cinque

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"Quindi se n'è andato poi?" mi domandò per la trentesima volta Nicole.

"Sì, Nicole. La risposta è sempre la stessa"

"Tu e Irama stavate insieme?" mi domandò Lauren con quel suo accento inglese che io trovo adorabile.

Annuii, ma Emma mi chiese di raccontare qualcosa in più.

"Ho conosciuto Filippo due anni fa. Avevo appena finito il liceo e finalmente era arrivata la tanto attesa estate della maturità. Quando io e le mie amiche terminammo gli esami, la sera dell'ultimo esame orale di una di loro, decidemmo di andare a festeggiare in un bar. Inutile dire che avevamo bevuto qualche bicchiere di troppo, ma, tra tutte, io era la più sobria. Poi alcune mie amiche decisero di uscire da quel bar e andarsi a fumare una sigaretta fuori, così le seguii. Non sarei mai rimasta sola in quel bar. Lì Filippo mi venne a chiedere l'accendino"

Flashback
"Scusami, hai per caso l'accendino" un ragazzo si avvicinò a me.
Tra tutte le ragazze che stanno fumando, deve proprio chiedere l'accendino all'unica ragazza che non fuma?

"Non so se hai bisogno di un paio di occhiali o se sei solo sbronzo, ma non ho una sigaretta in mano e questo significa che non fumo"

"Penso di essere più sobrio delle tue amiche" commentò.
"Come ti chiami?" chiese subito dopo.

Lo guardai per qualche secondo, indecisa sul dirgli il mio nome o meno.
Poi fu l'alcool a parlare per me.

"Mi chiamo Lucrezia, tu?"

"Filippo"
"Se lasci le tue amiche da sole per fare un giro con me, si offendono?"

"Un giro con te? Non ti conosco nemmeno" dissi ridendo.

"Conosciamoci allora"

"Hai bevuto" dissi convinta.

"Anche tu, ma questo cosa c'entra?" domandò lui.

Si avvicinò di qualche passo e la luce del lampione mi permise di guardare meglio il suo viso.
Aveva degli occhi chiarissimi e con la luce del sole saranno sicuramente più belli.

"Ti piace così tanto osservarmi?" domandò con un sorriso sul volto.

"Hai degli occhi stra belli" ed anche questa volta l'alcool parlò per me.

Sorrise, di nuovo.
Decisi di lasciarmi completamente andare e di far prevalere l'effetto dell'alcool. Non voglio essere sempre la solita impacciata.

"Senti, facciamo così: ti lascio il mio numero, se ti va e se ti ricorderai ancora domani chiamami e andiamo a fare un giro"

"Ci sto" disse, porgendomi poi il suo telefono.

Memorizzai il mio numero e, dopo averlo salutato e avergli restituito il telefono, ritornai dalle mie amiche"

"Il giorno dopo mi mandò un messaggio con scritto <come puoi vedere ieri sera non ero così tanto ubriaco. Adesso devi uscire con me, bimba>. E lo feci, quello stesso giorno uscii con lui. Scoprì che avevo appena finito il liceo, mentre io scoprii che aveva solo due anni in più di me. Ridemmo molto quel giorno e ci trovammo in una sintonia stupenda" conclusi.

"Poi cos'è successo?" domandò Emma curiosa.

"Poi la magia è finita e l'ho lasciato" mentii.
Non era quella la vera motivazione. La magia con Irama non è mai terminata. L'effetto è sempre lo stesso, sempre quello della prima uscita.
La stessa sintonia che non finirà mai, perché insieme ne abbiamo passate tante ed io per lui ci sarò sempre.

"Stai mentendo" disse Lauren convinta.

"Non avete vissuto questa storia in prima persona, non potete saperlo" conclusi, uscendo dalla stanza.

Scesi velocemente le scale dell'hotel ed mi misi a sedere su un divanetto della hall. Era l'unico posto realmente isolato, dato che molti si trovavano nelle loro stanze o nelle stanze di qualcun'altro.
Rimasi qualche minuto ad osservare il vuoto, poi la mia attenzione venne attirata da una figura al mio fianco.

"Che c'hai?" mi domandò Biondo con tono premuroso.

"Niente, perché?" chiesi sorridendo.

"Lucrè, c'hai qualcosa per forza. Tralasciando il fatto che stai qua da sola, sono giorni che non parliamo. Il massimo che abbiamo fatto è stato scambiarci due parole"
"E poi, ho saputo un paio di cose da Irama"

"Simo, se sei venuto per parlare di lui puoi anche andartene. Non fate altro che parlare della nostra storia, di voler sapere cos'è successo se passiamo due minuti da soli nella stessa stanza, volete sapere perché sono così dura nei suoi confronti" mi portai le ginocchia al petto e aspettai una sua reazione.

"È logico, Lucrè! Da quando è arrivato lui c'hai il muso, sei sempre giù. Invece lui vorrebbe solo capire perché l'hai lasciato di punto in bianco"

Sbuffai rumorosamente, "è semplice da spiegare, ma sembrerebbe una cosa stupida da dire"

"Se hai deciso di lasciarlo, vuol dire che c'era un buon motivo" affermò sicuro.

Un Simone in versione vecchio saggio è stranissimo da vedere.

"Parliamo di te ed Emma" dissi, cambiando argomento.

Passammo la serata a ridere e a scherzare, come facevamo da mesi ormai.
Sapeva come tirarmi su nel giro di pochi minuti e, allo stesso tempo, riusciva a farmi ragionare. Forse inconsapevolmente, o forse ne era a conoscenza, mi aiutava davvero molto.
Per quando possa darti un'impressione differente, Simone non è per niente freddo. Anzi, ha un cuore davvero d'oro e si preoccupa un sacco per le persone a cui tiene.

Spazio autrice:
I guysss, nuovo capitoloss.
Come potete notare sto pubblicando ogni giorno, dato che non ho molte verifiche e interrogazioni mi porto avanti. Nonostante ciò ci saranno dei momenti in cui pubblicherò solo poche volte alla settimana o in cui non pubblicherò affatto.

Fragile | Irama PlumeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora