dodici

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Avevo appena finito di registrare il mio primo inedito e da venerdì sera potrà essere comprato su ITunes.
L'emozione era tanta, così come l'agitazione; era davvero importante per me e in più, qualora ci fosse stata una gara di inediti e il mio avrebbe vinto, avrei la possibilità di registrarne un altro.
Tornai in sala relax saltellando, ancora una volta, come heidi e raggiungendo Nicole.
Mi misi al suo fianco entrando a far parte della conversazione che stava tenendo con Valentina e Grace.

***

"Dobbiamo parlare" non ci volle molto a riconoscere la voce del ragazzo che si trovava proprio dietro di me.
Feci finta di niente e andai avanti, cercando di arrivare il prima possibile alla mia camera.
Filippo, però, mi fece fermare e voltare. Mi caricò in spalla come un sacco di patate.

"Che diavolo fai?" urlai.

"Quello che dovevo fare settimane fa. Se non vorrai parlare, sarai costratta ad ascoltarmi" spiegò velocemente.

Provai a ribattere, ma da quella posizione non avevo molto potere e non potevo di certo prendere una decisione. Da quella posizione potevo solo vedere il suo fondoschiena...

"Uscite" disse Filippo dopo aver aperto la porta.

"Bel panorama, Lucrè" commentò Biondo passandomi vicino per uscire dalla stanza. Se ne andò dopo aver ricevuto un vaffanculo da parte del ragazzo che mi teneva in spalla. Einar mi salutò ridacchiando ed uscì.
Finalmente Filippo mi fece scendere e mi appoggiò su un letto.

"Finalmente, mi è andato tutto il sangue al cervello" commentai, mettendo un finto broncio.

"Sei felice?" mi chiese ad un tratto.

Rimasi sorpresa della sua domanda. Non pensavo sarebbe stata la prima cosa che mi avrebbe chiesto, ma da Irama ci si può aspettare di tutto.
Sono felice? Non lo so nemmeno io. Forse non completamente, nella mia vita mi mancano tante cose ma Amici mi sta dando davvero tanto.

Annuii solamente, non sapendo cosa rispondergli. Capii, però, che non gli bastava come risposta e che non era realmente vero.

"Sotto alcuni aspetti sono davvero felice, sotto altri un po' meno"

Si alzò di scatto dal letto andando sul balconcino della stanza. Lo seguii, che gli prendeva adesso?

"Che c'hai, Filo?" gli chiesi.

"Io non ce la faccio, Lucrezia. Adesso ascoltami bene, perché ciò che ti sto per dire non so neanche come uscirà dalla mia bocca. Ne abbiamo fatte tante insieme e, adesso, non voglio sapere il motivo per cui sono stato mollato quella sera in cui sembrava andasse tutto bene. Ti dico solo che tra me e Carmen non c'è stato niente, ha solo voluto mettere quella storia per farti ingelosire, almeno così credo, ed io ho inventato una cazzata solo per non farti incazzare. Ho solo peggiorato le cose, lo so, ma se lei non avesse messo quella storia, l'indomani ti avrei raccontato tutto e non lo dico per pararmi il culo. Te ne renderesti conto se dicessi una cazzata, ormai i miei occhi li sai leggere" si fermò per qualche secondo.
"Facciamo una delle nostre pazzie, Lucrè" disse avvicinandosi a me.

"Quale pazzia?" chiesi curiosa.

"Ricominciamo da quando ti ho vista per la prima volta, torniamo indietro e quando sarai pronta mi dirai tutto" tentò.

Non avevo un reale motivo per dirgli di no. Aveva ragione, i suoi occhi avevo imparato a leggerli e per tutto il suo discorso erano sinceri.
Un lieve sorriso mi si dipinse sul volto, perché capii quanto Filippo ci tenesse a me.

"Scusami, hai per caso l'accendino?" chiese alludendo alla prima sera in cui lo incontrai.

"È stato davvero un pessimo modo per approcciarmi" commentai divertita.

"Era l'unico modo per parlare con te. Cos'altro avrei potuto dirti? Eravamo in un luogo aperto, con metà delle persone sbronze e che stavano fumano" commentò, ovvio, lui.

Ci pensai su qualche secondo, "hai ragione, ma era comunque pessimo"

Il mio telefono iniziò a vibrare e sulla schermata apparve il nome di Biondo.
Risposi mettendo il vivavoce così che anche Filippo potesse ascoltare.

"Dimmi" dissi alzando il volume della chiamata.

"Potete aprirci o dovete vestirvi?" mi domandò. Probabilmente se la stava ridendo con Einar.

"Simone!" urlai "sei proprio stupido"

"Biò, appena trovo i pantaloni ti vengo ad aprire" commentò, scherzando, Filippo.
Gli tirai uno schiaffo sul braccio, per poi chiudere in faccia a Simone e aprire la porta della loro camera.

"Deficiente" commentai appena aprii la porta.

Simone scoppiò a ridere e mi scompigliò i capelli, come se avessi due anni.
Andò da Filippo, sussurrandogli qualcosa, battendogli il cinque mentre io rimasi a parlare con Einar, il quale mi disse se fosse tutto apposto.

"Sì, anche se dobbiamo chiarire ancora una cosa" dissi, alludendo al fatto che devo ancora raccondarglo tutto di quella sera in cui lo lasciai.

Spazio Autrice:
Finalmente Filippo Maria Fanti e Lucrezia hanno chiarito, o quasi...
Chissà perché Lucrezia ha lasciato quel gran pezzo di figo 🤷🏼‍♀️

Fragile | Irama PlumeWhere stories live. Discover now