19. Aiuto, qualcosa mi ha toccato il piede!

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«Tesoro, metti in macchina anche questo!» dice mia madre a papà.

Sarà almeno un'ora che la mamma continua a prendere cose da mettere in macchina, manco ci stessimo trasferendo in un altro continente.

Mia madre è tutta esaltata, lei adora il mare, mentre mio padre ha un'espressione da qualcuno può uccidermi, per favore?

Ridacchio guardandoli. «Mamma, guarda che al mare ci andiamo solo per un giorno, mica per un mese.»

Mi guarda con sufficienza, mentre mette in macchina un'altra borsa.
«Sì, ma l'ombrellone? E le sdraio? E gli asciugamani? Per non dimenticarci poi del pranzo, delle bibite, della crema solare per non prendere fuoco, delle carte per passare il tempo, delle infradito per non far abbrustolire i piedi, il costume di ricambio nel caso perdi un pezzo in acqua, e ti auguro che non ti succeda mai perché è imbarazzante, poi c'è da portare anche il cappello di paglia per poter credere di essere una fashion blogger, poi si devono portare anche gli occhiali da sole, poi la crema dopo sole, e si deve portare anche -» viene interrotta da mio padre che le mette, letteralmente, in bocca un pezzo di cioccolato.

«Tieni, mangia, e smettila di parlare, sono solo le sette del mattino» dice esasperato.

Mia madre quando è felice diventa parecchio logorroica.

Stiamo aspettando la famiglia Reid, con la quale ci siamo dati appuntamento davanti casa nostra, che si trova già sulla strada per andare in spiaggia.

Una macchina si ferma davanti casa, e la prima a scendere è Skyler che mi viene ad abbracciare.

«Non hai disdetto!»

«Mi hai praticamente minacciata!»

Julie si è avvicinata a mia madre. «Sono Julie. E lui è mio marito Paul.»

«Io sono Kate, e lui è mio marito Christopher.»

Si stringono la mano.

Io nel frattempo vado dalla piccola Aisha, che è stata presa in braccio da Sky.

«Ciao bellissima.» Aisha sorride e allunga le braccia verso di me.

Skyler mi guarda. «Vuoi tenerla in braccio?»

Sorrido e annuisco. La prendo in braccio e mia mamma mi guarda.
«Non vorrai provare ad esorcizzare anche lei, spero.»

Julie è sconcertata.
Paul è sconcertato.
Connor ride.
James ride.
Skyler ride.
E Aisha batte le mani.

James si asciuga le lacrime. «Fammi indovinare, era la nipote della signora Porter la bambina che hai provato ad esorcizzare?»

Lo guardo con ovvietà. «Diceva di vedere anche lei il fantasma di suo nonno, e ci parlava anche davanti a me, capisci?»

Connor è sdraiato sul prato mentre si tiene la pancia.

«E comunque», mi giro verso mia mamma, «è stata un'idea di papà.»

Mio padre mi guarda male. «Ma se sei stata tu a prenderti una licenza da prete su internet per poter esorcizzare Amanda!»

A questo punto scoppiano a ridere anche Julie e Paul.

Mia madre boccheggia. «Tu... tu... tu hai preso cosa?»

Le sorrido. «Pensa al lato positivo. Risparmierai soldi per il battesimo del bambino, dato che posso battezzarlo io.» Faccio un occhiolino nella sua direzione.

Torno a guardare Aisha, che mi stava già guardando, e premo l'indice della mano sinistra sul suo nasino, che arriccia in modo adorabile.

«Sei pronta ad andare al mare, sì?»

Agita le gambe.

Sorriso ad Aisha e poi la lascio a Julie.

Stiamo per salire ognuno sulla propria auto, quando mia madre si ferma di scatto, portandosi una mano sulla fronte. «Oddio! Ho dimenticato...»

Io e mio padre ci guardiamo terrorizzati, poi lui mi lancia le chiavi dell'auto, prende la mamma in braccio e se la carica sulla spalla.

Apro la portiera a lato del passeggero, papà mette la mamma sul sedile, chiude la portiera e io chiudo la macchina.

Entrambi ci appoggiamo al finestrino per coprire la visuale della mamma, e sorridiamo come se non fosse successo niente.

Nel frattempo la mamma sbatte le mani sul finestrino, minacciandoci di non cucinare più per noi per il resto dei nostri giorni.

Ad un certo punto la vediamo scendere dall'auto. Ha in mano un mazzo di chiavi e ha stampato in faccia un sorriso vittorioso. «Avevo le chiavi di scorta, idioti.»

Poi va davanti a mio padre, che la sta guardando terrorizzato, e gli punta un dito contro al petto. «Io chiedo il divorzio!»

Poi si avvicina a me. «E a te ti do in adozione!»

«Non puoi. Sono maggiorenne.»

«E allora ti vendo!» esclama, dopodiché torna in macchina.

Saliamo tutti e andiamo verso il mare.

*****

«Mettiti la crema, così non ti bruci.» Mia madre porge il tubetto di crema solare a mio padre, ma lui si rifiuta di mettersela.

«Non mi serve. Non mi brucerò.»

«Ti brucerai.»

«Non mi brucerò.»

Mia madre lo guarda malissimo. «Ti auguro di prendere fuoco, amore.»

Poi fruga nella sua borsa, e mi porge un altro tubetto. «Questa è la tua.»

«Grazie.»

Connor guarda il tubetto, e poi me. «Come mai metti una protezione così alta?»

Alzo gli occhi al cielo.

Mi chiama Pupazzo di neve vivente e poi mi chiede anche perché metto una protezione così alta.

«Essendo albina, ho poca melanina nel corpo, quindi per evitare problemi metto una protezione così alta.»

Ci togliamo i vestiti, rimanendo in costume, e noi ragazzi corriamo verso il mare e ci immergiamo quasi subito, per evitare di stare sotto al sole.

Mi sdraio in acqua e allargo braccia e gambe, galleggiando sulla superficie.

Skyler mi imita e galleggia accanto a me. «Te l'hanno mai detto che la tua famiglia è strana?»

Apro un occhio per guardarla e sghignazzo. «Se pensi che noi tre siamo strani, allora un giorno ti invito ad un pranzo con tutta la mia famiglia, così inizierai a pensare che io e i miei genitori siamo tre delle persone più normali che esistano.»

«Accetto volentieri l'invito. Non si rifiuta mai del cibo gratis.» Skyler si immerge in acqua e risale in superficie.

La imito e rido. «Fidati, Sky, le torte di zia Mery è meglio rifiutarle.»

Nuotiamo un po', ma ad un certo punto il mio piede tocca qualcosa, e io mi arrampico sulla persona più vicina a me, che in questo caso si tratta di James.

«Aiuto, qualcosa mi ha toccato il piede!» urlo.

Connori mi guarda. «Probabilmente era un alga.»

Ad un certo punto mi ritrovo in acqua, e quando risalgo tossisco a causa dell'acqua ingoiata e mi strofino gli occhi che bruciano.

La causa di tutto ciò è James, che ride.

Gli punto un dito contro. «Io ti annego! Fosse l'ultima cosa che faccio!»

Ma gli altri continuano solo a ridere.

Divertitevi pure.
Io stavo solo per annegare.
Niente di che, insomma.

Mai andare dal tatuatore se la sfiga ti perseguitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora