Nessuno

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-Non posso
stringerla a me
perché si pungerebbe
con le mie spine-

Eileen Harrison's POV

Cosa volesse questa ragazza ancora da me, non lo capivo proprio.

Se ne stava con la schiena ben dritta, guardandosi continuamente in giro, e sistemandosi i capelli ogni cinque secondi.

Dovetti concentrarmi seriamente sulle sue parole, tanto biascicava veloce.

Mi stava chiedendo dove abitassi.
Poi... Che ne pensassi di andare a casa da scuola insieme, ogni tanto.
Cosa facessi nel tempo libero e se fossi particolarmente affezionata a mia zia.

Oh... Capii all'istante dove volesse arrivare quando cominciò a chiedermi di parlarle di Tristan.

Lo stomaco mi si chiuse in una morsa.
La salutai in fretta e cercai Shannon con gli occhi.

Poi la vidi venire verso di me.

"Quanta gente! Credimi, ne avrò abbastanza di feste per un bel po' da qui in avanti."

Portava un vestito rosso e delle perle bianche al collo.
Degli alti tacchi spuntavano da sotto il tessuto, e un leggero trucco le marcava gli occhi.
Pensai che fosse proprio bella.

"Ma fatti vedere! Caspita amica mia, se ti vestissi così tutti i giorni avresti la fila dietro!"
Mi prese la mano e mi costrinse ad un'imbarazzante giravolta. Arrossii e sorrisi piano.

Sorvolai velocemente la sala, e i miei occhi si fermarono su una figura immobile appoggiata al muro.

Elegante e magnifico come sempre, Tristan se ne stava taciturno accanto ad un paio di ragazzi poco più grandi di lui.
Gli altri stavo discutendo animatamente, e lui rivolgeva solo qualche assenso e sorriso.

Potei leggere un vago senso di noia nei suoi occhi di ghiaccio.
Di certo non faceva nulla per nasconderlo, e questo mi fece reprimere una risata.

Quasi avessi urlato, i suoi occhi si appoggiarono sui miei e mi gelai.

Mi aveva appena scoperta a fissarlo sorridendo.
Fantastico.

Abbassai la testa e Shannon riprese a parlare.

"Ehi, Marc Jones ti sta guardando" sussurrò. "E non girarti!"

Troppo tardi. Avevo già voltato la testa, e notai gli occhi marroni del ragazzo posarsi sul mio vestito.

Se possibile, diventai più rossa del vestito di Shannon.

"Sai, l'ho notato fuori da scuola. Quando vi incrociate sul piazzale vi salutate e sorridete. Sembra che lui sia cotto." Lei ghignò trionfante. "Che mi dici, c'è dell'interesse forse?"

Scossi decisa la testa.

"Solo amici. Siamo solo amici. Forse..."

Parve subito interessata.

"Forse, eh?"

Cercai di spiegarmi meglio.

"Beh, vedi, ci siamo incontrati solo poche volte in biblioteca, e non abbiamo molta confidenza. Ma non è nulla, credimi."

Ed era veramente così.




Tristan Brightwood's POV

Girai la testa e la vidi lì, con un leggero sorriso sulle labbra e le braccia incrociate dietro la schiena, come a coprirsi da qualcuno.

Realizzai solo poco dopo che in effetti stava guardando me.

Aveva di fianco quella sua amica, che la afferrò per il polso e le intimò qualcosa.

Non fece tempo a finire che Eileen aveva girato la testa per guardare in dietro.
Seguii il suo sguardo e repressi una sensazione fastidiosa.

Jones se ne stava accanto ad un uomo di mezza età, terribilmente simile a lui.
La guardava con occhi famelici, e riuscii a scorgere i suoi occhi scorrerle il vestito.
Lei si girò, e scosse la testa davanti alla sua amica.
Parlarono per un altro po' e io continuavo a fulminare Jones con gli occhi.

Aspettavo solo che alzasse i suoi e mi vedesse.
Aspettavo che capisse che aveva commesso qualcosa di grosso.

Che non lo avrebbe più fatto.

Una pacca sulla spalla mi scosse.
I ragazzi vicino a me mi chiesero perché stringessi così tanto il pugno destro.

"La musica" risposi. "Non mi piace."

In quel momento un leggera melodia si disperse nell'aria.
Gli ospiti al centro del salone si spostarono ai lati, e alcune coppie si presero a braccetto iniziando a ballare.
Istintivamente tornai a posare gli occhi su Eileen.

Di fianco a lei la sua amica la guardava preoccupata.
Teneva un braccio sospeso in aria.
Quando delle persone si spostarono, notai Jacob tenere l'estremità della sua mano.

Eileen annuì sorridendo.
Riuscii a leggere le sue labbra quando disse: "Vai, divertiti."

Allora la rossa le sorrise raggiante e le lanciò un bacio mentre appoggiava le mani al collo del ragazzo.

Eileen se ne stava ferma a guardarli, con le braccia incrociate e le labbra sorridenti.
Notavo un profondo affetto nel suo sguardo, e desiderai provare lo stesso.

Girai la testa, e vidi mia zia scolarsi un bicchiere di vino.
Attorno a lei, un gruppo di signore ridacchianti che avevo visto parecchie volte a casa nostra.

Provai il moto inspiegabile di andare lì a strapparle il bicchiere dalla mani.

Non dava peso alla sua vita.

Riconosceva lei stessa di non essere più giovane come un tempo, ma nonostante ciò non smetteva di vivere come se fosse così.

Le si avvicinò un uomo offrendole il braccio, e insieme andarono in pista ridendo.

Anche i ragazzi che poco prima erano come me avevano iniziato a ballare.

Mi ritrovai solo, annoiato e appoggiato al muro.

Poi i miei occhi trovarono un ragazzo deciso intento a farsi largo tra la folla davanti a sé.

Fu allora che seguii il suo sguardo e lo vidi puntato su una ragazza ai bordi della pista.

Una ragazza fasciata elegantemente da un vestito verde scuro che le  metteva in risalto le morbide forme.
I capelli biondi sciolti sulle spalle, e gli occhi luminosi che seguivano le danze.

Quella ragazza a cui, di lì a poco, avrebbe chiesto di ballare con lei.
E lei avrebbe accettato, perché Marc Jones non sa sentirsi rispondere un no.

I loro corpi si sarebbero avvicinati, i loro visi sfiorati e i respiri mischiati.

Ma io non lo avrei permesso.

Non avrei lasciato a quel nano toccarle i fianchi.

Con passo veloce e deciso, attraversai la sala e le fui vicino in un attimo.
Le cinsi delicatamente il polso con le mani fredde.



Nessuno avrebbe potuto toccarla.

Siamo Sotto la Stessa PioggiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora