Capitolo 19

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Sei anni prima.

Oksana
Credo sia prematuro affermare di essere innamorata ma, quello che sto provando per Dmitriy in questo momento, vi si avvicina parecchio. Ho passato il mio primo appuntamento nel migliore dei modi. È stato un vero cavaliere con me, a partire da quando è venuto a prendermi sotto casa fino a questo momento perfetto. Abbiamo cenato in un ristorante di lusso (potevo aspettarmelo da parte sua, vista la sua casa) e ho mangiato benissimo. Credo che non mi fosse mai capitato prima d'ora. Del resto è stato il mio primo vero appuntamento e ha superato le mie aspettative.

Adesso siamo in Krasnaya ploshchad² che passeggiamo mano nella mano e tutto sembra essere perfetto, tranne il silenzio che aleggia tra di noi. Non lo so, ma non mi spiego il fatto che si stia interessando a me in questa maniera.

«C'è qualcosa che non va? Tutto d'un tratto sei diventata silenziosa» nota Dmitriy, fermando la nostra passeggiata e mettendosi di fronte a me per guardarmi negli occhi.

«No, è solo che... Ho alcuni pensieri per la testa».

«Vuoi parlarne?» chiede, comprensivo.

«Non lo so, Dmitriy. Noi siamo così diversi... Perché tra tutte le belle ragazze che potresti avere, hai scelto di concentrarti proprio su di me?».

Posso risultare patetica e insicura - anzi, lo sono - ma davvero non riesco ad aprirmi più di tanto. Sono lusingata, davvero. Lui è bellissimo, ma non riesco ad andare avanti se prima non conoscerò il reale motivo del suo interessamento nei miei confronti.

Dmitriy mi osserva per un lungo momento in silenzio e dopo un po' sorride, portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. «Mi sembra che manchi un po' di autostima. Non ti accorgi di quanto sei bella, Oksana? Mi piace tutto di te, soprattutto i tuoi occhi. Sono così diversi, ma così sinceri».

«Non puoi dirlo. Noi non ci conosciamo abbastanza».

«Conosco tutto ciò che mi serve sapere per affermare che sei una brava ragazza e che voglio condividere dei momenti con te, se anche tu lo vuoi» dice, sfiorandomi la guancia con la punta delle sue dita. Rabbrividisco per le sensazioni che provo dopo quel contatto che, sembra così rassicurante, ma allo stesso tempo mi spaventa.

Sono colpita dalle sue parole perché, se da un lato possono sembrare la cosa più bella che un uomo possa dire, dall'altro mettono paura per la grandezza del sentimento che può diventare in poco tempo. E io non credo di essere pronta per questo adesso.

«Dmitriy, io sono... una bambina rispetto a te».

«Questo dimostra che non lo sei» afferma. «Una bambina non avrebbe mai ammesso di esserlo e tu sei abbastanza matura da affermare che sei giovane. E credimi quando ti dico che l'età è solo un numero quando due persone stanno bene insieme».

E ha ragione. Mi sono bastate poche chiacchierate e un appuntamento per accorgermi che con Dmitriy ho riscontrato subito un certo feeling. Si è sempre dimostrato interessato a me anche quando ho cercato di sottrarmi alle sue attenzioni, ma adesso sto talmente bene che mi lascerei trasportare da tutto. Mi lascerei volare dritta tra le sue braccia e godermi quello che verrà dopo. Ma in primis, la mia situazione attuale non lo renderebbe possibile.

«Hai ragione, ma saresti una distrazione per me, in questo momento».

«Cosa intendi dire?».

«Ribadisco il fatto che sono piccola per te. Io vado ancora a scuola e, anche se mancano solo pochi giorni alla fine, impegnarmi in una relazione non farebbe bene ai miei voti. Tra un po' ho gli esami di maturità e non posso permettermi altre distrazioni oltre il lavoro. E tu lo sei, Dmitriy».

«È per questo che dici così?» chiede.

«Sì, mi sembra che ultimamente, tra il lavoro e te, ho perso di vista i miei obbiettivi. Ho da poco compiuto diciotto anni e tutto ciò che avrei dovuto fare era studiare e trovare un lavoro. Ho fatto un po' le cose al contrario, ma credo che "riordinando" la mia vita ci siano tutti i presupposti affinchè tutto vada per il meglio».

«E vorresti farlo senza di me?».

«Al momento, sì. Voglio riuscire a non ripetere un altro anno e non avere altri impegni al di fuori del lavoro. Ma tu mi piaci, Dmitriy, credo che tu l'abbia capito».

Lui annuisce e dice: «La cosa è reciproca».

Gli sorrido sinceramente e aggiungo: «Non voglio chiudere una cosa che non è neppure iniziata, ma voglio riprendere con te da dove abbiamo lasciato. Voglio essere libera mentalmente da qualsiasi pensiero».

Quando termino la mia frase, il silenzio è più pesante di poco prima. Dmitriy non dice una parola, ma in poco tempo sulla sua espressione dura, si fa largo un sorriso dolce e subito mi ritrovo tra le sue braccia.

«Sono queste le tue preoccupazioni, Sana?» chiede, stringendomi a sé.

Annuisco contro il suo petto. «Non ti sto chiedendo di aspettarmi. Voglio solo...».

«Intendevo questo poco fa» inizia, interrompendomi. «Voglio passare del tempo con te perché sei così. Perché sei bella sia fuori che dentro. Sei sincera e hai delle priorità. Questo è importante per me e se non sei pronta adesso, ti aspetterò».

Mi aspetterà... Non lo credevo possibile e non avrebbe nemmeno motivo per farlo, ma nonostante ciò me l'ha confermato senza che glielo chiedessi.

«Sul serio?» chiedo, incredula.

«Sul serio, Oksana. Mi piaci anche tu e molto. Non esistono molte ragazze come te in giro. Quindi prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno, perchè adesso che ti ho trovata, non ti libererai di me molto facilmente».

Sorrido. «È una promessa?».

«È una minaccia».

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² Krasnaya ploshchad:Piazza Rossa, principale piazza di Mosca.

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𝗧𝘂 𝗻𝗼𝗻 𝗺𝗶 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗲𝗱𝗶Where stories live. Discover now