Chapter XV

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REN P. O. V

-"MERDA!"

Tiró forte un pugno al sacco che gli stava davanti, ed un altro ancora. Il suo Grifone, Apollo, alzò il muso per osservarlo ed infine cominciò a pulirsi il becco con i suoi artigli.
Aveva sbagliato tutto.
Aveva speso gli ultimi giorni, i primi del loro lungo soggiorno nel territorio dell'Aria, a cercare di stare lontano dalla ragazza. Non voleva cedere, voleva prima osservare come si comportava, cosa faceva come pensava per poi decidere in modo razionale il da farsi.
Aveva sopportato che gliela portassero via sotto il naso per imbellettarla come una bambola, aveva sopportato che Ju-Long la accompagnasse a giro per i giardini del palazzo ed aveva ingoiato un rospo enorme quando aveva visto il braccio di lui attorno alle spalle di Zaya.
Aveva contenuto la rabbia, aveva girato i tacchi e se ne era andato. Una volta nell'Arena aveva sfidato quanti soldati poteva ed aveva organizzato dure sessioni di allenamento per i suoi soldati, pur di distrarsi.
Era convinto di riuscire a tenere sotto controllo la situazione, anche all'Arena, quando l'aveva vista guardare i leoni allenarsi. Ma quando l'aveva vista parlare con Kan...qualcosa era scattato nel suo maledetto cervello.

I leoni erano famosi per la loro promiscuità; non erano fatti per una donna sola. Se si fosse messo davanti alla stanza di Kan avrebbe visto ogni mattina uscire una donna diversa.. O più di una.
Aveva pensato all'inizio che volesse interrogarla, visto che il generale leone era sempre stato molto attento a chi entrava nel palazzo. Ma quando si era reso conto che flirtava....

-"fanculo!!"

Tiró un altro colpo al sacco,ed un calcio con tutta la forza che aveva. L'oggetto vibró, assorbendo il colpo.
Si guardò le mani, notando che nonostante le bende le sue nocche sanguinavano. Si diresse ad una sedia lì vicino ed una volta tolte le bende, con l'acqua in una bottiglia si lavò le mani per levare il sangue.
Osservò l'acqua, e la scena nella doccia tornò prepotente nella sua mente.
Lo sguardo di lei, confuso. L'imbarazzo che le aveva visto provare in quella situazione ed il suo inutile tentativo di fuga.
La sua forza di volontà aveva vacillato... Ed ora era in un bel casino. Come poteva spiegare una cosa del genere alla ragazza?! Cosa mai avrebbe dovuto dirle? Lei nemmeno sapeva che erano compagni, e lui non era intenzionato a dirglielo.
Ogni giorno però diventava sempre più difficile evitarla, e quell'errore ne era la dimostrazione.
Zaya aveva questo difetto: non si faceva mettere i piedi in testa. Aveva la lingua tagliente e diceva quello che pensava. Senza fronzoli.
Sapeva tenerti testa, ed era brava nel combattimento.
Ti portava a confrontarla faccia a faccia, in uno scontro diretto, e tu cascavi nella sua rete senza nemmeno rendertene conto.
Ci era cascato Kan, e ci era cascato lui. Stavano per cascarci gli altri.

Li aveva osservati gli altri leoni, durante il loro allenamento. La guardavano tutti. Erano uomini combattivi ed una donna così accendeva i loro interessi.
Non era intenzionato a combattere contro ognuno di loro per marcare il territorio. Era così con loro: combattevano per aggiudicarsi le donne. E lei era un Elementale, carne tenera.
Non gliene poteva fregare niente se era la mahatakai di qualcuno, loro agivano, punto. Zaya non poteva saperlo, ovviamente, e lui aveva cercato inutilmente di avvisarla. Che non fosse stato abbastanza chiaro?
Si asciugò il sudore della fronte con il braccio e bevve l'acqua avanzata nella bottiglia. Il suo piano erano svanito nel giro di 3 secondi.
Un bacio a malapena evitato gli aveva incendiato ogni singola cellula del corpo, ed aveva percepito la stessa reazione in lei.
Sentiva l'odore della compagna fin da lì, e se ne era lasciato addosso un bel po', nonostante la doccia fredda fatta subito dopo quel breve contatto con lei.
Sarebbe diventato matto così. Ne era certo. Ma non era pronto per lasciarla entrare nel suo cuore, non con quel caratterino che si ritrovava. Se l'avesse lasciata fare, gli avrebbe trafitto il cuore con un solo sguardo.
Un Generale non doveva cedere alle distrazioni... Od almeno questo aveva creduto fino a poche ore fa.
Gettò via la bottiglia dell'acqua, lontano, e si accasciò stanco sulla sedia.

-"hai fatto un bel casino"
Si voltò verso la voce : Khal.
-"althea ha avuto uno dei suoi sogni premonitori"
-"fantastico. Chi altro lo sa? Mezzo regno?" - chiese nervoso Ren
-"no, per ora solo noi."

L'alpha avvicinò una sedia per sedersi accanto all'amico.

-"Ren glielo devi dire"
-"no"
-"cosa pensi che stia provando quella ragazza? Non so i dettagli, ma Althea ha visto il bacio."
-"Zaya non dovrà mai saperlo"
Solo pronunciare il suo nome gli faceva male.
-"non resisterai a lungo Ren. La tua parte animale...prima o poi verrà a galla e la reclamerá come tua mahatakai, che tu lo voglia o no"
-"no, posso controllarlo" - si alzò di scatto camminando di nuovo verso il sacco.

-"no non puoi, e lo sai bene. Ren... Rischi di ferirla ... E non solo emotivamente"

Tirò forte un pugno al sacco, che volò dall'altra parte della stanza staccandosi dal gancio che lo teneva ancorato al soffitto.
-"ho detto di no!" - la sua voce uscì, bestiale.
Si rese conto solo dopo qualche secondo di quello che aveva fatto.
Guardò l'amico, dispiaciuto.
-"lei non dovrà mai sapere cosa sono. Mai."

Khal lo guardò a sua volta.
-"questo segreto...prima o poi dovrà saltare fuori. Sono tempi bui, ed ogni segreto, anche il più innocuo, può avere conseguenze devastanti."
-"non mi sono concessi errori"
-"amare non è un errore Ren! MALEDIZIONE!!!"

-"SI. Se sei un Grifoniere lo è"

Prese le sue cose e se ne andò.
Nessuno poteva capire la sua situazione. Nessuno. Perché i Grifonieri avevano un segreto, e tale doveva restare.
Lei non avrebbe mai saputo.

Elemental series : Fire withinWhere stories live. Discover now