Chapter XXXIX

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Forte. Sempre più forte. Che rumore fastidioso. Voleva dormire. Solo dormire. Si stava bene lì. Tenendo stretta le gambe al petto, si girò su un fianco. Era così bello galleggiare lì. C'era pace, tranquillità. Si stava davvero bene. Si, in quel posto non c'era nulla, ma non era male.
Però... Quando vi era arrivata?
Non era sicura di ricordare. Ad esser sincera, nemmeno ricordava chi era. Aveva qualche importanza? Chiuse gli occhi, lasciandosi cullare in quello strano stato sospeso.
Un lieve fastidio alla schiena le fece allungare la mano. Le parve di sentire qualcosa... Una cicatrice? Quando si era fatta male? Forse quando era arrivata lì?
Continuò per quanto poteva a sfiorarsi la schiena con le mani, trovando una seconda cicatrice.
Era strano. Si sentiva come se quello fosse un dettaglio importante, qualcosa che faceva parte di lei nel profondo.
Di nuovo un forte tamburellare in sottofondo la annoió, portandola a voltarsi sull'altro fianco.
Aprì leggermente gli occhi.
Attorno a lei, era tutto buio. Solo tante piccole luci davano un po' di colore a quel posto.
Si voltò di schiena, osservandole.
Che belle che erano. Le sembrava di conoscerle.
Ah si, si chiamavano stelle.
Allungó una mano, quasi a volerle raggiungere. Una di esse, si staccò dal gruppo, e si diresse lenta verso di lei.
Non si stupì. Quel posto era così strano.
La piccola stella luminosa si trovava a poca distanza dalla sua mano. Emanava un tiepido calore. Dolce. Si poteva definire dolce una sensazione provata da qualcosa di esterno al proprio corpo?
Ora che ci pensava, aveva un po' freddo. Aveva bisogno di scaldarsi.
Si sollevò su un gomito, e sfioró la stella con l'indice.
-"ah!" - ritirò la mano di scatto. Si era fatta male, ma con cosa?
Guardó la stella brillare intensamente di tanti colori diversi. Ricordava anche quello. Ma non il nome. Le sfuggiva. La prese come una sfida personale, e cercò di concentrarsi il più possibile.
La fissò intensamente per alcuni secondi, cercando, sforzandosi di ricordare.

-"...... Fuoco"

Si. Era il fuoco.

In sottofondo un altro suono sordo. No.. Era un ticchettio. Un rumore fastidioso.
E tante voci. Chi parlava?
C'era qualcun altro lì?
Si alzó debolmente in piedi, guardandosi attorno.
Si sistemó i capelli, provando nel frattempo ad individuare qualcuno, una qualche figura che indicasse che non si trovava da sola in quello strano silenzioso posto.
Si mise a cercare, correndo lentamente. Ruotava su sé stessa, cercava, ma non trovava nessuno.
Eppure le voci le sentiva. Dove erano?

Le sembravano.... Familiari.
-"chi siete?" - gridò con tutta la voce che aveva in corpo. Ma nessuno le rispose.
Continuavano a parlare per conto loro.

-"eih!!! Fatemi capire!!!!" - urlò, per poi guardarsi attorno.... - "... Non lasciatemi sola, vi prego" - bisbiglió.

Ma nessuno sembrava sentirla. Si rese conto di avvertire un noioso nodo in gola, quasi come se volesse tossire. I suoi occhi bruciavano. Perché si sentiva così? Tristezza. Si, aveva un nome anche quello.

Sola. Sono sola.

Era così brutto starsene lì da sola. Perché non c'era nessuno esclusa lei? Che posto era mai quello?
Si, c'era pace in tutta quella solitudine, ma anche tanta tristezza. Come poteva una cosa che ti faceva star bene, anche farti star male allo stesso tempo?

Sola. Sono sola.

-"... Fa male." - alcune lacrime fuggirono scaltre dai suoi occhi, mentre si sedeva portando le gambe al petto, in una posizione in cui si sentiva sicura, sulla difensiva. Ma sulla difensiva da cosa? Cosa la preoccupava?!

Non voglio stare sola.

Una lieve luce bianca dietro di lei, la fece voltare.

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Elemental series : Fire withinOnde as histórias ganham vida. Descobre agora