Capitolo 50

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Oggi.

Veronica
Dormire con qualcuno... Riflettendoci su, non mi capitava da parecchio. Molto, molto tempo. Non so nemmeno come mi sia venuto in mente di avanzare una proposta simile. Dopotutto, Matt aveva già fatto abbastanza per questa sera, non era necessario che rimanessi, anche perché il mio appartamento si trova a cento metri dal suo. Forse volevo distogliere solo la sua attenzione da quel particolare discorso, quindi ho detto la prima cosa che mi è venuta in mente. Diciamo che la discussione stava prendendo una brutta piega, perché davvero stavo considerando l'idea di raccontargli, non tutto, ma qualcosa che lo aiutasse ad uscire da quel perenne stato di confusione in cui lo faccio entrare ogni qual volta siamo insieme. E soprattutto, in modo tale da non farlo indagare ancora.

Quando entro nel letto gigante di Matt rabbrividisco. Sarà per questa tenuta davvero striminzita, ma le sue lenzuola sono davvero ghiacciate.

«Ma non si usa accendere lo scalda sonno da queste parti?» chiedo, tirandomi il piumone quasi fin sopra la testa.

«Perché? Senti freddo, bocconcino?» chiede a sua volta Matt, togliendosi la t-shirt, rimanendo solo con i pantaloni del pigiama.

Devo dire che è davvero uno spettacolo per gli occhi, quindi mi prendo tutto il tempo per ammirarlo, senza nascondere il mio interesse ai suoi occhi. Il torace è ampio e muscoloso, ma non troppo, il tanto che basta a rendere il suo fisico asciutto, ma allo stesso tempo solido. Vedo Matt sorridere con la coda dell'occhio e sono costretta a distogliere lo sguardo, seppellendo la testa ancora più sotto le coperte.
Quando mi raggiunge, Matt fa lo stesso e si sofferma un attimo a guardarmi fisso nei miei occhi nudi.

«Senti ancora freddo?» chiede. Annuisco, quindi si avvicina ancora di più e poi allunga un braccio per cingermi il fianco sinistro. «Vieni qui».

In un primo momento rimango interdetta, poi timidamente mi avvicino, lasciando che lui mi prenda tra le sue braccia, quindi mi lascio cullare da quel piacevole torpore e, inavvertitamente, mi sfugge un sospiro. Matt sorride e mi stringe ancora di più a sé, facendomi scivolare il braccio dietro la schiena.

«Adesso sto meglio» sussurro, avvertendo brividi di piacere lungo tutta la spina dorsale, nascondendo il viso nell'incavo del suo collo e ispirando il suo profumo. Solo adesso mi rendo conto che forse era questo tutto ciò che mi serviva, un semplice abbraccio in grado di scaldarmi il cuore.

«Allora adesso posso accendere lo scalda sonno» dice, allungando un braccio oltre la testiera del letto e poi sento il click dell'interruttore.

Non so se sorridere per la sua furbata o sgridarlo per quel giochetto diabolico. Quindi, dico rassegnata: «Sei molto scorretto, Matt».

«Lo so, bocconcino. Lo so. Se non ti avessi ingannata non sarei mai riuscito a tenerti stretta. O sbaglio?».

«Non sbagli».

«Infatti, lo avevo capito subito. Ho imparato che con te devo usare tutte le armi a mia disposizione. Perché sei sempre così distaccata?».

«Perché è la mia natura».

«Non è vero. Anche con me eri così le prime volte ma, con il passare del tempo, ti sei ammorbidita. È per il mio irresistibile fascino?» chiede, giocando con una ciocca dei miei capelli.

«Credo che sia per la tua modestia» ribatto divertita. Con Matt è sempre tutto così. Passare del tempo in sua compagnia è l'antidoto necessario per curare le mie ferite invisibili (ai suoi occhi, almeno).

«Certo, quella è un'altra mia qualità. Allora? Perché non lasci mai avvicinare nessuno?».

«Perché ho avuto brutte esperienze con gli uomini» dico, rimanendo sul vago. «Diciamo che sono uscita scottata dalla mia precedente e unica relazione».

𝗧𝘂 𝗻𝗼𝗻 𝗺𝗶 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗲𝗱𝗶Where stories live. Discover now