Chapter VII

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Il buio della cella non le permetteva di vedere molto. Fece schioccare il collo, per rilassarsi. Si osservò attorno, in cerca di un indizio o di qualsiasi cosa utile per scappare. La luce della luna penetrava a scatti dalle inferriate della cella, forse dovuto al passaggio delle nuvole davanti ad essa.
Si alzò, lenta, per andare ad osservare il mondo esterno. Le serviva qualcosa per rompere quelle maledette sbarre. Sembravano maledettamente resistenti. Ovviamente. Qui tenevano i prigionieri licantropi, dotati di forza sovrumana. Non erano sbarre facili da piegare con la forza... Ma forse con la volontà era un altro discorso.
Un'idea balenò nella sua testa. Non sapeva se avrebbe funzionato, ma poteva tentare.
Aveva ancora addosso il piccolo libro della madre, con svariati incantesimi. Lei stessa aveva detto che all'interno della barriera non avrebbe funzionato, ma all'esterno era tutta un'altra storia.
Nonostante le mani incatenate, in modo sbrigativo si tirò su la maglia, sentendo l'oggetto rettangolare con le mani attraverso la stoffa.
Una volta sicura che non vi fossero attorno telecamere o altro lo tirò fuori. Non ne aveva viste molte all'interno della barriera dei kamul, ma sapeva che qui di sicuro ve ne erano. Si mise di spalle, in un angolo buio a sedere. Sfogliò le pagine in cerca di qualcosa di utile, ma niente pareva servirle in quel momento.
Lo sguardo le cadde su una formula scritta a mano dalla madre. Riusciva a leggere bene la sua calligrafia,la conosceva anche troppo, sin da piccola l'aveva sempre osservata scrivere sul suo libro. La lesse a mente, troppo timorosa di leggerla a voce alta. Non vi era infatti scritto in modo preciso a cosa serviva, nemmeno un accenno agli effetti di quell'incantesimo. Due parole però le saltarono all'occhio: Elementale  e Obliviata . Aveva qualcosa a che fare con gli Elementali, ovvio, ed anche con gli Obliviati, cioè coloro che non sapevano usare i loro poteri, come lei dato che aveva vissuto tutta la vita nella barriera, ma non era sicura degli effetti.
Lo memorizzò comunque, in vista di poterlo usare in futuro.

Sentí  in sottofondo un rumore di passi, e velocemente rinascose il libro tra le pieghe degli abiti, in un punto nascosto. Da fuori poteva parere facilmente che non avesse niente addosso, quando invece non era così.
Un rumore di chiavi l'avvisò che aveva fatto appena in tempo a nascondere tutto.
Una guardia si affacciò. Lei si voltò lenta col corpo, sguardo e testa alta.
La prese in malo modo per un braccio e la trascinò ai piani superiori passando per alcuni lunghi tunnel. Zaya memorizzò tutto.

Sbucarono in una immensa sala, con alcune statue al centro. Lei stessa venne portata al centro delle stesse. Vide la statua di un orso, una volpe, un lupo e altre. Il resto pareva tutto in ombra, ma riusciva chiaramente a sentire inspirare ed espirare. Sicuramente qualcuno la stava osservando.
Dall'ombra vide uscire Alpha Zion.
Lo sguardo minaccioso. Se fosse stata un kamul qualunque si sarebbe spaventata e molto probabilmente si sarebbe già inchinata, chiedendo pietà. Ma a lei serviva di più per chinare la testa. Mantenne lo sguardo.
Quando l'alpha si rese conto della mancanza  di rispetto un flebile ringhio uscì dalle sue labbra.
Zaya sorrise. Una piccola vittoria per lei.
Resosi conto dell'errore, l'alpha del Fuoco fece un cenno ad altri presenti nella stanza, che comparvero dietro di lei, obbligandola spingendo sulle sue spalle  a farla inginocchiare.
Zaya rise.
-"il grande Alpha Zion ha bisogno di due lacchè per far inchinare un kamul qualunque? Mi immaginavo di meglio" - disse piena di odio Zaya.
Il ruggito dell'alpha non si fece attendere.
Di sicuro era facile da manovrare con le parole. Due volte aveva agito e due volte aveva ottenuto la reazione che sperava. Troppo facile giocare con questa creatura.
-"non lasciarti influenzare, Alpha Zion"
Un altro uomo comparve dall'ombra;chi, se non Alpha Khal.
Zaya tiró giù un boccone amaro cercando non farsi sopraffare dalla sua sola presenza. Doveva stare attenta a non far trapelare la sua vera identità, o meglio la sua discendenza, se voleva avere qualche chance di uscire viva da quella situazione.
-"Alpha Khal del regno della Terra, il pazzo che ci ha rinchiuso. Quale onore" - disse sarcastica.
Lo vide sorridere, piacevolmente divertito.
-"l'onore è mio..."
-"Zaya. Il mio nome è Zaya. Farai bene a non dimenticartelo"
Gli aveva dato volutamente del tu, senza troppi convenevoli. Una aperta mancanza di rispetto.
Alpha Khal si avvicinò a lei, chinandosi di fronte, alla sua altezza, il che era tutto un dire per un uomo della sua statura.
-"simpatica. Davvero molto. Mi chiedo se senza lingua lo sei altrettanto"
-"chissà, proviamo?"
Zaya fece schioccare I denti mimando il morso di un lupo.
Per tutta risposta l'uomo rise di gusto.
-"perché siete usciti dalla barriera? Quale era il vostro piano?"
-"oowww che peccato. Sono già finite le presentazioni"
-"temo di sì, Zaya. Mica ti offendi se ti do del tu?"
La ragazza aveva capito il suo gioco. Un kamul di alto rango si sarebbe offeso a sentirsi dare del tu, ed uguale un Ex-e. Furbo il lupetto.
-"Oh no, fai pure"
Lo vide alzare un sopracciglio, dubbioso. La sua performance non lo aveva del tutto convinto, ma parve lasciar stare per il momento.
-"allora?"
-"sai com'è, l'erba del vicino è sempre più verde"
Rispose Zaya.
-"ricordati che abbiamo i tuoi amici in altre celle sparse per il castello, non credo ti convenga fare la spiritosa a lungo"
Improvvisamente Zaya si fece seria. Dunque erano stati divisi in diversi sotterranei. Questo complicava le cose.
-"sparito il sorrisino ragazzina? Parla!" - sbucò da dietro l'uomo Alpha Zion. Zaya si rivolse a lui.
-"oh.. Ora parli? Ed io che pensavo che comandasse lui qui"
Rise divertita. Alpha Zion perse il controllo e avventatosi sulla ragazza la prese per il colletto sollevandola di forza gettandola su una delle statue. Zaya atterrò in piedi, se pur in malo modo.
La schiena le doleva.
-"sei agile ragazzina. Non sei un kamul qualunque"- sentí ragionare Alpha Khal.
Accidenti. Era bastato quello a mandare in aria la sua copertura.
- "ho visto poche volte una tale agilità in possesso di un umano. Sei di sicuro figlia di Ex-E"
Un brusio attorno a lei si levò.
Quanti maledetti licantropi erano nascosti nell'ombra? Si sollevò in piedi;tanto valeva giocarsi quella carta.
-"bravo. Cosa vuoi un applauso? L'hai capito un po' tardi no?"
Alpha Khal sorrise. Non era impressionabile come Alpha Zion, che agiva d'istinto senza ragionare.
-"vedremo se dopo 30 frustate avrai ancora voglia di scherzare"
Un licantropo spuntò accanto a lei, una frusta in mano. Se si aspettavano che li avrebbe lasciati fare senza partecipare ai giochi sbagliavano di grosso. Quando il licantropo fu abbastanza vicino, pronto a colpirla, di scatto tirò una testata indietro, colpendolo preciso nel naso.  Questo fece alcuni passi indietro, tenendosi la parte dolorante. Sentí dei ringhi attorno a lei.
Almeno quaranta di loro uscirono dall'ombra. Si guardò attorno. Guardò poi i due Alpha
-"che le danze abbiano inizio"
Molti le furono addosso. Ma, come in una azione a rallentatore, riuscì ad individuare un punto scoperto. Rotolò via, lasciando i licantropi ad ammassarsi come deficienti uno addosso all'altro. Non era un esperta nel combattimento, ma era agile.
-"schifosa mocciosa"
Un licantropo l'afferrò per i capelli, trascinandola in dietro. Altri due la presero per le spalle di nuovo, tenendola ferma. Non poteva agire se bloccata. Ricordò poi la formula. Tanto valeva provarla ora. Se doveva morire ne avrebbe portati alcuni con sé, e i ragazzi avrebbero concluso la missione al posto suo. Come in una canzone recitó la formula.

Poi, tutto fu una esplosione. Di sensi, di energia.
Sentí i suoi capelli muoversi, leggeri, come se qualche brezza leggera stesse soffiando solo attorno a lei. Mille torce attorno alla stanza si accesero all'unisono, illuminando l'area circostante. I licantropi si allontanarono di scatto. Le sue mani erano rosse. Rosse come il fuoco. E da esse scaturiva una strana luce, rossa anch'essa. Sorrise maligna.
Sapeva ora a cosa serviva quell'incantesimo. A rivelare i poteri nascosti. E lei ne aveva ereditato uno ben preciso dalla madre.
Il Fuoco.

Alzò lo sguardo su Alpha Khal,a cui era sparito il sorriso. Ora era serio.
Zaya mosse leggermente la mano, attirando sul suo palmo una delle fiamme delle torce. La vedeva danzare sul suo palmo, senza bruciare. Il calore che per molti  sarebbe stato insopportabile, per lei era solo un tiepido tepore. Tentó di rimanere concentrata, per non perdere il piccolo vantaggio che aveva ottenuto, con sua grande sorpresa.
-"allora Alpha Khal, balliamo?"
E lanciò la fiamma contro di lui con tutta la violenza che aveva in corpo,sperando di colpirlo. Quando però la fiamma fu molto vicina a sfiorare il suo viso, essa esplose in aria in una bolla di vapore, fermata da acqua, comparsa dal nulla.
Vide una lieve luce bluastra provenire dall'ombra.
Da essa emerse una ragazza, al fianco di Althea, la compagna di alpha Khal.
-"se hai tanto voglia di combattere, almeno fallo ad armi pari, ragazzina. Io sono Calli"
Sentí la rabbia dentro di sé crescere e con essa aumentare il fuoco presente nella stanza. I suoi poteri reagivano alle sue emozioni. Bene. Perché al momento era tremendamente alterata, per metterla sul gentile.
Vide dietro la giovane  Althea, intenta a scuotere  la testa.

Zaya e la donna, Calli, si misero in posizione, studiandosi, pronte ad agire. Non aveva tenuto di conto la presenza di un altro Elementale.
Althea si mise in mezzo alle due ragazze, fermando lo scontro semplicemente schioccando le dita.
Con grande sorpresa di Zaya, quando la donna fece ciò, sia i poteri in suo possesso sia quelli di Calli, parvero scomparire nel nulla.
Aveva perso il suo unico vantaggio.
Strinse i denti in una morsa dolorosa, nervosa.
Althea era un Elementale d'Aria, con quel potere poteva quasi controllare tutto.
-" fino a che non ti sarai calmata, i tuoi poteri resteranno bloccati. Forse ancora qualche giorno in cella ti servirà. Quando ti sentirai pronta, chiedi di me"
Althea se ne andò, così come era arrivata, ed i licantropi la riportarono in cella.
Perché avrebbe mai dovuto parlare con quella donna. Non avevano niente da dirsi, né ora, né mai.



Zaya ha finalmente rivelato il suo potere riuscendo a tenere nascosto il libro datole dalla madre. I suoi poteri però sono vani con il blocco di Althea.
Perché mai la mahatakai di Alpha Khal continua a levarla dai guai, e perché si aspetta di parlare con lei, presto o tardi?
Riuscirà Zaya a trovare il modo di ricongiungersi con i suoi amici, per portare a termine la missione?

A presto, Belle.

Elemental series : Fire withinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora