nove

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La settimana passò troppo lentamente, sabato sembrava non arrivare mai.
Probabilmente mi sembrava una settimana infinita perché avevo sempre la testa altrove. Nonostante cercassi di non pensarci, il mio punto fisso erano Filippo e Carmen.
Si mostravano sempre sorridenti, una accanto all'altro, mentre si scambiavano qualche occhiata e qualche battutina tra loro.
Quel sabato erano già nervosa di mio, dato che Biondo avrebbe schierato Emma e Nicole per quanto riguarda il canto, ma non perché mi ritenessi superiore a loro. Speravo solo di poter far uscire fuori tutto ciò che mi tengo dentro da giorni, tutta la rabbia e la delusione.

10 Febbraio

La punatata iniziò con la presentazione del film 'Puoi baciare lo sposo' e l'entrata di Diana Del Bufalo e Paolo Ruffini.
Dopo l'uscita dei due, la maestra Celentano dichiarò di voler mettere in atto la sostituzione di un banco. Sephora, la ragazza scelta dalla Celentano, prenderà il posto di uno dei ballerini, i quali scesero tutti davanti ai professori.
Bryan, Daniele - voluto dalla maestra Peparini -, Orion e Lauren ritornarono al posto e rimasero Valentina, Filippo, Vittorio, Claudia e Luca - anche quest'ultimo voluto dalla maestra Peparini. Gli altri tre professori salvarono tre dei cinque allievi che avevano davanti, a rimanere furono solamente Claudia e Vittorio. Goodson e Garrison salvarono Vittorio.

Successivamente vi fu un problema tra Orion, Bryan e il loro continuo disordine. Ma vi risparmio il tutto.
Zic venne messo a confronto con Carmen, la quale dovette cantare Capodanno.

***

Ritornai in sala relax più nervosa di prima.
Presi le cuffiette e mi misi a sedere sui divanetti. Alzai il volume della musica, giusto per coprire tutte quelle chiacchiere contro l'eliminazione di Claudia e l'entrata di Sephora. Non che non mi dispiacesse per la ballerina eliminata, ma fa sempre parte del gioco. Sappiamo che c'è la possibilità di prendere atto della sostituzione del banco da parte dei professori.

"Ed ecco che c'hai sempre la stessa faccia" disse Biondo, dopo avermi tolto una cuffietta.

"Simo, non è il momento" sbuffai.

"È perché non ti ho scelta?" domandò, inginocchiandosi davanti a me così da potermi guardare negli occhi.

"No, assolutamente. Cioè, ammetto che mi sarebbe piaciuto esibirmi, ma non è colpa tua" risposi.

"E allora mi dici che ti prende?" continuò.

Mi alzai di scatto e mi diressi velocemente verso lo spogliatoio femminile, per poi chiudermi in un bagno.
Niente lacrime, niente sentimenti. Filippo è felice, io sono felice, siamo tutti felici.
'Andiamo, Lucrezia! Fai proprio schifo ad auto-incoraggiarti' pensai.

"Lucrezia"

Mi asciugai le lacrime che erano uscite silenziosamente, mi sistemai i capelli ed uscii dal bagno.

"Dimmi, Carmen" dissi, rivolgendo un sorriso alla ragazza.
Tra tutte le persone, proprio lei.

"Ti ho vista correre qua dentro e pensavo ti fosse successo qualcosa. Mi sono preoccupata" continuò con aria innocente.

"Sto bene, tranquilla" risposi uscendo dallo spogliatoio.

Uscii dalla sala relax e mi diressi verso la sala da canto. L'unico posto in cui volevo stare da sola. Solo io e la mia musica.
Posizionai l'asta e la abbassai leggermente, così che il microfono fosse allo stesso livello della mia bocca.

"I wish I could stand on a star
I wish I could be where you are
They say, "don't you ever give up"
It's so hard to be somethin' when you're not" iniziai a cantare.
Questa, se non ricordo male, è stata la prima canzone che scrissi con l'aiuto di papà.
Mi ricordo ancora la scena.

Flashback
Entrai nella stanza e trovai papà seduto sul lettino con in mano il mio quaderno. Se fosse stato un quaderno qualunque non mi sarebbe importato molto, ma in quel quaderno c'erano scritte frasi su frasi, pezzi di nuove canzoni che probabilmente non avrei mai completato e cantato.

"Dovresti finire almeno una canzone" disse, sfogliando le pagine.

"Non servirebbe a niente" ammisi.
"A che scopo? Non farò mai la cantante, papà"

"Sei brava, Lulu, hai talento. Devi solo impegnarti per realizzare i tuoi sogni. Quindi, per prima cosa, dobbiamo finire una canzone" disse serio.

"Dobbiamo?" chiesi ridacchiando.

"Ovviamente! Voglio sentirti dire 'ringrazio mio padre per queste bellissime parole che lui stesso ha scritto' quando diventerà disco d'oro" fantasticò.

Lo assecondai e mi misi seduta vicino a lui. Presi una biro e posizionai il mio quaderno sulle mie gambe. Iniziammo a pensare insieme al resto della canzone.
Giorno dopo giorno quelle frasi iniziarono ad unirsi e a formare delle frasi sensate.

Senza di lui non sarei nemmeno qui, probabilmente.
Non lo ringrazierò mai abbastanza per tutto ciò che ha fatto per me e sono davvero felice di aver avuto un modello da seguire come lui.

Spazio Autrice:
Aggiornamento mattutino ♡
Spero vi sia piaciuto
-xx

Fragile | Irama PlumeWhere stories live. Discover now