quarantatre

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Appena mi svegliai, decisi di vestirmi immediatamente e di andare a prendere mia madre al lavoro - dato che mi aveva detto, la sera prima, che avrebbe finito verso l'una.

[...]
"Ieri sera mi sono dimenticata di dirtelo, ma quindi tra te e Filippo è una cosa seria? Insomma, ti ho vista molto presa durante le sue esibizioni" mi chiese mia madre, porgendomi il piatto di pasta fumante.

"Sì, perché?" domandai a mia volta, confusa dalla sua domanda.

"Non so" iniziò "la vostra storia dura da molti anni, ormai saranno quasi due"

"Beh, e cosa ci sarebbe di male?" chiesi, non capendo dove volesse arrivare.

"Non vi siete ancora stancati l'uno dell'altra" commentò, portandosi alla bocca una forchettata di pasta.

"Neanche tu ti sei mai stancata di papà. Penso sia questo il bello dell'amore"

"Non ci si poteva stancare di tuo padre. Era un uomo pieno di spirito di avventura" disse con gli occhi sognanti e leggermente umidi.

Sorrisi nel vederla così, "parlami di papà"

"Abbiamo sempre fatto tanti viaggi, spesso non programmati. Come quella volta in cui andammo a Venezia e tu tenevi il muso perché papà non voleva dirti la destinazione. È sempre stato spiritoso, un uomo con la battuta pronta e con cui non ti annoiavi mai. Ma, come ogni essere umano, aveva anche dei difetti: terribilmente testardo e leggermente modesto"

"L'essere testardo non è un difetto, significa che si è convinti di quello che dici e fai"

"Dici così solo perché la sei anche tu" mi canzonò mia madre, facendomi ridacchiare.
Ero molto simile a papà, eravano testardi allo stesso modo. Una nostra discussione, quando c'era, non aveva mai una fine. Tutti e due troppo convinti delle nostre decisioni.

"Sai, mamma, Filippo assomiglia molto a papà. Forse è per questo che andavano tanto d'accordo" pensai ad alta voce.

"Filippo è un ragazzo con la testa sulle spalle, fin da subito papà ha avuto una buona impressione su di lui"

Annuii, soddisfatta di avere al mio fianco un ragazzo come lui.
Mi immersi nei miei pensieri, mentre mangiavo la pasta, ormai fredda, che avevo davanti.

Flashback:
"Sono in ansia, Lu. Dici che dovrei cambiarmi o vado bene così?" mi domandò Filippo, mostrandomi l'abbigliamento che aveva scelto.

Stavo per rispondere, ma la voce di Filippo mi fece chiudere la bocca, "no, meglio se mi cambio"

"Filo, no. Assolutamente no. Non provare a cambiarti un'altra volta, sei peggio di una donna" gli dissi, incrociando le braccia al petto.

"Ma voglio essere perfetto" commentò.

"Riusciresti ad essere perfetto anche con un sacco del rudo in testa" mi lasciai sfuggire "ma oltre a questo, dobbiamo andare se no faremo tardi"

"Non me la sento" disse serio.

"Quante paranoie che ti fai! È solo una cena"

"Dici così solo perché non sei ancora stata nella mia stessa situazione. Cambierai idea appena incontrerai i miei genitori" sgranai gli occhi.

"Se non ti fossi fatto sgamare mentre uscivi dalla mia finestra sarebbe stato tutto più semplice" già, Filippo si era fatto scoprire da mia madre mentre sgattaiolava via dalla mia finestra. Probabilmente avrà anche raccontato tutto a papà e si saranno fatti una risata.

"Oh, adesso è colpa mia?" domandò, passandosi una mani tra i capelli.

Sospirai e gli presi il volto tra le mani, "ascoltami bene, Filo. Sei perfetto ed i miei genitori non ti giudicheranno di certo per i tatuaggi ed il modo di vestirti. Sei un ragazzo d'oro e pieno di emozioni, mi fai stare bene e questo è l'importante. Ma adesso tira fuori le palle - in senso metaforico - e andiamo dai miei genitori"

Sul viso di Filippo si dipinse un sorriso e mi lasciò un bacio sulla fronte. Mi prese per mano e insieme andammo verso il luogo di incontro con i miei genitori.

"Lulu, hai intenzione di mangiare o vuoi rimanere con la testa fra le nuvole?" mi domandò mia madre, risvegliandomi da quello stato di trans.
Annuii distratta e finii la pasta nel mio piatto. Poi l'aiutai a sparecchiare e rimasimo a parlare sedute sul divano davanti ad una tazza di thè.

Spazio Autrice:
Scusate l'ora - anche se sono solo le 23.00 ahah. Finalmente riesco a postare un capitolo dopo l'altro.
Sto ascoltando l'album di Irama e, niente, adoro.
Cosa ne pensate di questo capitolo?

Fragile | Irama PlumeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora