Chapter XIX

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Ren pov

Si svegliò prima di lei, osservandola mentre si copriva ancora assonnata. Il suo respiro era regolare, tranquillo. Il suo invece era in fiamme. Riusciva a malapena a controllarlo. Si sentiva sempre lì, in bilico, e gli ci voleva tutta la sua forza di volontà, tutta la sua mente per tenersi a freno. Oscillava tra le sue due anime, non riuscendo a far prevalere quella umana. Aveva ceduto alla tentazione, aveva lasciato che l'altra metà di sé lo comandasse agendo al posto suo. Non aveva ancora avuto il coraggio di guardarla a fondo, per esser sicuro di non aver fatto quello che temeva. Se l'avesse fatto sul serio, contro la sua volontà, non si sarebbe mai perdonato per il resto della sua vita. Deglutí sonoramente, cercando di farsi forza. Lei gli dava le spalle, ancora dormiente. Ren allungò una mano, tremante, e sollevò lento il lenzuolo. Osservò centimetro per centimetro la schiena di Zaya, constatando che la sua pelle era intatta, senza alcun tipo di graffio o ferita. Ma lui ne cercava due in particolare.

Esalò in un respiro profondo tutta l'aria che aveva trattenuto dentro di sé fino a quel momento, finalmente rilassandosi. Ricoprì la sua mahatakai, e si alzò dal letto. Si mise un paio di pantaloni e cominciò a prepararsi della melissa. Di solito prendeva un buon caffè umano per tentare di svegliarsi del tutto, e poi andava ad allenare gli altri Grifonieri, ma non quel giorno. Doveva riuscire a stare calmo. Mise la polvere di melissa nell'acqua calda, cominciando a ruotare con un cucchiaino il contenuto della tazza. Spontaneamente si appoggiò allo stipite della minuscola cucina presente nel suo monolocale, e con una mano si coprí gli occhi. Immagini della sera precedente riapparvero forti nella sua mente, come flashback, non vissuti veramente da lui, come se fossero la memoria di un altro. Però non lo aveva fatto. Era riuscito a trattenersi.
Un sorriso sghembo, quasi derisorio comparve sul suo viso. Non lo aveva fatto. Non l'aveva condannata. Sospirò di nuovo, sollevato al pensiero di essere riuscito a proteggerla da ciò che più temeva. In qualche modo, in quell'attimo, la sua parte razionale aveva avuto il sopravvento ed aveva controllato l'altra.

Dietro di sé, Zaya si mosse tra le lenzuola, sbadigliando sonoramente. Sorrise a quella nuova Zaya, voltandosi. Quando lo fece, ed i loro occhi si incrociarono, la vide sorridere timida e diventare rossa in viso. Non era abituato a vederla così, ma gli piaceva. Avrebbero dovuto parlare di molte cose prima che si potesse parlare di una vera storia basata sul rispetto e sulla fiducia reciproca, ma non pretendeva che gli spiegasse tutto subito. Anche perché pure lui, come Grifoniere, aveva un segreto da mantenere. In teoria non poteva dirlo nemmeno a lei,ma un giorno, in teoria avrebbe dovuto.
Era il problema di essere uno di loro, e il perché non tutti passavano l'allenamento per entrare nell'ordine. Non sarebbe stato facile. Per niente. L' avrebbe tenuta all'oscuro di tutto fino al momento più giusto. Se mai fosse arrivato. Era orribile mentirle, ma così sarebbe stata al sicuro.

-"buongiorno"
-"buongiorno"
E si avvicinò a lei.


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Zaya pov.

Si erano alzati tardi, ed il suo corpo doleva palesemente in più parti anche se tentava di nasconderlo. Ren studiava ogni suo movimento, quasi come se fosse fatta di porcellana,cercando di capire se stesse bene. Non voleva preoccuparlo oltre a quello che già era per conto suo, quindi si limitò a sorridere ed a cambiare discorso ogni volta che sembrava voler chiedere qualcosa tipo come stai, o dove ti fa male. Era stranamente apprensivo per essere un uomo che in teoria aveva passato una prima stupenda notte con la sua mahatakai... Ma forse era stato speciale solo per lei.
Gli uomini non li capiva proprio.

Nessuno dei due aveva proferito parola su quello che era successo, lo avevano semplicemente accettato. Non sapeva cosa aveva visto in lui, quella notte; sapeva solo che era un suo segreto, forse uno dei tanti dei quali gli aveva solo accennato. Ma chi era lei per forzarlo a parlare? Se lo avesse fatto lui, lo avrebbe dovuto fare anche lei, ed al momento era troppo confusa per riuscire a far chiarezza nella sua mente.
Se da una parte era felice di aver trovato il suo mahatakai, ed era convinta che anche Gyal e gli altri lo sarebbero stati, dall'altra era nervosa ed inquieta, indecisa. Un'altra persona avrebbe già spifferato tutto al suo compagno, dicendogli la verità e trovando una soluzione assieme, ma qui si stava parlando di una rivolta. In teoria lei era il nemico. Si trovava esattamente tra due fuochi ed ogni passo poteva essere fatale in un modo o nell'altro.
Se avesse lasciato perdere il piano, avrebbe ferito e tradito i suoi amici che avevano rischiato la vita per venire fino a qui e trovare la sfera; se avesse continuato avrebbe ferito Ren e tutti coloro che gli stavano dando una seconda possibilità, tra l'altro non meritata.

Elemental series : Fire withinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora