C A P I T O L O 37

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E L L A

Non esiste un vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.

Seneca

Guardai il sushi davanti a me, stavo mangiando un boccone dietro l'altro per non far notare il mio schifo, mi piaceva il sushi, ciò che non mi piaceva era mangiarlo, soprattutto con tante persone...

Okay non ne eravamo molte, solo io, Dith e Licia, e il posto non era molto affollato, ma giuro che non ne potevo più.

Am invece era scomparsa da un po', avevo provato a domandare ma non volevo essere invadente, veniva a scuola, ma era spenta, non era più la Am di prima, e questo mi faceva pensare solo ad una cosa...

Oh no, Ella, tu non bacerai mai qualcuno per una scommessa, a cosa pensavi quando hai accettato?

Non che mi dispiacesse, dopotutto è un bel partito, ma non bacio chiunque.

Anche se... è solo un bacio a stampo.
A stampo, nulla di che.

Pelle contro pelle, e Damiàn non sembra uno che non si lava, tutt'altro, quando passa lascia la scia di profumo, ma non di colonia, o comunque non per andare a scuola, bensì profumo di pulito.

-Questa roba sembra avariata- riflette Licia.

-Avariata no, semplicemente non è tra le migliori- aggiunge Dith.

E poi sto parlando come se Am e Liam si fossero lasciati, magari sono proprio ora in casa a darsi amore.

-Io non me ne intendo- concludo.

-Credimi Ella, ce n'è di meglio- afferma Licia.

-Ha un retrogusto strano, questo è certo- dico.

-Io sono ufficialmente piena- finisce Dith con le mani sullo stomaco dopo essersi buttata sullo schienale della sedia.

Ad un certo punto sputo nel tovagliolo ciò che avevo in bocca... ma cosa...

-Non dirmi che è una spina- prevale Licia.

-Cipolla- mormoro disgustata.

L'aglio e la cipolla dovevano assolutamente andare via dalla mia alimentazione, non potevo nemmeno sentirli nominare.

-Che schifo...- dice Edith.

-Vado a sciacquarmi la bocca- annuncio con la puzza di cipolla sotto il naso.

A casa le cose non andavano un granché, ed Edith lo sapeva, le avevo chiesto io di farmi svagare, ciò significa che farò di tutto meno che chiudermi in casa a dormire come vorrei, credo sia anche per questo che non perde l'occasione di farmi uscire, come ora.

La mia unica paura in mezzo a questo trambusto che dura da anni è sempre e solo una, quella di odiare i miei genitori.

So che può sembrare strano, ma li amo tanto, e col tempo non li posso sentir nominare che mi sale il nervoso, una rabbia che sembra incolmabile.

Chi mi sente potrebbe dire che è la solita fase adolescenziale, e mi piacerebbe tanto potergli dare ragione, ma solo io so cosa passo e cosa succede in casa mia.

Sono sempre stati dei bravi genitori, hanno fatto di tutto per noi, non toglie però che hanno i loro sbagli, che purtroppo continuano tutt'oggi.

A volte cerco di sfogarmi con qualcuno, di raccontare cosa mi ha fatto così male e così tanta rabbia, ma non lo ricordo, il mio cervello ha rimosso tutto.

So che ho sofferto, so che a volte mio padre ha picchiato mia madre, so che ho fatto da confidente ad entrambi prendendomi la colpa di tutto, so che mia madre dopo anni dell'accaduto ha lasciato casa nostra senza preavviso, so tante cose... ma non le ricordo, e questo mi perseguita, perché io c'ero.

Questione di fiducia Where stories live. Discover now