Capitolo 39

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non riuscivo a spiegarmelo

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non riuscivo a spiegarmelo.
era difficile per me capire ciò che provavo.
Sentivo una sensazione di completezza nel ventre, ma non era eccitazione.
Sentivo gioia e adrenalina in tutto il corpo, ma non era felicità.
Sentivo un senso estremo di quiete nel cuore, ma non era nemmeno tranquillità.

non ero mai stata brava a riconoscere i miei sentimenti.
Ma in quel momento...
Avrei potuto giurarlo.
Ciò che provavo era amore.
mi scorreva nelle vene.

l'erba di un verde acceso brulicava sotto i miei piedi nudi, infreddoliti dall'umidità dell'aria.
in una mano tenevo le mie Converse smunte, mentre l'altra era unita e stretta a quelle di Blake.

a metà cerimonia, dopo alcune volte che i nostri sguardi si erano incrociati, avevo sentito qualcuno afferrarmi per il girovita, lasciarmi un bacio frettoloso ma sensuale sul collo, e quel qualcuno si era rivelato proprio il ragazzo dagli occhi celesti in cui mi perdevo ogni volta.

i miei ormoni avevano letteralmente preso a ballare quando aveva cominciato a muovere i miei fianchi verso i suoi, con le labbra piegate verso l'alto in un sorriso spontaneo e le palpebre socchiuse, per poi sussurrare:

-Oggi abbiamo risolto tanti problemi, ma in questo momento me ne hai causato un altro, bambina.-


-Devi essere pazzo per aver fatto così davanti a tutti...Sai che figura?-
ridacchiai.

-Sappi che non mi scuserò.-  asserì Blake, lanciandomi un'occhiata dall'alto al basso accennando un ghigno.

scossi la testa sbuffando e mi sedetti sulla riva del bacino d'acqua.
Blake fece lo stesso, ma si voltò a guardarmi.

-Vieni qua.- disse, picchiettandosi sulle gambe.

sorrisi come una bambina quando lo feci e lui mi strinse a sé, giocherellando con una ciocca dei miei capelli rossi.
ci guardammo per un tempo che sembrò eterno, e avrei voluto che quel contatto tra noi lo fosse davvero.

abbassai il volto per nascondere il rossore delle mie guance, e avvistai una margherita davanti a me.
Ne raccolsi un po' sotto il suo sguardo.

-Cosa fai?- Domandò, assottigliando gli occhi.

intanto io continuai a lavorare quei fiorellini.
sentivo il vento fresco spettinarmi i capelli e colpirmi le gambe scoperte, mentre il cinguettio degli uccelli cullava le nostre orecchie in una melodia dolce.

dopo qualche minuto di piacevole silenzio esclamai:
-Fatto!-

Presi il braccio di Blake e delicatamente gli misi al polso quel braccialetto di margherite, che avevo creato per lui.
Non era niente di costoso o brillante, ma ero sicura che gli sarebbe piaciuto.

lo osservò, tornando poi a guardarmi.
Lo vidi mordersi il labbro trattenendo una risatina, abbassando ogni tanto gli occhi sulla mia bocca.

-Ti piace?-

-Si. Solamente perché l'hai fatto tu.-

ci scambiammo un bacio che lui approfondì poggiandomi una mano sul
collo, prendendo le redini del ritmo.
strinse la presa costringendomi a sporgermi verso di lui e così feci, facendo erroneamente della pressione sul suo inguine.

Sentii la nostra eccitazione aumentare e mi fermai, staccandomi per guardarlo.

-Se continui a strusciarti su di me così finisce che ti scopo in questo prato- Disse, leccandosi le labbra piegate in un sorriso.

Arrossii e per evitare di cedere al desiderio scesi, tornando sull'erba.

Giocherellò per un pò con il braccialetto che gli avevo fatto, con il viso basso e il respiro regolato. Al contrario di me, che mi sentivo accaldata e avevo il fiato corto.

alzai un sopracciglio, confusa, quando dalla tasca sfilò un foglio piegato.
Lo aprì e me lo consegnò.

-Che cos'è?- Ridacchiai, prendendo quel documento e cominciando a leggerlo.

restai a bocca spalancata.

-Un piccolo regalo.- Confessò Blake.

era tutto tranne un piccolo regalo.

-Ma...-

-Non dire niente. Non ce n'è bisogno.-

in mano tenevo un'atto di proprietà.
Blake mi aveva comprato la mia casa d'infanzia.

gli saltai addosso tra le lacrime di felicità,
stringendolo a me più che potevo.
in quel momento, in testa mi saltò un idea che mi fece rabbrividire di euforia.

ma paura, al tempo stesso.

Con il cuore a mille, cominciai a parlare.
-Lo so che... magari...No, niente lascia perdere.-

Lui mi attirò a se.
-Dì tutto quello che vuoi.-

gli andai vicino allineando i nostri volti, poi feci un sospiro.
-Ti va se...Blake, ti va se andiamo a viverci insieme?-
buttai fuori tutto d'un fiato.

in quel momento nei suoi occhi passò una scintilla che li illuminò.
e mi baciò.
con una sua mano dietro alla nuca, mi distesi sotto al suo corpo e, sorridendomi sulle labbra, mi lambì il collo con passione.
poi risalì e mi lascio dei baci sulle guance, poi sulla fronte e sul naso, provocandomi un senso di farfalle impazzite nel petto.

ridacchiai quando inspirò tra i miei capelli, solleticandomi.
avvicinò la bocca all'orecchio, facendo in modo da sfregare la sua guancia spigolosa contro la mia, più morbida.

-Ti amo, Sherly.-

pensai di aver sentito male.
ma in realtà, l'aveva appena sussurrato.
Forte e chiaro.
Le farfalle si liberarono.
cercai un contatto visivo con lui e in preda al delirio che l'amore causava,
gli lasciai un bacio casto e dolce sulle labbra.

-Anche io ti amo.-

𝐭𝐮𝐭𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐥𝐩𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐬𝐞𝐬𝐬𝐨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora