazze che passavano nel corridoio, con gli occhi a cuore.
non si può dire fosse un ragazzo che passa
inosservato.

-Da te ci si può aspettare sempre il meglio, del resto. questi ultimi mesi non sei neanche uscita, per studiare a questo esame-

affermò guardando davanti a se. io alzai la testa verso di lui, sorridendo. Ci sapeva fare con le parole, questo era certo.

entrammo in caffetteria sedendoci ad un tavolo. ordinai un bubble tea alla fragola, a cui Conan si offrì di pagare, usando la scusa del
"premio post-esame".

parlammo del più e del meno, gli raccontai di come avevo studiato nell'ultimo mese, e lui sembrò interessato a ciò che avevo da dire.

ci alzammo dal tavolo pronti a uscire, quando i miei occhi si illuminarono. La mia vecchia migliore amica, Ivy, apparì oltrepassando la porta. il campanellino suonò, e si voltò poi verso di me, dove mi trovò subito con lo sguardo.

Ivy era cresciuta tanto. se anni prima, al liceo, era la classica ragazza popolare, preferiva fare festa al posto di studiare, e dava più importanza all'aspetto che all'istruzione, adesso era passata da un lato all'altro.

stava studiando per diventare psicologa.
i suoi capelli castani chiari sempre lisciati si erano scuriti molto, e ora li teneva in una crocchia disordinata, ma a lei stava bene. gli occhiali quadrati e di misura più grande di come dovrebbero essere gli davano un aria sapiente.

era appena tornata da un viaggio-studio. me ne ero scordata dovesse tornare oggi.
corremmo l'una verso l'altra e ci abbracciammo, per poco non cademmo per terra.

-mi sei mancata, rossa!-
esultò prendendomi per mano.

-dobbiamo aggiornarci su tante cose io e te, non è vero?- continuò sorridendo, dopo
aver visto Conan alle mie spalle.
mi ero quasi dimenticata di lui.

-assolutamente!- le dissi, prima di presentarle il mio amico.
-Conan, lei è Ivy. Ivy, Conan- sorrisi.

lei mi lanciò uno sguardo incuriosito. aveva capito male, come sempre d'altronde.

lei sosteneva che amicizia tra maschio e femmina non potesse esistere.

si strinsero la mano e li guardai soddisfatta.
-Sherly ha appena fatto un ottimo esame. io direi che si merita un po' di divertimento. stasera usciamo?- propose il ragazzo, comprendendo anche la mia migliore amica.

𝐭𝐮𝐭𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐥𝐩𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐬𝐞𝐬𝐬𝐨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora