Rosa~Capitolo 30

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Nuovo messaggio da: Filippo

Alle 17.00 al vecchio osservatorio.

Paolo aveva dato appuntamento a quel povero ragazzo proprio nel luogo dove Brandon e Gio erano stati solo un mese prima e questo fu sufficiente per far rivoltare lo stomaco al ragazzo. Il vecchio osservatorio era sempre stato un luogo di ritrovo per le coppiette o per i primi appuntamenti e che quel giorno quella stupida tradizione venisse rovinata per colpa di un ragazzo cretino non andava giù a nessuno dei tre. Brandon, Gio e Gaia se ne stavano seduti nella macchina del primo ad attendere. Filippo non era andato con loro. Erano le 16.58 quando arrivò il ragazzo. Aveva i capelli ramati, i jeans azzurri sporchi di colore e una giacchetta grigia. Sembrava nervoso e si dondolava sui talloni mentre si guardava attorno, stava aspettando qualcuno. Gaia fece un bel respiro profondo e aprì lo sportello della macchina scendendo, gli altri due la seguirono senza dire niente.

«Ciao...stai aspettando qualcuno?»

Il ragazzo dai capelli ramati, che non sembrava essersi minimamente accorto della loro presenza, si voltò osservandoli dalla testa ai piedi.

«Sì, perché?»

A Gio gli si strinse il cuore. Quel ragazzo sembrava così buono.

«Stai aspettando un ragazzo di nome Paolo, vero?»

Solo allora gli occhi del ragazzo parvero spaventati. Gio se lo immaginava mentre nella sua mente si stava facendo tutti i film mentali possibili.

«Vi prego non mi dite che siete stati voi a scrivermi per tutto questo tempo e che era tutta una presa in giro...»

A Gaia salì un moto di nausea e si sentì anche gli occhi pizzicare.

«No, no tranquillo. Io mi chiamo Gaia e sono una compagna di classe di Paolo, loro sono Gio e Brandon.»

Il ragazzo li guardò corrugando la fronte.

«E come mai siete qui?»

La ragazza sospirò, si sentiva uno schifo a dire a quel ragazzo che Paolo lo voleva solo ingannare.

«Perché Paolo è uno stronzo. È uno stronzo che ha mandato una foto di una vostra conversazione al suo amico che, guarda caso, è anche mio amico. L'ho letta, per questo siamo qui. Ma, soprattutto, siamo venuti qui per avvertirti. Paolo non è gay. Anzi, è omofobo fino al midollo. Ti ha ingannato e a me dispiace un sacco, veramente. Odio dovertelo dire...ma non voglio che lui ti faccia del male.»

In quel momento il rosso non aveva un'espressione precisa dipinta in volto, sembrava un lenzuolo bianco lasciato su una sedia. Immobile e inespressivo.

«Perché?»

Chiese semplicemente e a Gaia le si strinse il cuore.

«Credo l'abbia fatto perché lo trovava divertente...anche se non so come faccia.»

In quel momento una voce interruppe il dialogo dei due, una voce che fece salire dei brividi di freddo sulla schiena di Gaia e fece voltare sia Gio che Brandon.

«Ma guarda qui chi c'è! Ciao Gaia, ciao frocetto e ciao Giorgia! Siete venuti anche voi al mio appuntamento?»

La ragazza si voltò verso Paolo.

«Qui non ci sarà nessunissimo appuntamento Paolo! Vai via e lascia stare questo ragazzo, ti sei divertito già abbastanza.»

Paolo sbuffò e continuò ad avvicinarsi, solo allora Gaia notò quanto lei, Gio e il ragazzo sembrassero piccoli in confronto al ragazzo. Fortunatamente avevano chiamato anche Brandon.

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