diciannove

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"Bimba, alzati se no faremo tardi" aprii gli occhi controvoglia e girai il viso verso Filippo.

Presi la mia tuta bianca del Serale e mi andai a preparare in bagno. Filippo era già pronto e mi stava aspettando seduto sul letto.
Uscita dal bagno, aspettammo tutti i ragazzi nella hall. Salutai tutti i ragazzi della squadra blu e mi soffermai maggiormente con Einar, Lauren e Biondo.

"Impazzirò senza i tuoi consigli" dissi a Simone.

"Lo so, Lù" ridacchiò "tienimi ďocchio Emma" disse, poi, serio.

Scossi la testa ridendo, "ma cosa può fare, è un angelo quella ragazza"

"Non si sa mai"

Un ragazzo della produzione ci fece dividere, mandando i bianchi da una parte e i blu dalľaltra.
Simone ed Emma si scambiarono un ultimo bacio, così come Lauren e Daniele.
Successivamente ci mandarono verso le nostre rispettive casette.

Io ed Emma camminammo mano nella mano, mentre Filippo teneva il braccio sopra le mie spalle. Valentina e Filippo - ballerino - iniziarono a correre come dei matti, mentre Luca e Daniele si godevano tutta la scena ridendo.
La prima ad entrare fu Valentina, la quale iniziò ad urlare dalla gioia. Non avrebbe mai creduto di entrare al serale, nonostante si impegnasse ogni giorno. Io e Filippo fummo gli ultimi ad entrare.
Rimasi sbalordita quando mi ritrovai la casetta davanti. Non persi tempo ed entrai, ritrovandomi davanti il salotto unito alla sala da pranzo. Tutto costantemente bianco come la nostra felpa.
"Sembra essere in paradiso con tutto 'sto bianco" commentai nella mia testa con ironia.

"Io, Irama e Lucrezia nella stanza da tre" urlò Emma, buttandosi su un lettino.

"Ma non possiamo fa' che i maschi stanno in una stanza e le femmine in un'altra?" domandò Valentina.
Poi, però, puntò lo sguardo su di me e su Filippo e cambiò idea. In realtà per me non c'era nessun problema, di certo non mi mettevo a discutere su chi doveva dormire con chi.
Tutti, alla fine, accettarono l'idea di Emma ed io, di conseguenza, mi andai a sistemare su un lettino.

"Sei contenta?" mi domandò Filippo, sedendosi sul mio letto e guardandomi.

Annuii, "cavolo, Filo, non hai idea di quanto io sia entusiasta. Sarebbe così fiero di me"

"Bimba, lui è sempre fiero di te" disse sincero.
Filippo aveva molta confidenza con mio padre; spesso, quando io tornavo a casa qualche minuto dopo l'orario stabilito, li trovavo seduti sul divano - prima che mio padre si ammalò gravemente - con una birra in mano intenti a parlare. Non si accorgevano neanche di me, alcune volte, perché troppo presi dai loro discorsi. Le loro risate si mescolavano perfettamente ed erano vere.
Poi, uno di loro si accorgeva di me ed io mi mettevo seduta tra loro due. Filippo mi metteva un braccio intorno alle spalle e mi coccolava, mentre continuava a parlare con mio padre. È capitato anche che gli facesse ascoltare qualche sua canzone.

Flashback:
"Oh, Lulu, finalmente sei tornata" disse mio padre, quando si accorse di me. Mi tolsi le scarpe e mi andai a sedere tra lui e Filippo.

"Di che parlavate?" chiesi, rannicchiandomi su Filippo.

"Gli stavo per far sentire Cosa resterà" commentò Filippo.

Mi illuminai sentendo il titolo della sua canzone e gli dissi di farla partire.

"E no, che non ti dico cosa provo no
Non siamo fatti per restare soli
Forse è l'unica ragione per cui siamo ancora qua" canticchiai con la voce di Filippo in sottofondo.

"Molto, molto, bella. Complimenti, Filippo, farai un sacco di strada" disse mio padre.

"A che pensi?" domandò Filippo, risvegliandomi dai miei pensieri.

"A quella volta in cui mio padre ti fece i complimenti per Cosa resterà" dissi "eravate una bella squadra"

Filippo sorrise alle mie parole e si alzò per abbracciarmi.
Mentre mi stringeva a sé, mi cantò un pezzo di quella canzone, il mio preferito.
Le lacrime iniziarono a scedere e cercai di farle finire il prima possibile. Sfortunatamente Filippo si rese conto che stavo, ormai, piangendo, così mi prese il volto con le mani e mi guardò.

"Non voglio piangere, Filo" dissi.

Filippo mi asciugò una lacrima che stava scendendo lungo la mia guancia con il pollice, "non succede niente se piangi"

Scossi la testa, "dovrebbe essere un giorno felice questo ed io non voglio passare per quella che piange per ogni cosa"

"Non piangi per ogni cosa, stai piangendo per tuo padre, Lucrezia. Devi smetterla di pensare a ciò che la gente potrebbe dire o pensare di te, ok?"
Annuii alle parole di Filippo.

Tirai su con il naso un'ultima volta, mi asciugai gli occhi lucidi e sfoderai uno dei miei migliori sorrisi verso Filippo, il quale mi lasciò un tenero bacio sulla guancia.

Spazio Autrice:
Hi, guys. Come state?
Spero tutto bene.
Comunque, come sempre ditemi cosa ne pensate del capitolo! Mi fanno piacere.

Fragile | Irama PlumeWhere stories live. Discover now