ventinove

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Sentii Valentina lamentarsi con Luca perché, se non fosse guarita, se ne sarebbe dovuta andare dal programma. Per lei ballare era tutto e, nonostante a casa ci fosse suo figlio, vorrebbe arrivare fino alla fine del Serale.
Per colpa di quello strappo si giocava tutto, nonostante sia da una parte che dall'altra sarebbe felice lo stesso.

"Mi accompagni a fumare?" mi domandò Filippo, porgendomi una mano.
Annuii alle sue parole, nonostante non mi andasse di vederlo fumare per l'ennesima volta.

"Dovresti smettere, sai?" gli domandai fissando ogni suo gesto.

"Fosse facile" commentò sottovoce.
Quando si ha un vizio, è difficle da togliere.

Lo abbracciai mentre lui portava la sua sigaretta alla bocca. Appoggiai la testa al suo petto e rimasi così per un po' di tempo, cullata dal suo respiro e dal suo ondeggiare leggermente.
Portò una mano sulla mia schiena, accarezzandomi dolcemente.

"Sei così bella" commentò fissandomi e lasciandomi dei dolci baci sulla fronte.

"Mi mancavano questi nostri momenti" ammisi "a volte siamo così sdolcinati da farmi venire il diabete ed altre volte sembriamo due grandi amici"

"Ed è questo che mi piace di noi" disse, buttando la sua sigaretta finita.

Rimasi a fissarlo con un sorriso sul volto, lasciandogli un bacio sull'angolo della bocca.
Spesso era così dolce, nonostante a parole non fosse mai stato bravo.

"Vorrei farmi un altro tatuaggio" gli dissi, allontanandomi leggermente da lui per guardarlo negli occhi.

"E cosa vorresti fare?" mi domandò curioso.

"Allora, o una stella e poi la scritta  I wish I could stand on a star, dato che è il mio primo inedito e si riferisce anche a mio padre; oppure farmi un cuore dietro al collo che era un tatuaggio che volevo fare con mia mamma" spiegai.

"Possiamo farli tutti e due, appena usciamo da qua" commentò.

"Decideremo insieme più avanti" conclusi, andando da Emma - la quale era da cinque minuti che urlava il mio nome.
Rientrai in casetta e raggiunsi la ragazza nella nostra camera. Mi porse un foglio, un suo inedito.
Finalmente avevo la possibilità di leggere qualcosa di suo e di poter vedere cos'aveva da dire. Lo intitolò I need somebody.

"Lo devo solo leggere o me lo canti?" domandai.

"Leggi" rispose "magari la canterò al serale"

Mi misi seduta ed iniziai a leggere le parole in inglese, facendo nel frattempo una traduzione letterale.
Ho bisogno di qualcuno.
Giunta alla fine della canzone, porsi il foglio ad Emma e le feci i miei complimenti. La strinsi in un abbraccio.

"Spero tu possa cantarla al più presto" ammisi sincera.

Emma era una delle poche che non aveva ancora avuto la possibilità di esprimersi attraverso i suoi inediti. Aveva una bella voce e su questo non si può discutere, ma doveva esibirsi e doveva aver la possibilità di farlo con i suoi inediti. In più so quanto ci teneva a farsi conoscere anche tramite quelli.
Sul volto di Emma apparve un sorriso e, quando mi girai, capii che era rivolto al suo amato.

"Ecco le mie due principesse" commentò entrando in stanza.
Mise un braccio introno alle mie spalle e uno intorno a quelle di Emma.

"Che onore" dissi ironica "una delle tue due principesse, però, deve andare a provare. Ci vediamo dopo"

Presi tutti i miei testi e, insieme a Luca il quale doveva andare a preparare le coreografie, andai verso gli studios.

"Come stai?" mi domandò. In questa settimana avevamo parlato poco, ero sempre con la testa fra le nuvole.

Spazio Autrice:
Capitolo un po' breve per il semplice motivo che i prossimi capitoli saranno solo di passaggio. Non posso far durare il serale così tanto haha, quindi presto ci saranno dei cambiamenti 😪
Quale tatuaggio preferite tra i due?

Fragile | Irama PlumeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora