diciotto

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L'ultima sera, che potevo passare sola con Filippo senza nessuna telecamera e nessuna persona, non l'avrei di certo sprecata.
Nonostante io e Filippo ci fossimo avvicinati di più rispetto alle prime settimane dal suo arrivo, mi mancava il suo corpo accanto al mio.
E forse era destino che quella sera rimanessi sola in stanza e che Filippo venisse a bussare alla mia porta.

"Ciao" dissi quando quegli occhi si incatenarono nei miei.
Le parole in quel momento non servivano in realtà, il desiderio superava qualunque altra cosa.
Non lo feci neanche parlare, le mie braccia si incrociarono dietro il suo collo e il mio viso si avvicinò al suo. A fare il primo passo, però, fu lui, incollando le sue labbra alle mie.
Mi fece indietreggiare di qualche passo, così da poter chiudere la porta, e avanzammo insieme fino al letto, dove mi fece stendere.

Le sue labbra vagavano per tutto il mio viso, tutte le parte del mio volto erano state baciate dalla sua bocca.
Le sue mani arrivarono presto all'orlo della mia maglietta, sfilandola velocemente e facendomi rimanere in reggiseno. Ben presto tutti i nostri vestiti raggiunsero il pavimento, mentre i nostri corpi rimasero nudi.

In poco tempo Filippo riuscì a farmi raggiungere il culmine del piacere, come non succedeva da tempo.
Le mie labbra erano sempre a cercare le sue, i miei occhi riflettevano nei suoi e le mie mani affondavano nei suoi capelli. I nostri corpi combaciavano perfettamente. La nostra sintonia non era mai svanita, anzi, nel tempo era diventata sempre più forte.

***

Il corpo di Filippo si distese al mio fianco, mentre giocherellava con una ciocca dei miei capelli.

"Mi sei mancata così tanto" confessò guardandomi.

"Anche tu, Filo, anche tu" ammisi.

"Ma c'è una cosa che mi tormenta ogni giorno" continuò.

Mi misi seduta sul letto per guardare meglio il ragazzo al mio fianco.
Lo spronai a continuare, "quando ci siamo lasciati, c'è stato qualcun'altro?"

Tirai le lenzuola del letto verso il mio corpo, "sai, ho cercato qualcuno per non pensarti, per non cercarti, per non crollare alla tentazione, per non odiarti o, molto probabilmente, per non odiarmi, per non morire e provare a rinascere. L'ho cercato, per dimenticarmi di amarti. Ma, Filo, io ti amo. Ti amo tutt'ora, ti amo nonostante abbiamo passato dei mesi di lontananza e nonostante io non sappia bene cosa sia l'amore. E sì, c'è stata una storia di puro divertimento ma era solo sesso. E tu non puoi capire come mi sentivo quando tornavo a casa, quando mi stendevo sul mio letto e pensavo a ciò che avevo appena fatto perché per me era come se ti avessi tradito. Non puoi capire quanto mi sentissi sporca e non puoi capire come tu, in una sola notta, mi hai fatto sentire viva"

Grazie al poco di luce, nonostante fosse sera, notai formarsi un sorriso sul volto di Filippo. Si avvicinò a me e mi strinse in un abbraccio.

"Sei la cosa più bella che mi sia capitata, Lucrezia"
Il mio cuore esplose dall'emozione.

"Con chi sei stato quando ti ho lasciato?" chiesi, conoscendo già la risposta.

Filippo si grattò la testa imbarazzato, "speravo non me lo chiedessi, ma è inevitabile"
"Con Chiara la sera stessa in cui mi hai lasciato e l'ultimo giorno in cui ho smesso di cercarti" confessò.

"Con Chiara? Proprio l'unica che non sopporto" urlai.
"Suppongo che Lorenzo ti abbia fatto ragionare"

"Mi è stato parecchio accanto in quei mesi"

"Ogni tanto veniva a casa mia per parlarmi solo di te" ammisi.
"Mi diceva che fingevi di stare bene, che sorridevi a tutto e a tutti ma che spesso ti soffermavi a guardare qualche nostra foto"

"Lorenzo dovrebbe farsi i cazzi suoi" commentò, il ragazzo, imbarazzato.

Risi alla sua affermazione, "eppure è stato anche grazie a lui se ci siamo messi insieme"

Flashback
"Perché non vai a parlare con Filippo?" mi domandò Lorenzo porgendomi una birra.

"Perché non viene lui?" domandai retorica.

"Sei così noiosa, Lucrezia. Alza il culo e vai da lui" urlò, probabilmente per farsi sentire dal ragazzo. Infatti, così fu. Filippo si voltò verso la nostra direzione e si avvicinò a noi, mentre Lorenzo si allontanò da me.

"Devi dirmi qualcosa, Lucrezia?" domandò spavaldo.

Scossi la testa, "assolutamente, e tu?"

"Oggi sei più bella del solito" si fece scappare dalla sua bocca.
Mi faceva spesso dei complimenti, ma questa volta mi mise in imbarazzo. La troppa vicinanza mi dava alla testa e Filippo se ne accorse.
Mi mise una ciocca di capelli dietro all'orecchio e si avvicino al mio volto di qualche centimetro.

"È da settimane che ci provo con te e sembra che tu faccia finta di niente" ammise.

"È da settimane che aspetto un tuo bacio" mi feci fuggire.
Eppure Filippo non si fece problemi a darmelo. Si avvicinò a me e in poco tempo le sue labbra baciavano le mie.

"Uno dei baci più belli di sempre" commentai ripensando a quel giorno.
Rimanemmo così per tutta la sera, straiati uno accanto all'altro.
La mia testa sul suo petto e la sua mano che mi accarezzava il fianco. Nella stanza si sentivano solo i nostri respiri che formavano un'armonia perfetta.

Spazio Autrice:
6k letture e #278 in FanFiction. Io davvero non so che dire. Vi ringrazio tutte, dalla prima all'ultima, da chi lascia una stellina o un commento a chi è una lettrice silenziosa.
Sono davvero felice, perché non mi aspettavo tanto per una storia simile, nonostante io ci metta impegno a scrivere e a pubblicare giorno dopo giorno.

All the love,
-xx

Fragile | Irama PlumeDonde viven las historias. Descúbrelo ahora