Capitolo 38

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Oggi.

Matt
Quando ho iniziato questa serata, tutto avrei immaginato e non che si sarebbe conclusa con me che avrei fatto da baby-sitter a Veronica. L'ho portata a cena con l'inganno, facendo leva sul suo senso di colpa,sapendo che se avessi tirato in ballo l'itinerario, non si sarebbe rifiutata di venire, puntando sul fatto che non avrebbe spulciato tra le e-mail.
Ho notato il suo nervosismo fin da subito. Forse per quello che è successo in camera sua. Non so nemmeno io come ho fatto a non baciarla, lì sul letto. Era alla mia portata, bellissima e scompigliata ma, non vorrei sbagliarmi, i suoi occhi gridavano a gran voce: «Baciami» e l'avrei anche fatto se solo lei mi avesse dato un minimo segnale di via libera. Fatto sta che, dal momento in cui ci siamo seduti al ristorante, ha iniziato a sorseggiare vino fino a che la cosa non le è sfuggita di mano. Ero troppo impegnato a guardarle la scollatura per fermare la sua bevuta, altrimenti a quest'ora non starei "lottando" con lei per evitare di farla entrare in un club per sole donne. Ci entrerei pure, ma perché cercare questo tipo di divertimento quando ci sono io con lei?

«Dai, Veronica, non mi sembra il caso. Se vuoi uno spogliarello posso fartelo io e non hai bisogno di pagare per vederlo» dico, divertito, cercando di fermare la sua avanzata dentro il locale.

La vedo ridere di gusto e mettersi le mani davanti la bocca. «Mi faresti uno spogliarello gratis?» chiede maliziosa.

«Certo!» affermo. «Per te questo e altro».

«Specifica "altro"» continua, avvicinandosi sempre più a me.

Allora, da dove potrei iniziare? Potrei, innanzi tutto, portarla in albergo e farla mettere comoda sul letto. Le farei tutto ciò che mi chiederebbe e poi non so... il resto verrà da sé.

«Bocconcino, cosa vorresti sentirti dire?» chiedo, passandole un braccio intorno ad un fianco.

Gli occhi di Veronica brillano, restando sempre fermi nei miei e poi fa qualcosa che mi sorprende. Mi butta le braccia al collo, così colgo l'occasione per attirarla a me con entrambe le mani. Lei non si scansa, ma si limita a guardarmi sempre con la stessa malizia e poi sospira, soffermando lo sguardo sulle mie labbra.

«Sei così bello, Matt» sussurra.

«Sei tu quella bella» sospiro.

«Hai gli occhi più verdi di tutti».

Sorrido alla sua affermazione, ma il mio unico pensiero va alla sua bocca. Non l'ho ancora assaggiata, ma potrei giurare che è la cosa più soffice e dolce che esiste su questa terra.

«Di tutti, chi?» chiedo in un sussurro, non staccando mai gli occhi da lei.

«Non lo so» dice, facendo spallucce. «Tutti e basta».

Sorrido di nuovo e le schiocco un sonoro bacio sulla guancia. Veronica profuma di ciliege e in questo momento sembra una ciliegia succulenta, di quelle che ti fai sciogliere in bocca. Ha le guance arrossate e adesso sembra improvvisamente timida. Abbassa gli occhi per terra, ma le impedisco di farlo, prendendola per il mento e baciandola di nuovo sul naso perché non posso farne a meno. Credo che l'abbia capito che mi piace, ma non capisco se io piaccio a lei. So che forse mi sto sbilanciando troppo, per vari motivi. Il primo tra tutti è che sono il suo capo, anche se per me non è un problema. E poi, perché con lei non so fino a dove spingermi. È sempre così introversa e impenetrabile che boccio qualsiasi intenzione mi venga in mente ancor prima di agire. E poi, in questo momento, ha alzato un po' il gomito, quindi mi sa che devo stare con le mani - e la bocca - a posto. Così lascio ricadere le mie mani lungo i fianchi per paura di "sbagliare", ma Veronica tiene le sue tra i miei capelli e inizia a giocarci. Per la prima volta in vita mia sono in difficoltà, davvero non so cosa fare. Poi, qualcosa alle mie spalle cattura la sua attenzione, illuminando il suo volto.

𝗧𝘂 𝗻𝗼𝗻 𝗺𝗶 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗲𝗱𝗶Onde histórias criam vida. Descubra agora