Rosa~Capitolo 18

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Gaia e Filippo erano seduti in un bar e, come aveva detto la ragazza poco prima, il ragazzo era stato costretto a offrirle da bere sotto l'occhio scettico del barista, che aveva preteso la carta d'identità di Filippo per accertare che fosse maggiorenne. Diciamo che essere alti un metro e sessanta scarso non era proprio un vantaggio quando si andava in giro con una ragazza alta molto più di te.

«Sei ancora arrabbiata con me?»

Chiese improvvisamente Filippo mentre Gaia beveva un sorso del suo drink dal bicchiere enorme che le avevano portato. Fortunatamente non si era accorta che Fil le aveva ordinato una bevanda con molto succo e poco alcol...sennò sarebbe morto.

«No Filippo. Ammetto che sei un coglione e anche un po' stronzo ma non sono arrabbiata con te. Riesco quasi a capire il motivo della tua stronzaggine.»

Il ragazzo la guardò di sbieco e si passò una mano tra i capelli.

«Dici davvero?»

«Certo. Comunque non sopporto il fatto che tu lascerai fare a Paolo quello che vuole. Insomma...bisognerà pur fare qualcosa! È comunque una persona quella con cui sta giocando.»

«Lo so...ma cosa ci posso fare?»

Gaia posò il gomito su una mano e iniziò a mescolare il suo drink con la cannuccia. Aveva un'espressione corrucciata e Filippo non riusciva a capire se stesse veramente pensando o se stesse solamente creando suspence.

«Conosci qualche hacker?»

«Sul serio Gaia? Tra tutte le soluzioni possibili a te è venuta in mente solo questa? Comunque no! Chi vuoi che conosca?»

Gaia fece spallucce e sbuffò.

«Era una possibilità. Comunque io avevo pensato semplicemente di tenerci informati sulla situazione e, nel caso Paolo esagerasse, intervenire. Se tu non vuoi fare nulla per fermarlo prima questa è l'unica cosa che possiamo fare.»

Filippo si sentiva in colpa. Ed era stupido sentirsi in colpa per una cosa che poteva cambiare per cui non aveva il coraggio. Sapeva che non avrebbe fatto nulla e che si sarebbe comunque sentito in colpa e questa cosa non gli piaceva per niente. Non gli erano mai piaciute situazioni del genere...infatti normalmente le ignorava. Ma quella non era una situazione normale, c'era Gaia a fargli la morale.

«Mi pare sensato...»

Gaia continuò a bere la sua bevanda annuendo a scatti mentre Fil si osservava le mani screpolate sebbene si stesse andando verso la primavera.

«Fil ritorna sulla terra. Siamo tutti e due d'accordo sul fatto che tu sia un coglione ma ora basta rimuginarci sopra. Ho bisogno di te in versione spia. D'ora in avanti tu sarai: 00F.»

Le labbra di Filippo si incurvarono in un piccolo sorrisetto.

«Alé Gaia! Che nome di merda è?»

Forse era meglio non pensarci e rassegnarsi al fatto di essere un coglione, proprio come aveva detto Gaia. Ma Fil sentiva comunque quel peso sullo stomaco che, lo sapeva, si sarebbe ripresentato quella sera quando si sarebbe messo a letto per cercare di dormire.

«Un nome bellissimo! Non provare a lamentarti. Altrimenti cambiamo e ti chiamerò semplicemente comodino.»

«Filippo è un nome così merdoso?»

«Ma stai zitto che Caterina ti chiamava amore! Comodino è cento volte meglio!»

Filippo scosse la testa ridendo e rubò un sorso di bevanda dal bicchiere della ragazza beccandosi altre maledizioni.

«Almeno era carina. Tu mi bullizzi.»

«O povero cucciolo indifeso.»

Gaia gli fece il verso con la faccia fintamente triste e gli scompigliò i capelli ridendo. Anche Filippo rideva. Si sentiva comunque un cretino ma, almeno, Gaia gli aveva fatto tornare un minimo di buon'umore.

«Comunque Gio e Brandon sono troppo carini! Ma li hai visti? Sono tutti pucci pucci!»

«Gaia tu ti devi calmare, non siamo in un film romantico.»

Lo disse ridacchiando ma pensava veramente che Gaia stesse esagerando, anche perché lui sapeva che l'amica era molto più preoccupata per quello che sarebbe potuto succedere in un eventuale futuro. Quando Brandon avrebbe scoperto Gio e tutto il loro teatrino.

«Non rovinarmi il momento! Già non ho potuto sclerare come si deve quando ho saputo che si sono baciati...ora tu devi sclerare con me per il loro essere carini!»

«Oh Signore, perché?»

Chiese Filippo guardando il soffitto. La ragazza rideva soddisfatta della sua reazione.

«Perché Gio non sopporta più i miei scleri e quindi tu sei l'unico amico che mi rimane. Ti basta come risposta?»

«In pratica sono la seconda scelta?»

«Ovviamente. Avevi dubbi?»

Chiese sorridendo Gaia mentre si alzava e posava dei soldi sul tavolo, vicino al suo drink ancora da finire.

«Io vado, sennò perdo la corriera. Tu puoi finire qui. Sono anche buona che ti lascio i soldi. Ciao comodino!»

Gli disse mentre si voltava e se ne andava con lo zaino a penzoloni da una spalla e il suo giaccone pesante sotto al braccio. Filippo la osservò uscire dal bar prima di prendere il telefono in mano e leggere il messaggio che Paolo gli aveva mandato poco prima e che lui aveva preferito non far vedere a Gaia.

Nuovo messaggio da: Il drogato

Ehi Fil! Guarda sta chat con sto cretino che te fa morir dal ridere!

Fil lesse la chat che Paolo gli aveva mandato dove l'altro ragazzo gli raccontava un po' di sé e della sua migliore amica. In quel momento il malessere tornò a impossessarsi di lui. Non poteva aspettare che Paolo facesse qualcosa di grave, sarebbe morto prima. Ci doveva parlare. Per forza.

Blu o Rosa?Where stories live. Discover now