cinquantaquattro

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19 Giugno;

Il mio evento era terminato da venti minuti, così decisi di chiamare Lorenzo e chiedergli se loro avessero finito o meno.

"No, Lu. Filippo si è dovuto fermare una quarantina di minuti perché non ce la faceva più. Ne abbiamo ancora per molto" mi disse il moro.

Appena sentii che Filippo non ce la faceva più decisi di recarmi a Milano, essendo a pochi minuti da lì.

Quando arrivai al Bicocca Village, rimasi sorpresa di quanta gente ancora fosse lì, come se l'evento dovesse ancora iniziare.
Alcune fan mi vennero a salutare, ma chiesi a loro di far finta di niente. Cercai di non farmi vedere e mi avvicinai alla guardia che faceva uscire tutti i ragazzi. Le chiesi di chiamarmi Lorenzo, il quale mi fece entrare appena mi vide.

"Adesso che sei qua? Sali e vai da lui, gli farà piacere" mi disse Lorenzo.

Annuii e chiesi ad un ragazzo se poteva mettere Voglio solo te come canzone di sottofondo.
Feci il giro del palco - ovviamente da dietro, se no addio sorpresa - e feci la fila insieme alle ragazze che volevano fare la foto con lui. Feci passare prima le sette ragazze che erano già lì, in ansia e quasi in lacrime.
Quando arrivai al suo fianco era così impegnato a firmare tutti i cd che non si accorse di niente.

"Arrivo, scusa" disse sorridendo, firmando l'ultimo cd.
Alzò lo sguardo verso di me e poi sorrise, portando la testa verso l'alto.

Quando lo abbracciai, mi domandò che cosa ci facessi lì e gli dissi che gli avrei spiegato tutto dopo dato che non volevo far perdere tempo alle ragazze che erano in fila.
Il presentatore dell'evento mi si avvicinò e mi chiese che cosa volesso fare adesso.

"Posso parlare un po' con loro?" gli domandai, indicando i numerosi ragazzi che ancora stavano aspettando il loro momento.
Lui annuì semplicemente e mi porse un microfono.

Risposi a tutte le domande che mi posero, facendo passare così il tempo.

[...]
Filippo propose a me e a Lorenzo di andare al Duomo, essendo più bello la sera e con meno gente: non avesse mai fatto quella proposta!

Appena arrivati, infatti, incontrammo Riccardo. Cercai di ignorarlo e di non farlo vedere da Filippo, ma i miei tentativi furono invani dato che il ragazzo si avvicinò a me stringendomi in un abbraccio. Volevo semplicemente allontanarlo da me, ma non ci riuscivo.
Fu Filippo a farlo staccare, tirandolo dalla spalla, per poi guardarlo male.

"Stai tranquillo, amico, era solo un abbraccio" disse ridacchiando Riccardo.

"Io e te amici? Non farmi ridere" commentò il mio ragazzo, "inoltre, dovresti starle ad almeno sei metri di distanza"
Era nervoso, lo percepivo dal suo tono di voce e dalla sua mascella serrata.

"Ti comporti così perché sai che la tua ragazza può cadere, ancora una volta, ai miei piedi?" lo provocò Riccardo.

Vidi Filippo avanzare verso di lui e spingerlo mettendogli le mani sul petto. Lorenzo lo allontanò, prima che potesse tirargli un pugno in faccia.

"Non ne vale la pena, Filo" gli dissi seria.

"Già, Filo, ascolta la piccola Lucrezia" ironizzò, ancora una volta, il ragazzo con gli occhi azzurri.

"Senti, Riccardo, perché non ci lasci in pace? Perché devi per forza farci irritare?" gli domandai, incrociando le braccia sotto al petto.

Si passò una mano tra i capelli sorridendo, "sto solo aspettando la nostra cena, ricordi?"

Alzai gli occhi al cielo e girai i tacchi, trascinando con me Lorenzo e Filippo poiché ero stanca di quella conversazione che non avrebbe mai avuto fine.

"Pensavi davvero di tirargli un pugno?" sbottai contro Filippo, che in realtà non aveva colpe.

"Almeno avrebbe chiuso quella fogna che si ritrova al posto della bocca!" urlò fermandosi ed allargando le braccia. Lorenzo si allontanò da noi, rispondendo ad una chiamata - almeno così pensai.

"Sei ancora così infantile, Filo? Pensi che con uno stupido pugno tu possa risolvere tutto?"

"Vorresti dare tutta la colpa a me, adesso? Che cazzo ti prende" mi chiese irritato dal mio comportamento.
Ne aveva tutti i validi motivi, ma trovai quel suo comportamento solamente stupido.

"Filippo, volevi fare a pugni come tuo solito. Sappiamo entrambi come sarebbe finita se Lorenzo non ti avesse fermato" lo canzonai.

"Lucrè, ti chiedo scusa, ok? Ma l'hai visto anche tu come gli piaceva prendersi gioco di me"

"Va bene" lo interruppi "domani abbiamo un evento insieme e non voglio ci sia tensione tra di noi. Chiudiamo qua il discorso, voglio andare a casa" dissi, riferendomi all'appartamento che avevo preso qua a Milano.
Voleva dire ancora qualcosa, ma capì che quello non era più il momento.

Riccardo, pur facendo poco, era riuscito a incasinare tutto in un paio di minuti. Io e Filippo eravamo felici prima di incontrarlo, la sorpresa era riuscita alla grande e lui era felice ma, dopo aver incontrato il ragazzo con gli occhi azzurri, sembravamo due perfetti estranei e la tensione riusciva a percepirla anche Lorenzo, il quale sembrava più imbarazzato di noi.
I due ragazzi rimasero a dormire da me, anche perché non mi andava di farli andare in hotel avendo a disposozione un appartamento.

Lorenzo andò nella stanza degli ospiti, mentre Filippo era indeciso se dormire con me o meno.
Quando stava per uscire dalla mia camera, lo fermai.

"Rimani qua" gli sussurrai, stringendo la sua mano.
Passò lo sguardo dalla mia mano ai miei occhi, per poi mettermi un braccio intorno alle spalle e lasciarmi un bacio delicato sulla fronte.

"Giurami che non litigheremo mai più per un coglione" mi chiese serio, mentre posizionava le sue mani sui miei fianchi.

"Solo se tu terrai le mani al proprio posto" continuai.
Annuì semplicemente per poi buttarmi sul letto riempiendomi di baci.

Spazio Autrice:
Hi guys! Come richiesto da una ragazza ho fatto una piccola discussione che, fortunatamente, si è conclusa bene per i due protagonisti. Nonostante a Lucrezia non è piaciuto il comportamento di Filippo.
Hi scritto un capitolo abbastanza lungo, mi sono fermata però perché non vorrei che lo fosse troppo haha.
Come sempre ditemi cosa ne pensate 💘

Come sempre ditemi cosa ne pensate 💘

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Fragile | Irama PlumeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora