Buonanotte

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-Vorrei imprimere
questo momento in
un foglio, così da poterlo
rileggere quando
mi sento sola-

Tristan Brightwood's POV

Sentivo ancora i palmi delle mani sul tessuto del suo vestito verde.

Afferravo i suoi fianchi con delicatezza, e mi sforzai parecchio per non essere rude.
Quasi riuscii a  sentire la pelle morbida della sua schiena tremare mentre si faceva carezzare dalle mie dita.

L'aria fresca della sera mi fa rabbrividire.

Mi affrettai ad indossare la giacca, e mi appoggiai alla ringhiera della terrazza.
Guardai oltre il giardino, sopra le nuvole, dove una luna brillava illuminandomi.
Sospirai rumorosamente, emettendo una nuvoletta di vapore che guardai svanire piano piano.

Sentendo dei passi avvicinarsi, mi voltai subito.

"Ti diverti con tua cugina, eh Brightwood?"

Jones aveva le mani nelle tasche, la giacca sbottonata e un'espressione compiaciuta nel volto.

Almeno io ci ho qualcosa a che fare

Di vederlo, sentirlo e parlargli, non ne avevo proprio voglia.

Mi limitai scoccargli un'occhiataccia e a dirigermi verso la porta dietro di lui.

Quando fui alla sua destra, mi bloccò il braccio e mi parlò guardando avanti.

"Lascia fare ai grandi, Brightwood"

Mi liberai dalla sua presa strattonando il braccio.

"Non ne vedo in giro, Jones" biascicai con voce tagliente.

"Non scherzare. Continua per la tua strada e non avrai problemi."

"Problemi... Con te? È una minaccia Jones? Tu mi stai minacciando?"

Risi amaramente

"Te l'ho detto. Vai avanti per conto tuo"

Allora mi feci più vicino.

"Oh... Ma io vado avanti per la mia strada, Jones" gli intimai all'orecchio. "Sono gli altri che si mettono in mezzo."

Feci un passo avanti e voltai la testa di lato per parlargli.

"Vedi di non fare lo stesso errore"

Mi avviai alla porta e la spinsi per entrare. Arrivato a metà, lui era ancora lì fermo.

"Buonanotte Marc, e saluta da parte mia e di mia zia tuo padre. Non ho avuto ancora il piacere di vederlo."

Prima di scomparire dietro la porta mi rivolsi a lui per l'ultima volta.

"Ah, dimenticavo. Lei non è mia cugina"


Eileen Harrison's POV

Strinsi il bicchiere che tenevo in mano con tutta la forza che avevo in corpo.

Sentii il vetro tagliarmi la pelle, insinuarsi nella carne e bruciare nelle vene.
Schegge trasparenti volarono ovunque, rallentando i miei movimenti e  ofuscandomi gli occhi.

Ma il bicchiere era ancora lì.

Fermo immobile nel mio palmo ad aspettare che lo portassi alla bocca.

Tenevo lo sguardo fisso sulla porta del terrazzo.
Uscì un ragazzo, e mi sentii morire dentro.
Per poco non lasciai cadere davvero il calice.
Non mi lasciò il tempo di raggiungerlo che scomparve dietro l'angolo della stanza affollato.

La porta si aprì di nuovo.

Pochi secondi dopo Marc Jones mi limitava la vista mettendosi proprio davanti al mio viso.

Non volevo parlargli.

Sorridendo, gli diedi le spalle intimandogli di non seguirmi, e iniziai a camminare.
Raggiunsi anche io quella dannata porta e uscii in terrazzo.

Era freddo.
Troppo freddo.

Sarei tornata dentro, se non fosse stato che la luna brillava come aveva fatto solo in poche notti.

Allora appoggiai i gomiti alla ringhiera e guardai su.
Un mai provato caldo mi percorreva ancora.

Dalle tempie fino alle scapole.

La testa mi pulsava, e io non capivo.
Rimasi lì per non so quanto tempo, mentre il gelo mi si insinuava nelle ossa.

Rimasi ferma anche quando la porta alle mie spalle si aprì di scatto.

"Ti ho detto che ti avrei raggiunto più tardi, Marc."

Sentii dei passi venire verso di me.
Poi sulle mie spalle si creò un piacevole tepore.
Una giacca maschile scura mi avvolgeva, e il profumo che emanava era familiare.

E buono.

"Mi spiace deluderti, non sono lui"

Sbiancai.
Girai la testa e trovai Tristan che faceva un passo in dietro.

"Dobbiamo andare" mormorò.

Rientrò, mentre io lo seguivo stringendomi nel suo dolce profumo.



Mi fermai davanti alla sua porta.
Alzai la mano per bussare, ma la ritirai non appena sentii dentro qualcosa muoversi.

Piegai la giacca accuratamente, e la appoggiai al mobile a fianco.

Quando rientrai nella mia stanza e mi misi a letto, la porta della camera a fianco della mia, sbatté leggermente.

Dei passi risuonarono nel silenzio.

Poi nulla, perché anche lui come me, si addormentò.

Siamo Sotto la Stessa PioggiaWhere stories live. Discover now