Forse glielo dissi

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Eileen Harrison's POV

Se mi avessero chiesto di cosa sapevano le labbra di Tristan sulle mie, avrei sicuramente risposto di dolore e colori.

Se avessi potuto, avrei preso ogni suo sospiro e l'avrei reso mio.
Ogni suo sguardo, ogni sua espressione, ogni sua fibra, tutto.
Dio, ero veramente persa.

La sua bocca toccava lentamente la mia, senza baciarla.
La sfiorava con il labbro inferiore, strofinando la pelle morbida contro quella morbida e tremolante delle mie labbra.

Il cuore minacciava di esplodermi nel petto, e più lui si soffermava su un punto, più io fremevo.

Poi Tristan si fermò con le labbra incastrate perfettamente sulle mie, e io trattenni il respiro.

Morse lentamente e poggiò delicatamente le mani sulla base del mio collo.
Il mio petto si alzava ritmicamente, e avevo praticamente la testa che pulsava incontrollata.

Tristan mi spinse verso di lui e io gli strinsi i palmi sulle guance.
Mi inclinò la testa e stampò baci languidi e roventi che bruciavano la pelle sottostante.

Lo baciai con dolcezza, ma poi mi resi conto che volevo di più.
Gli afferrai i capelli e lo costrinsi la venirmi incontro.
Lui mi assecondò.

Lui tornò, come aveva fatto tante volte tempo addietro.

Tristan mi avvolse le braccia attorno la vita e mi alzò dal materasso.
Mi fece allacciare le gambe attorno la sua vita e mi ritrovai a cavalcioni su di lui.
Era appoggiato alla testiera del letto ma si sporse in avanti per accogliermi.

Una mia mano era sulla sua spalla, e premetti le dita attorno alle sue braccia forti.
Sentivo il suo calore attraverso la camicia sottile che indossava quella sera. Ed era maledettamente attraente con quella roba addosso, lo ammisi.

Mi riscaldai a mia volta grazie a quel calore, come se quello di Tristan fosse l'unica cosa la mondo che potesse farlo.

L'altra mano stringeva i suoi capelli neri mentre le nostre lingue si intrecciavano e il mio cuore batteva forte. Lo sentivo stridere nelle orecchie, quel dannato battito.

Inarcò il bacino verso di me e spalancai gli occhi per la sorpresa.
Sensazioni sorprendentemente nuove e piacevoli mi tormentarano la pancia e mente si alleggerì.
Si spinse ritmicamente verso di me, mente continuava a baciarmi con passione.

Mi ritrovai a essere completamente sua, e le sue mani mi stringevano le coscie facendomi sospirare.

Il cuore pulsante, la mente annebbiata.
Le gambe intorpidite, le dita dei piedi arricciate.
Tutto era suo.
Io ero sua.

Il sapore delle labbra di Tristan mi si infondeva in gola e io impazzivo ogni volta che si premeva contro di me.

Una sua mano fredda mi salì sulla schiena, e io mi irrigidii.
Lo guardai spaventata e confusa, mentre lui continuava a baciarmi.
Sentii i lacci del reggiseno allentarsi, fino a che non ebbi la schiena libera.
Il vestito mi scivolò sopra la testa e venne lanciato da qualche parte nella stanza.

Ero...
Cavolo

Tristan si allontanò con occhi pieni di desideri, per guardarmi. Tutta.

Mi sentivo inadeguata e piccola davanti ai suoi occhi che mi scrutavano con attenzione maniacale.

Cercai stupidamente di coprirmi con un braccio.
Mi bloccò e scosse la testa.
Mi portò le braccia sopra la testa, e intrecciò una sua mano con le mie. Poi avvicinò la bocca al mio orecchio.

"Nessuno ti toccherà, Eileen" mormorò suadente in un tono che mi scioglieva come il ghiaccio al sole. Il suo timbro basso e maschile mi fece rabbrividire. "Neanche io... se tu non vorrai" concluse roco, con una punta d'amarezza.

Siamo Sotto la Stessa PioggiaWhere stories live. Discover now