Capitolo 21

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Sei anni prima,
un mese dopo il diploma.

Oksana
Sento che qualcosa mi sta sfuggendo di mano. Ballo da ore e l'unica cosa che vorrei è un letto dove poter appoggiare la mia testa. Il Red è affollatissimo questa sera e l'aria è quasi irrespirabile a causa dei fumatori che inquinano l'ossigeno con il loro stupido vizio. Davvero, è un vizio idiota, lo reputo senza senso. Io non ho nessun vizio... Be', forse ne ho uno davvero piccolo e insignificante che mi aiuta col mio lavoro, ma mi aiuta a farmi stare bene quando tutto sembra perduto e per questo devo ringraziare Inna che me le ha fatte scoprire e ad Igor che me le vende.

Comunque, ho avuto, come posso dire, un... "avanzamento di carriera" nell'ultimo mese. Già, perché le ballerine guadagnano di più delle semplici cameriere e piacciono di più, quindi vuol dire mance più consistenti e in questo momento ho davvero bisogno di soldi.

Continuo a dimenare i fianchi, ballando a ritmo di musica e mi abbandono a pensieri che, da un po' di tempo a questa parte, animano la mia mente.

Mi sono diplomata col massimo dei voti - questo grazie alla mancanza di distrazioni - ed ero pronta. Ero pronta per lui, per la relazione che mi aveva promesso. Perché io l'ho vista così. Però mi ha ingannata. Dmitriy non mi ha aspettata come ha promesso. Ha passato tutte le sue serate in compagnia di donne diverse sotto il mio naso, ma mai con me. Avrei voluto andare da lui e urlagli in faccia quanto fosse un uomo di poco spessore a comportarsi in quella maniera, ma le mie reazioni si limitavano alla delusione e all'impotenza di agire. Ogni qual volta volevo cambiare le cose, c'era qualcosa o qualcuno che me lo impediva, nel senso figurato del termine. Ero come paralizzata, potevo fare solamente una cosa per attirare la sua attenzione e ci sono riuscita, ma non è cambiato nulla.

Adesso lui è seduto nella mia traiettoria, mi vede anche se è molto lontano da me. Sembra quasi che Dmitriy abbia cambiato idea su noi due, che voglia scansarmi, che mi tenga alla larga di proposito, ma io sono più che decisa a scoprire qual è il suo problema.
È in momenti come questo che mi manda fuori strada, perché i suoi occhi di ghiaccio lasciano una scia di calore su tutto il mio corpo, rendendolo infuocato e, allo stesso tempo, congelato. Come se potesse fare di me tutto ciò che vuole, come se fossi un burattino nelle sue mani. Perché deve farmi sentire così? Come posso spiegarmi delle situazioni così contrastanti?

Anch'io punto gli occhi nei suoi e non distolgo mai lo guardo da Dmitriy. Mi piace essere guardata da lui in quella maniera. Mi sento voluta, ma non mi sceglie mai. Non ci parliamo da quell'unica volta che siamo usciti insieme. Quella sera è stata perfetta, io ci credevo davvero ma le sue erano solo promesse, fatte da chi non le mantiene e quindi sono niente. Libero la mente e mi abbandono ancora una volta al ritmo martellante della musica.

Intanto, intorno al mio bancone, si sono radunati cinque uomini. Hanno tutti gli occhi languidi e, anche se questo mi fa accapponare la pelle, mi impongo di continuare a ballare anche se in realtà vorrei fuggire e non mettere mai più piede in questo posto. Ce n'è uno in particolare, che sembra rapito da come mi guarda. Credo che abbia la mia età - su per giù - e si vede che è giovane. Ha negli occhi quello sguardo da predatore ed è incredibilmente attraente, così faccio l'unica cosa che potrebbe attirare ancora di più l'attenzione di Dmitriy: scendo dal bancone e inizio a ballare solo per lui. Per cercare di rendere il tutto un po' più sopportabile mando giù uno shot di vodka alla menta e ritorno da quel ragazzo che sembra avere occhi solo per me. Mi muovo intorno a lui, ancheggiando e sfiorandolo casualmente. Lo stuzzico accarezzandogli il volto con la mia unghia laccata di rosso e poi lo attiro a me, tirandolo per il bavero della camicia. In un attimo, mi ritrovo le sue mani sui fianchi e i nostri bacini a contatto. Vorrei interrompere qual contatto subito, vorrei che Dmitriy venisse a prendermi e mi portasse via con sé, ma il signore non si scompone, perché è ancora al suo tavolo a bere scotch e ad osservare la scena senza fare nessuna mossa. Questo è quello che odio: io divento una iena quando si tratta di lui e quando lo vedo intrattenersi con le altre. Lui, invece è così composto e controllato. Dopotutto, anch'io sono così fredda quando non mi importa di qualcosa, come in questo momento.

𝗧𝘂 𝗻𝗼𝗻 𝗺𝗶 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗲𝗱𝗶Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora