QUINTO EXTRA

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Mi ha lasciato.

Se n'è andato come se non fosse mai esistito, mentre io continuo ad aspettarlo sull'orlo del precipizio.

Era iniziata dal nulla, fra un'incomprensione e l'altra – io che pensavo fosse impossibile, lui che aveva già capito ogni cosa: in poche parole, mi sono comportato come un bambino.

Eppure ad Elliott non è mai importato, perché lui mi voleva nonostante la pelliccia, le zanne, e le stranezze: diceva di amarmi, che era felice, ed io ci credevo, l'ho fatto ogni istante.

Mi ha rubato il cuore, lo ha curato, e, una volta tornato a splendere, lo ha distrutto senza pietà.

Ho creduto che scappare fosse davvero la soluzione.

"Isaie?"

Ivar mi accarezza la spalla e mi sorride, gentile, sedendosi al mio fianco sull'ultimo gradino dell'ampia scalinata che da al castello. Siamo soli, io e lui, al centro della notte, mentre la luna risplende sopra di noi in una tenera carezza.

Sembra quasi di essere in un sogno, ma, presto, il giorno arriverà e, con lui, anche l'incubo della realtà.

"Non credevo che sarei davvero tornato," ammetto, senza troppi giri di parole.

"Te ne saresti pentito," ribatte il mio amico, semplice. "Non pensi di aver già perso abbastanza?"

Scuoto le spalle, confuso.

"Non lo so. Non lo so davvero."

Il ragazzo si volta verso di me, squadrandomi con i suoi occhi scuri, tranquillo. Se solo un anno fa mi avessero detto che io ed un vampiro saremmo diventati migliori amici, probabilmente mi sarei messo a ridere: eppure, le cose erano andate proprio così, per quanto continui a scioccarmi il pensare che proprio Ivar sarà il primo fra noi a diventare genitore.

Non mi sembra reale, per quanto mi renda felice.

"Devi smetterla di pensare a lui, Isaie: Elliott non si merita la tua pena."

E' palese il suo dissenso – a lui, Elliott non è mai piaciuto – ma cerca di restare calmo, tanto per non peggiorare la situazione.

"Ci ho messo anni ad accettarlo, Ivar, ad accettare il fatto che non ci potesse essere solo una compagna nella mia vita, ma anche un compagno. L'ho capito con lui, con Elliott, e credevo davvero sarebbe durata per sempre." Scuoto il viso, sentendo il mio cuore tornare a spezzarsi e spezzarsi. "Lui non voleva che la gente sapesse di noi, se ne vergognava."

Lo aveva fatto sempre, forse, ma non ha mai avuto il coraggio di dirmelo: Elliott si è trovato una bella ragazza, ed io sono rimasto solo.

Solo e con il cuore infranto.

"Elliott non è l'unica persona su questo mondo, Isaie, e, presto, anche tu riuscirai a capirlo. Sei speciale – certo, sei un lupo peloso – ma, alla fine, puoi sempre puntare sulla simpatia."

Sorrido, alzando gli occhi, e sospiro, mentre Ivar ride con me, complice, stringendomi le spalle.

"Te lo giuro, Isaie, e sai che di me puoi fidarti: in fondo, ho sempre ragione."

"Lo avevi anche sul motivo del nostro ritorno," ribatto, sarcastico. "Eppure non noto miglioramenti."

Ivar alza gli occhi, supponente. "I miglioramenti arriveranno, ed io vincerò la mia scommessa: conosco Marine e lei non mi tradirà."

Accenno ad un sorriso, evitando di pensare alle strane previsioni del mio amico sugli incontri amorosi di Marine, stendendo un velo pietoso anche sul fatto che avesse perfino cercato di farci mettere insieme.

Se lo avessi ascoltato, magari, a quest'ora sarei stato felice invece che con le lacrime agli occhi.

E' tutto un grande se, ed un seguente meglio non pensarci.

"Comunque, ho una proposta da farti."

Mi volto verso il moro, notando  il suo insolito sguardo che, almeno per me, non promette nulla di buono.

"Una proposta? Dovrei preoccuparmi?"

Ivar sorride, divertito e poi si sporge verso di me. "Mio figlio avrebbe bisogno di un padrino, e tu sei l'unica scelta."

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Angeli e DemoniWhere stories live. Discover now