Capitolo 38

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❤️
"not even hell can break our heavenly souls"

gli sguardi di Oscar ed Emily sembravano stremati quanto i nostri.

mentre il rumore della folla ci giungeva dal giardino, noi ci guardavamo negli occhi, in falsa quiete.
frasi schiamazzate come: -Dove sono gli sposi?-  rovinavano il silenzio che si era creato nella stanza.
nessuno si muoveva.
nessuno osava farlo.

mia madre avanzò di qualche passo,
prendendomi di mano la fotografia.
Osservandola, dai suoi occhi già lucidi iniziarono a rotolare lacrime, guastando il suo trucco.

eccoci arrivati al punto di non ritorno.
il finale decisivo.
non ci avrebbe risparmiato.
non a noi.
i sentimenti non erano un peccato.
Amare non era peccato.
Ma il mio cuore e quello di Blake avevano viaggiato mano nella mano oltre il limite concesso, perciò saremmo stati condannati a vita.

-Io e Tom eravamo fratellastri. Stessa madre.-
la voce rotta di Oscar mi diede un sussulto.

-Impossibile. Papà me lo avrebbe detto.-
Ribattei, testarda.
purtroppo però la mia freddezza non ingannò nessuno.
mi guardarono in un modo che detestai, come se fossi un povero cucciolo sperduto.

Forse era il mio aspetto spento a dare quell'idea.
O forse era il fiato corto, le mani tremanti, gli occhi che a stento restavano aperti e le gambe che minacciavano di crollare da un momento all'altro.

-Sherly...Tuo padre non era d'accordo con l'adozione di Blake.-
intervenne Emily,

tutte quelle informazioni mi stavano dando alla testa, non riuscivo più a ragionare lucidamente.

-Cosa successe dopo?- domandò Blake.
sentii le sue mani unirsi alle mie,
donandole un po' di calore e stringendole in modo disperatamente bisognoso.

la risposta, da parte di suo padre, non tardò ad arrivare.
-Come tu sai, da piccolo eri incontenibile, proprio perché avevi vissuto il trauma di cambiare vita, da un giorno all'altro.-

-A Tom non piaceva per niente l'idea crescere con un membro della famiglia che non era di sangue. Un giorno lui e Oscar litigarono molto pesantemente per questo...Portandoli ad allontanarsi ed odiarsi.-
aggiunse mamma, lasciandomi una carezza tenera sulla guancia che non accettai.

e se queste rivelazioni lo avrebbero portato ad allontanarsi da me?

dischiusi le labbra annaspando aria e mi tirai indietro, come se mi fossi appena ustionata, ma incespicai il tallone contro la scrivania perdendo l'equilibrio.
le gambe già provate cedettero crollando sull'addome statuario di Blake, che mi afferrò prontamente per le spalle, acciuffandomi in un abbraccio stretto.

venni risucchiata dall'elettricità che i nostri corpi creavano, chiusi gli occhi e per un momento ci fummo solo noi.
mi beai del contatto dei suoi palmi attorno alla vita e il fiato caldo che sentivo sulle guance.
poi mi afferrò il mento obbligandomi a guardarlo nelle iridi celestine, e quando mi sorrise il mio cuore si scatenò nella cassa toracica fino a fare male.

stai tranquilla, sembrava dire con quel sorriso beffardo, perché nemmeno il Diavolo in persona riuscirebbe a cancellare ciò che provo per te.

stai tranquilla, mi comunicavano i suoi occhi limpidi come l'acqua, perché se il destino avrà in serbo di allontanarci, mi presenterò da lui e lo ucciderò con le mie mani; pur di stare al tuo fianco in eterno, lo vivrei anche senza un destino.

un leggero colpo di tosse mi fece aprire gli occhi di scatto.
Tutto tornò. la realtà tornò.
in quel momento mi ricordai che purtroppo non eravamo solo io e Blake, contro il mondo, ma sembrava il mondo ad essere contro di noi.

-Volete..volete sapere del matrimonio, immaginiamo.- domandò Oscar, dopo averci osservati entrambi intensamente.

in quel momento mi sentivo più forte.
forse era stato quel semplice sorriso a innescare in me l'energia. o forse il suo abbraccio, oppure solo la consapevolezza di averlo vicino a me, sempre.
restandogli accanto, feci un cenno d'approvazione con il capo.

-Dopo l'incidente di Tom...I debiti delle sue vecchie società erano saliti alle stelle.- Confessò mamma, con lo sguardo puntato verso il basso.

-E a quel punto, tre anni fa, sono
entrato io a capo degli investimenti.
Io e tua madre avevamo in mente...- Oscar si schiarì la gola, alternando gli occhi da me a Blake.
-Un matrimonio per convenienza.-

-cosa?!- esclamò suo figlio, sgranando gli occhi. -Ci state dicendo che non vi amate?-

Emily scosse la testa, appoggiandosi una mano sul petto.
-In realtà si. Non ci saremmo sposati davvero, altrimenti... Non a caso tre anni fa abbiamo provato a separarvi,
mandando Blake in Europa.
Davvero pensavate che non avessimo capito del vostro rapporto così stretto?-

aggrottai le sopracciglia, confusa.
mamma aveva davvero fatto tutto questo alle mie spalle, provocando il periodo più brutto della mia adolescenza?

mi risvegliai dallo stato di trance in cui ero caduta e migliaia di domande mi invasero la testa. lei era la donna che avrebbe dovuto assecondare il mio primo amore, dandomi sostegno materno. invece mi aveva soltanto allontanato da lui, per motivi economici.
potevo fidarmi di Emily?

-Non ci importa.- la voce fredda di Blake mi fece sussultare.

-Che...intendi?- domandai, dandogli un'occhiata confusa.
si girò verso suo padre, ancora più disorientato di me.
-Io e Sherly non abbiamo nessun legame di sangue, giusto?-

-No, ma...-

-Allora siamo a posto.- Concluse, come se di tutto il racconto dei nostri genitori a lui non lo avesse toccato niente.

-Ragazzo cerca di capire, state per diventare fratelli...-

lo vidi voltarsi verso di me, unì i suoi occhi ai miei e accennò un'espressione fredda.
Sentii lo stomaco sottosopra quando si abbassò alla mia altezza, avvicinando pericolosamente i nostri volti.

Pensai volesse baciarmi per il modo in cui il suo sguardo si abbassava di continuo sulle mie labbra, invece mi arrivò all' orecchio, sussurrandoci a tono talmente basso da essere sentito soltanto da me:

-Dimmi che vuoi restare al mio fianco.-

quella richiesta era ciò che avevo sempre sperato di sentire.
non sapevo dire per quante notti avevo sognato, in mille contesti diversi, la sua bocca pronunciare quelle sette parole.
Ed in quel momento che i miei sogni erano diventati realtà, mi presi qualche momento per valutare se non stessi vivendo in uno dei miei film mentali.

ero sveglia, ero io.
eppure tutto ciò sembrava irreale.
per me quella frase era stata come una proposta di matrimonio, se non ancora più importante.

tuttavia, non avevo dubbi su cosa scegliere. non ne avevo mai avuti.

con le mani vibranti dall'emozione gli presi il viso e lo baciai.
lo baciai con tutto l'amore che ho sempre provato fin dal primo scontro delle nostre iridi.
lo baciai con il cuore che reclamava il suo, ogni frammento del mio corpo lo esigeva.
lo baciai mentre i miei occhi socchiusi ruotavano attorno ai ricordi del passato,
e,per questa volta, persino per un futuro.

separai il nostro contatto e quando sollevai le palpebre le sue iridi mi avvolsero completamente, più di quanto con le braccia scolpite avesse mai fatto.

fu il primo a girarsi verso Emily e Oscar, che ci avevano sempre osservati in silenzio.
nello sguardo di mamma non ci lèssi disprezzo, come invece avevo immaginato.

mi guardava semplicemente come una figlia con l'uomo che amava.
le sorrisi senza essere ricambiata.
fu poi un movimento di Oscar, ad attirarmi.
era concentrato in un contatto visivo con Blake, che poi susseguì anche con me.
ad entrambi, ci rivolse un cenno muto, abbassando leggermente il mento, lasciandoci interpretare il suo gesto.
prese per mano Emily, che proseguì facendo lo stesso, prima di lasciare lo studio.

𝐭𝐮𝐭𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐥𝐩𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐬𝐞𝐬𝐬𝐨Where stories live. Discover now