epilogue: la fine

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Un anno dopo, è arrivato il momento di dire addio.

"Ehi, piccolo mostro." Adam mi viene vicino, accompagnato da Serena, splendente come al solito. Ora, si tengono per mano. "Pensavi di andartene senza salutare?"

Sorrido, complice, e mi avvicino a loro, lasciandoli sopraffarmi con i loro abbracci.

"Lascialo perdere, Marine: il trono sembra fare più male che bene al mio fidanzato." Serena mi bacia la guancia, posando poi i suoi occhi rossi su Adam, che le sorride con amore. "Però, mi sta aiutando molto."

"Sono certa che riuscirai a completare la trasformazione," ammetto, sinceramente. "Ma, comunque, sono certa che Adam sarà d'aiuto."

"Non la lascerei mai," aggiunge il mezzosangue, convinto, baciando le labbra della demone. "Comunque, sono appena tornato dalla sala del trono, e posso dirti che le cose stanno andando bene: creature che si trasformano in umani, angeli che si accoppiano con demoni: presto saremmo sommersi da mezzosan- anzi, solo da umani."

"Sai che ora esiste solo questo termine," gli ricordo, in un sospiro."Dobbiamo riformare l'umanità."

Ci sono state grandi sorprese, nell'ultimo anno: i mezzosangue hanno smesso di esistere nell'esatto momento in cui hanno iniziato a nascere bambini dagli occhi azzurri, marroni, neri e verdi indipendentemente dai genitori.

Questa è stata l'ultima tappa, il segno definitivo che le fazioni sono state finalmente distrutte e che l'umanità è tornata a governare il Mondo.

Abbiamo una grande responsabilità, certo, ma Adam è il giusto re per questo - comunque, Serena è sempre al suo fianco.

"Beh, ora vado." Decido, prendendo il mio zaino dal mio vecchio letto.

Non sono più tornata nella mia cella, mai, nemmeno una volta, perché so che, dopo così tanto, dovrei solo guardarmi avanti. Devo lasciar perdere il passato e iniziare a vivere per davvero.

"Andare? Qui qualcuno vuole davvero andarsene senza salutare?"

Daniel mi corre incontro, sollevandomi letteralmente da terra e facendomi fare un giro, baciandomi poi le guance. "Sei uno splendore, ragazzina."

"Sai bene che non basterà il tuo fascino per convincermi a restare, Daniel."

Il ragazzo alza gli occhi, annoiato, ma continua a stringermi, baciandomi più volte fra i capelli, prima di tornare a guardarmi in volto. "E basterà il mio amore?"

Lo guardo male, limitandomi a dargli un bacio sulla guancia e avvicinarmi al suo orecchio. "Rimettiti, okay?"

Daniel sta bene, e lo dico davvero, anche se, in realtà, gli è ancora difficile abbandonare completamente la concezione che aveva dell'amore.

A volte si arrabbia senza motivo, a volte diventa geloso - una volta ha dato un pugno ad un ragazzo che mi aveva semplicemente prestato una biro - ma, ora, si sta davvero impegnando, e sono certa che un giorno sarà pronto, che sia per me o chiunque altra.

Comunque, mi ha fatto giurare che al mio ritorno gli dovrò un appuntamento ed io ho accettato.

Daniel sorride, gentile, e mi bacia ancora. "Dai, va', prima che mi venga voglia di legarti al letto."

Sorrido, divertita, e riprendo il mio zaino, uscendo dalla mia vecchia stanza, continuando a lanciare baci ai miei amici. Noto il dolore sul loro volto, ma sono certa che, comunque, sono felici per me.

Fa male anche a me.

Continuo a camminare per i corridoi del castello, notando con curiosità l'assenza di guardie - quelle, ormai, non servono più.

Angeli e DemoniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora