uno

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La puntata era ormai giunta al termine, Maria doveva solo salutare il pubblico e la puntata sarebbe finita.
Ma non lo fece questa volta.

"Vi devo presentare un aspirante a un banco" disse Maria.

Poco dopo aggiunse, "vieni pure Irama"

Il mio cuore si fermò per pochi secondi, mentre il mio stomaco si strinse sempre di più.
Lo vidi entrare e rivolgere uno sguardo ad ognuno di noi, fino a soffermarsi sul mio.
Lo sguardo di Biondo e di Nicole era su di me, ma io rimasi a guardare ogni movimento di Filippo.

Sono passati parecchi mesi dall'ultima volta che ci siamo visti, sfiorati.
Troppo immersa nei miei pensieri, non capì esattamente ciò che stava dicendo Irama.
I miei pensieri si fermarono quando Irama iniziò a cantare. Conoscevo ogni singola parola di tutte le sue canzoni per quante volte me le aveva cantate.
E mentre lui cantava, ero lì a fissarmi le mani, muovendo a tempo la gamba e sussurrando le parole. Niente lacrime questa volta, solo una corazza più forte, resistente.
Nonostante ciò, nonostante il tempo, Filippo mi faceva sempre lo stesso maledetto effetto.

Sentii la mano di Nicole passare tra i miei lunghi capelli, le rivolsi un lieve sorriso facendole capire che andava tutto bene. Anche se non andava per niente bene.
Sapeva gran parte della storia tra me e Filippo, così come la sapeva Simone. Una sera raccontai tutto, stanca di tenermi quel peso, quell'orribile peso che non riuscivo più a sopportare. Probabilmente le parole uscirono dalla mia bocca così velocemente a causa dei vari shottini che mandammo giù in quello stupido bar.

"Ti metto nella squadra del Fuoco" disse Maria.

Non mi accorsi nemmeno che tutti i professori avevano espresso il loro giudizio, così come non mi accorsi che Filippo si era ormai seduto nel posto vuoto accanto al mio. Quel posto vuoto che ormai lui aveva riempito.
Socchiusi gli occhi per qualche secondo.

***

Ritornammo nella sala relax e tutti cercarono di conoscere meglio Irama.
Ma Filippo non lo si poteva conoscere in così poco tempo, probabilmente nemmeno io l'ho mai conosciuto a pieno.

"Ci stai pensando ancora" la voce di Biondo arrivò perfettamente al mio orecchio e il suo braccio si trovò poco dopo sulle mie spalle.

"È inevitabile, Simo. C'ero quasi riuscita sai? A dimenticarlo, intendo" confessai, sedendomi sui divanetti della sala. Ma non era assolutamente vero, Filippo era una persona difficile da dimenticare. Ero solo riuscita a pensare meno a lui.

Lo vidi annuire, "non è semplice, Lucrè, lo sai anche te"

Sbuffai rumorosamente e portai la testa all'indietro.
Simone mi tirò una gomitata furtiva per far si che tirassi su la testa. Nello stesso momento in cui lo feci, vidi Filippo avvicinarsi a noi.
Simone mi bloccò prima che potessi andare via, capendo che mi stessi per alzare.

Biondo si presentò a Filippo, mentre io ero lì a fissare le loro mani battersi un cinque.
Simone mi fece un segno con la testa, voleva che fossi amichevole, ma io non riuscivo più ad essere la stessa con lui. Non dopo tutto quello che era successo.

Poco dopo scorsi un po' di persone fissarmi, non capendo perché me ne stessi lì impalata senza fare nulla.

Porsi una mano davanti a Filippo, "piacere, Lucrezia"
Non esitò a stringerla, anzi lo fece anche con un gran sorriso.

"Non devi essere una persona molto estroversa" commentò, sapendo - in realtà - tutto di me.

"Tendo ad essere meno socievole con coloro che hanno una faccia da..."

"Bene, noi andiamo di là" Biondo mi interruppe, trascinandomi dalla parte opposta della stanza.

Mi avrebbe fatto una mezza ramanzina, per questo motivo iniziai a ripassare e ad ascoltare qualche canzone.
Mi misi seduta sulla panchina, con le braccia incrociate sul tavolo e la testa appoggiata ad esse.

Per il resto della giornata Filippo non si avvicinò a me.
Saltai la cena pur di non dover sentir parlare di lui e mi chiusi in camera, dove mi addormentai poco dopo.

Spazio Autrice: (👼)
Il primo capitolo finisce qui.
Sinceramente non so esattamente cosa scrivere, non so nemmeno se questa storia uscirà come ho progettato.
Speriamo bene dai 🤷🏼‍♀️

Fragile | Irama PlumeWhere stories live. Discover now