Capitolo 86

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Oggi.

Oksana
«Sei molto più bella di prima, Oksana» afferma Dmitriy, accarezzandomi una guancia. «Sapevo che quando ti avrei ritrovata mi avresti sorpreso. Lo fai sempre, no? Dopotutto, non immaginavo di certo che mi avresti buttato in mezzo al fiume dopo tutto quello che ho fatto per te».

Ha ragione, probabilmente non è stata la cosa migliore da fare, ma di certo era quella giusta. Mi allontana dal suo tocco quando, davanti la porta dell'appartamento di Matt, mi mette di fronte al tastierino per inserire il codice di apertura. «Apri la porta».

Inserisco il codice, la prima volta sbagliando - di proposito - nella speranza che Matt riceva l'sms dell'allarme e venga dritto qui. Spero che faccia in fretta e ancora di più, spero che stia bene prego che stia bene.

Quando apro la porta, vengo spinta dentro con forza e per poco non cado nuovamente per terra. Dmitriy si chiude la porta alle spalle e mi prende di nuovo per un braccio. Mi trascina per l'appartamento di Matt, girando stanza dopo stanza, fermandoci nella camera da letto e poi, con disprezzo, dice: «Ti sei trovata un poveraccio, Oksana. Non pensavo che saresti caduta così in basso».

«Sono caduta in basso quando ho sposato te» sputo fuori.

Lo schiaffo non tarda ad arrivare e reagisco cercando di colpirlo nuovamente, ma di nuovo, mi punta contro la sua pistola minacciosa. Mi fermo immediatamente.

«Brava, bambina. Adesso siediti. Ho un paio di cose da chiederti, come per esempio, cosa diavolo ne hai fatto di tutti i miei soldi».

«I tuoi soldi ce li ha Igor. Non ho mai voluto niente da te!» dico con rabbia. «Mi hai sempre accusata di essere un'opportunista! Ma non mi è mai importato delle cose materiali. Ti ho voluto bene, ma hai rovinato tutto fino a farti odiare».

«Io non ho rovinato proprio un bel niente» dice con tranquillità. «È stata sempre colpa tua, Oksana. Sei sempre stata un'impicciona e se ti fossi stata buona, non ci sarebbero state tutte quelle morti inutili. Come Lyudmila o il tuo dolce "amico" Thiago».

«Cosa c'entra Thiago?».

«Sapevo che non lo conoscevi. Il tuo amichetto era un fottuto sbirro sotto copertura, così come Lyudmila. Quell'altra puttana ha tentato di fregarmi, ma non gliel'ho permesso. Entrambi hanno avuto la fine che meritavano».

«Sei stato tu...».

Non è una domanda. Sono letteralmente sotto shock. Dmitriy è sempre stato diffidente nei confronti di Thiago. Ricordo che mi aveva avvertito più volte di stargli lontano, e in più, una volta, ha persino tentato di ucciderlo proprio sotto i miei stessi occhi. Thiago invece, era sempre molto discreto, tranne quando si perdeva in domande davvero insistenti riguardanti Dmitriy e la sua famiglia e il suo lavoro. Rabbrividisco e lo guardo con ancora più disprezzo.
Lo so che aveva capito tutto e ha fatto in modo di sbarazzarsi di chi gli stava scomodo. Un poliziotto sotto copertura... Non riesco a crederci. Adesso mi spiego il suo comportamento e il fatto che una volta mi ha persino dato due versioni differenti della morte dei suoi genitori... Tutto torna al proprio posto. E poi... Lyudmila. Mi aveva sempre avvertito di stare alla larga da Dmitriy. Lei sapeva, stava indagando ma pensavo che fosse gelosa dal momento che era la sua ex ragazza. Sono stata una tale stupida. Mi maledico ancora per le miei scelte sbagliate e il mio scarso intuito, per la mia incapacità di vedere oltre le apparenze...
Vengo scossa dai miei pensieri quando Dmitriy mi scaraventa sul letto e si mette sopra di me. «Mi sei mancata così tanto, amore. Sei stata la seconda a tenermi testa e presto riuscirò a terminare quello che ho lasciato in sospeso cinque anni fa».

Giro il volto per evitare di respirare il suo stesso fiato e cerco di allontanare Dmitriy dal mio corpo. Non voglio che mi tocchi, non voglio che mi sfiori nemmeno con il suo fiato schifoso, ma è troppo forte per me. Ci perdo le speranze e smetto di lottare, abbandonandomi ad un pianto liberatorio. Sento la pistola che mi accarezza il volto e mi scosta i capelli dalla fronte. Adesso sono consapevole che sono giunta alla fine. Avrò quello per cui sono stata destinata. L'unico mio rimpianto è Matt. Avrei voluto passare più tempo con lui, amarlo di più e amarlo per sempre. Ma un secondo prima di chiudere gli occhi per l'eternità, eccolo che lo vedo alle spalle di Dmitriy e me lo toglie di dosso. La pistola gli cade dalle mani e finalmente sono libera. Li vedo lottare brutalmente. Matt sembra impazzito, il suo volto è trasformato dalla rabbia e riesce a mettere al tappeto Dmitriy. Lo colpisce con forza al volto, ma Dmitriy riesce e ribaltare la situazione e mettere al tappeto Matt. Mi alzo dal letto per prendere il cellulare da dentro la borsa, ma non appena metto un piede per terra, Dmitriy mi afferra per la caviglia e, scivolando, vado a sbattere la testa al ferro battuto del letto. Stordita, mi rialzo con fatica e corro a prendere il telefono.

Matt
Quando ho trovato quella feccia umana sopra la mia Oksana mi è salito il sangue alla testa. Non c'ho pensato due volte e mi sono scagliato contro di lui. L'ho afferrato per il colletto della camicia e l'ho buttato a terra, facendo in modo di liberare Oksana. Non ero più in me, l'ho riempito di pugni in faccia e adesso il bastardo sta facendo lo stesso con me. Riesco a stento a tenerlo lontano per un po', ma le forze mi stanno abbandonando, così come quelle di Dmitriy con lui. Mi colpisce con fatica e il sangue sul suo viso si deposita dritto su quello mio. Quando Oksana ci passa accanto, Dmitriy la butta per terra, ma si rialza dopo un po' e corre via dalla stanza. Ringrazio Dio per avergli fatto sfuggire l'arma quando l'ho buttato giù. Sento la voce della mia Oksana confusa. Sta parlando con la polizia e gli sta chiedendo di fare in fretta, ma proprio quando sta per sferrarmi un colpo dritto in faccia, alle spalle di Dmitriy, vedo una figura femminile. I suoi occhi verdi mi suggeriscono di fare silenzio quando, con tutta la forza che può venire dal quel corpo esile, Conny sbatte un libro sulla tempia di Dmitriy e lo fa crollare sul mio corpo privo di sensi.

«Oddio!» esclama lei, portandosi le mani alla bocca. «Stai bene, Matt?».

Conny si accovaccia al mio fianco e mi aiuta a spostare il corpo di Dmitriy da sopra di me. Nel frattempo, mentre mi rialzo, Oksana entra in camera con un grosso coltello tra le mani e, non appena si rende conto che Dmitriy è svenuto per terra, si lascia cadere sul pavimento e scoppia a in lacrime. Senza perdere tempo, la raggiungo e mi assicuro che non sia ferita, le tolgo il coltello dalle mani e la abbraccio, tenendola stretta a me. La accolgo tra le braccia, le bacio la fronte e la rassicuro. «È finita. Non piangere. È tutto finito».

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𝗧𝘂 𝗻𝗼𝗻 𝗺𝗶 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗲𝗱𝗶Where stories live. Discover now