07. Raccontami qualcosa su di te.

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«Biscotto e cocco.»

«Non mi piace il cocco, scegli un altro gusto» mi dice James.

«Chi è che deve mangiare il gelato?» ribatto.

«Ma io lo devo assaggiare.»

«A me non piace il gusto crema, che hai scelto, eppure non mi lamento. Vorrà dire che assaggerò solo l'altro gusto. Tu cambieresti uno dei tuoi gusti solo perché a me non piace?»

«No.»

«Ecco.»

«Ma perché proprio il cocco?»

«Perché è il mio gusto preferito.»

«Che gusti di merda.»

«Ma sei tu una merda.»

Saranno almeno cinque minuti che io e James siamo litigando sui gusti da prendere. Lui poi vuole assaggiare il mio gelato, e io di conseguenza assaggerò il suo. Sono sempre stata dell'idea tu freghi il cibo a me e io frego il cibo a te.
Solo che a lui il cocco non piace, e sta cercando di farmi cambiare idea e prendere un altro gusto. Ma a me non piace la crema, eppure non mi lamento perché l'altro gusto che ha preso è menta, che a me piace, e mangerò solo quello. Ma a quanto pare non è della mia stessa idea.

«Ti piace l'amarena?» chiede.

«Non prenderò l'amarena al posto del cocco.»

Sbuffa. «Se tu non prendi il cocco io prendo l'amarena al posto della crema e così a tutti e due piacciono i gusti dell'altro.»

Mi viene un'idea. «Okay, ci sto.»

Il gelataio ci guarda, meravigliato. «Avete finalmente scelto cosa prendere?»

«Si» risponde James.

Mi giro verso di lui, e lo indico. «Prego, ordina pure, prima e signore!» Trattengo tra i denti il labbro inferiore, cercando di non ridere.

James risponde con un «grazie» e a quel punto io e il gelataio scoppiamo a ridere.

Evidentemente non si è reso conto di ciò che gli ho appena detto.

Lui ci guarda confuso. «Che ho detto?»

Cerco di riprendermi dalle risate. «Ti ho appena dato della donna, idiota!»

Mi guarda confuso, poi capisce. Mi scocca un'occhiataccia. «Sei una stronza!»

«Lo so.»

«Volete ordinare o no?» chiede il gelataio, mentre sta ancora ridendo.

James ordina per primo. «Un cono due gusti. Menta e amarena.»

Dopo che l'uomo dietro al bancone glielo consegna tocca a me. Approfitto del fatto che James stia prendendo i soldi dal portafogli, e non sta minimamente prestando attenzione a me. «Biscotto e cocco.»

James paga e usciamo dalla gelateria. «Alla fine che gusti hai preso?»

Maschero il mio sorriso mordendo il biscotto rotondo che mettono quasi sempre sopra il gelato. «Biscotto e fior di latte.»

«Okay,» fa una pausa per leccare il gelato, evitando che si sciolga, «raccontami qualcosa su di te!» esclama.

«E cosa dovrei dirti?»

«Da quanto disegni?»

Ci penso un attimo. «Più o meno due anni.»

«E qual è il tuo artista preferito?»

A questo punto rido, ricordando i tentativi dei miei genitori di portarmi ad una mostra d'arte da piccola. «Non ho un artista preferito. Mi piace disegnare, ma odio l'arte in sé. E un po' un controsenso, ma già io sono un controsenso unico.»

Mai andare dal tatuatore se la sfiga ti perseguitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora