Blu~Capitolo 15

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Il primo bacio non è dato con la bocca ma con gli occhi.
-Tristan Bernard

Gio e Brandon erano riusciti a sgattaiolare fuori dalla casa della Russo senza farsi individuare da Gaia e da Filippo e, in quel momento, si trovavano a pedalare per le strade di Trevio con l'aria fredda che si insinuava tra i loro capelli e la luce dei lampioni che illuminava i loro visi.

Brandon stava poco più avanti di Gio per fargli strada e si voltò a guardarlo per accertarsi che lo stesse, effettivamente, seguendo. Sorrise quando lo vide curvare leggermente il manubrio per far girare la bici e formare delle piccole curve nell'aria. Teneva gli occhi chiusi, gli angoli della bocca piegati all'insù e il viso rivolto verso l'alto, illuminato dalla luce giallastra dei lampioni.

«Arrivati!»

Annunciò per avvertirlo e per non farlo schiantare contro la sua bicicletta. Gio riaprì gli occhi e frenò piano piano fino a fermarsi vicino a Brandon.

«Questa è casa tua?»

Chiese, anche se sapeva benissimo che non lo era.

«Bè...più o meno. È la casa di mia zia.»

Gli disse mentre incatenava la bicicletta alla ringhiera delle scale.

«E come mai siamo qui?»

Gli chiese Gio facendo lo stesso con la sua e allontanandosi di qualche passo dall'altro ragazzo e ficcandosi le mani nelle tasche della felpa.

«Perché io vivo qui.»

Brandon gli sorrise passandosi una mano tra i capelli scompigliati e salì quei tre scalini, che separavano la strada dalla porta principale, per poi aprirla e fare cenno a Gio di entrare.

«Ed è in casa?»

Brandon gli aveva detto che potevano stare da lui per un po' e lui aveva subito pensato ai sua zia e a quello che avrebbe potuto pensare vedendo il nipote portare a casa un ragazzo.

Ora che ci penso...

pensò mentre salivano le scale e Brandon stava ancora in silenzio senza rispondere alla sua domanda

...come mai io sono qui?

«No, stasera aveva il turno. Fa l'infermiera.»

Gio annuì appena mentre pensava alla madre di Brandon che non era tornata in Italia nemmeno per vedere il figlio e a quanto, il ragazzo, ci fosse rimasto male. Quando entrarono nell'appartamento Gio notò subito la confusione che ci regnava, la zia di Brandon non doveva essere una grande amante dell'ordine. Il ragazzo gli fece strada fino al soggiorno dove un gatto bianco e nero entrò da una finestra rimasta aperta che dava su delle scale antiincendio. Brandon lo guardò sparire in cucina e ridacchiò lanciando un'occhiata a Gio.

«Ah giusto, mia zia è una gattara. Se vedi gatti andare e venire non ti spaventare.»

«Spaventare? Per dei gatti? Ma va!»

Entrambi entrarono in cucina dove tre gatti, tra cui quello bianco e nero, stavano mangiando ognuno in una ciotola diversa ignorandoli completamente.

«Ma tua zia ha dato un nome a ognuno di loro?»

«Sì.»

Disse Brandon aprendo una credenza e prendendo due tazze con sopra raffigurati due dei sette nani.

«Quello è Romeo, quello è Mattia Pascal e quella è Elizabeth Bennet.»

Gli spiegò indicando rispettivamente il gatto bianco e nero, uno grigio e una gatta rossa.

Blu o Rosa?Where stories live. Discover now